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Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...

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disfacenti, va fatta, quindi, anche alla luce di tale peculiare forma di finanziamento.<br />

Per quel che concerne gli indici di redditività, la renumerazione del capitale investito<br />

rimane sostanzialmente stabile nelle cooperative attorno all’1% mentre, pur su<br />

livelli sensibilmente più elevati, tale indice conosce una sensibile riduzione tra il 2003<br />

e il 2006 nelle imprese non cooperative (dal 6% del 2003 al 3% del 2006).<br />

Come più volte accennato diventa difficile esprimere una valutazione in termini<br />

comparativi <strong>sulla</strong> redditività dei due modelli di impresa (cooperative e imprese non<br />

cooperative) in funzione della natura mutualistica della forma cooperativa che vede<br />

distribuire gran parte del proprio reddito ai propri soci tramite il valore dei conferimenti,<br />

una voce che viene contabilizzata in maniera residuale tra i consumi (e quindi,<br />

come voce di costo).<br />

Nel confronto tra i due modelli di impresa è invece possibile individuare una maggiore<br />

capacità della forma cooperativa di attrarre contributi a sostegno della propria<br />

attività 61 , anche se tra il 2005 e il 2006 si evidenzia una sensibile riduzione del peso<br />

dei ricavi accessori (di cui i contributi costituiscono la principale voce) sul fatturato<br />

complessivo del sistema cooperativo (dal 6% del 2005 al 4% del 2006, mentre l’incidenza<br />

di questa voce sul fatturato delle imprese non cooperative resta stabile attorno<br />

all’1%).<br />

Così come visto per le imprese del Gruppo 1, anche in questo caso si assiste a un<br />

deterioramento dell’indice di efficienza relativo ai ricavi per unità di costo del lavoro<br />

in entrambi i modelli di impresa considerati.<br />

Per quel che riguarda invece l’indice di rotazione delle scorte, il suo elevato livello è<br />

imputabile al basso livello di rimanenze finali riscontrate nelle imprese, cooperative e<br />

non, appartenenti a questo gruppo, causa l’elevata deperibilità del prodotto.<br />

3.3.5. Il settore zootecnico<br />

Un altro settore oggetto di specifica analisi è stato quello zootecnico e anche in<br />

questo caso le imprese della filiera <strong>agricola</strong> e industriale sono state raggruppate in due<br />

gruppi:<br />

• imprese ad alta intensità di capitale rispetto al fatturato 62 – Gruppo 1;<br />

• imprese a bassa intensità di capitale rispetto al fatturato 63 – Gruppo 2.<br />

61 Un’evidenza questa già esplicitata e motivata nella prima sezione dell’analisi per l’intero agroalimentare<br />

nazionale.<br />

62 La media di gruppo dell’indice di rotazione del capitale investito (il reciproco dell’indice capitale investito<br />

/ fatturato) è ≤ 0,7 in tutti i quattro anni considerati sia per le cooperative che per le imprese non<br />

cooperative.<br />

63 La media di gruppo dell’indice di rotazione del capitale investito (il reciproco dell’indice capitale investito<br />

/ fatturato) è ≥ 2,5 in tutti i quattro anni considerati sia per le cooperative che per le imprese non<br />

cooperative.<br />

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