Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...
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Alle differenze strutturali tra i due gruppi definiti per intensità del capitale investito<br />
rispetto al fatturato corrispondono differenti perfomance di bilancio in termini di<br />
sviluppo, redditività ed efficienza.<br />
Lattiero-caseario – Imprese ad alta intensità di capitale rispetto al fatturato (Gruppo<br />
1): le aziende di piccola dimensione<br />
Le imprese che rientrano in questo gruppo sono generalmente realtà di piccola dimensione<br />
economica, soprattutto tra le cooperative dove nessuna azienda raggiunge<br />
i sette milioni di euro di fatturato. Pur su livelli più alti, anche tra le imprese non<br />
cooperative si registra comunque una ridotta dimensione media d’impresa (circa 2,8<br />
milioni di euro, rispetto a 1,7 milioni di euro del gruppo delle cooperative).<br />
L’analisi su questo gruppo di imprese mette in rilievo anzitutto un preoccupante<br />
andamento del fatturato (tabella 3.18). In particolare, emerge una significativa e costante<br />
contrazione dei ricavi nel sistema cooperativo; tra il 2003 e il 2006 le cooperative<br />
appartenenti a questo gruppo hanno perso circa il 25% del proprio giro d’affari.<br />
Meno critica risulta l’evoluzione del fatturato delle imprese non cooperative che rimane<br />
sostanzialmente costante nel periodo considerato.<br />
La difficile dinamica delle vendite si concretizza in corrispondenza di un sensibile<br />
incremento del capitale investito in entrambi i modelli di impresa; questa crescita è<br />
imputabile soprattutto a investimenti di medio-lungo periodo (capitale fisico) nelle<br />
imprese non cooperative mentre nelle cooperative buona parte di tale incremento è<br />
attribuibile a capitale circolante.<br />
In entrambi i modelli di impresa, una parte non trascurabile della renumerazione<br />
del capitale investito dipende dai ricavi accessori e più in particolare dalla capacità di<br />
attrarre contributi pubblici; in entrambi i casi il risultato della gestione caratteristica<br />
risulta, infatti, negativo e la gestione operativa globale diviene positiva solo grazie a<br />
questa tipologia di ricavi 68 . Inoltre, emerge come per questo specifico gruppo di imprese,<br />
l’incidenza dei ricavi accessori (e tra questi i contributi pubblici) sul fatturato<br />
complessivo sia maggiore nelle imprese non cooperative.<br />
Interessante notare come, nonostante una parte della redditività delle cooperative<br />
sia contabilizzata nel valore degli acquisti, il risultato della gestione caratteristica e<br />
quello riferibile alla gestione operativa globale – sul quale viene calcolato il Roi – risultino<br />
più incoraggianti per il sistema cooperativo.<br />
La renumerazione del capitale investito (Roi) delle imprese non cooperative resta<br />
sostanzialmente nulla nel quadriennio considerato, mentre lo stesso indicatore di<br />
redditività cresce nel sistema cooperativo pur attestandosi comunque su livelli non<br />
elevati e inferiori al tasso di interesse pagato dal mercato che viene solitamente preso<br />
in considerazione per la valutazione di questo indice (in ogni caso, va ancora una<br />
volta ricordato come una parte della redditività delle cooperative sia incorporata nei<br />
68 Per la lettura della struttura di conto economico è possibile confrontare la tabella 3.3.<br />
118 | <strong>Osservatorio</strong> <strong>sulla</strong> Cooperazione Agricola Italiana