Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...
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4. concentrazione e integrazione<br />
nella <strong>cooperazione</strong> agroalimentare <strong>italiana</strong><br />
4.1. I PROCESSI DI CONCENTRAZIONE NELL’ATTUALE CONTESTO COMPETITIVO<br />
Come evidenziato nelle precedenti sezioni del rapporto, le performance del sistema<br />
cooperativo agroalimentare, così come quelle dell’intero tessuto produttivo del settore,<br />
migliorano sensibilmente al crescere delle dimensioni aziendali, in virtù di una<br />
maggiore efficienza dei processi e di un più efficace accesso al mercato.<br />
Tali evidenze assumono un significato particolare in un settore caratterizzato da un<br />
elevato numero di piccole e medie imprese e da un dimensionamento medio sensibilmente<br />
inferiore alla media europea. La ridotta dimensione aziendale non sempre garantisce<br />
adeguati standard di efficienza tecnica dei processi, spesso risulta deficitaria<br />
in termini di competenze umane e risorse finanziarie disponibili, limita la possibilità<br />
di investire in attività materiali e immateriali necessarie alla valorizzazione del prodotto<br />
e in ogni caso non favorisce i rapporti commerciali e contrattuali con la grande<br />
distribuzione organizzata, tutti fattori rilevanti per lo sviluppo d’impresa nell’attuale<br />
contesto competitivo.<br />
Le difficoltà delle imprese agroalimentari italiane nel confrontarsi con il sistema<br />
distributivo appaiono ancora più critiche con riguardo ai mercati esteri, come dimostrano<br />
il limitato numero di imprese, rispetto al totale, che riesce ad accedere ai<br />
mercati esteri e un’incidenza dell’export sul fatturato complessivo del comparto sensibilmente<br />
minore rispetto alla media dell’industria alimentare europea 72 . Si assiste<br />
pertanto alla contraddizione di un settore che a fronte di una rinomata immagine dei<br />
propri prodotti soffre di difficoltà nell’accesso ai mercati esteri.<br />
La debolezza strutturale del comparto risulta in parte compensata dalla specializzazione<br />
produttiva; molte aziende italiane offrono prodotti tipici e di qualità, spesso<br />
a denominazione d’origine, che permettono il collocamento su specifiche e redditizie<br />
nicchie di mercato molto meno esposte alla concorrenza dei grandi player internazionali<br />
del settore. Tuttavia, le produzioni di nicchia rappresentano una quota marginale<br />
72 Secondo i dati Eurostat e CIAA, nel 2005 l’incidenza dell’export sul fatturato dell’industria alimentare<br />
risultava essere pari al 17% in Italia, una quota sensibilmente inferiore a quella registrata in altri paesi leader<br />
nel settore dell’industria alimentare come Spagna (31%), Francia (26%) e Germania (26%).<br />
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