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Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...

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delli di impresa esaminati in considerazione delle specificità nella composizione del<br />

bilancio dell’impresa cooperativa; la maggiore renumerazione del capitale investito<br />

(Roi) nelle imprese non cooperative va letta alla luce del fatto che una parte della redditività<br />

delle cooperative viene distribuita ai soci tramite i conferimenti.<br />

D’altronde l’evoluzione temporale 2003-2006 mostra un peggioramento della redditività<br />

in entrambi i sistemi di impresa, con il biennio 2004-2005 a confermarsi un<br />

periodo particolarmente difficile per le imprese appartenenti a questo gruppo; in queste<br />

due annualità, la renumerazione del capitale investito si riduce fino a divenire<br />

negativa, a testimonianza di risultati operativi in perdita.<br />

Nel 2006 si rilevano segnali di ripresa, con il Roi che pur tornando su valori positivi<br />

resta su livelli inferiori a quelli rilevati nel 2003 in entrambi i modelli di impresa. Pur<br />

in presenza di una gestione operativa in positivo, si segnala comunque come anche<br />

nel 2006 resta su valori negativi il risultato economico finale sia nelle cooperative che<br />

nelle imprese non cooperative, a causa di una certa difficoltà nella gestione finanziaria<br />

e straordinaria.<br />

Così come visto in altri settori dell’agroalimentare, anche per le aziende zootecniche<br />

appartenenti a questo gruppo si registra un peggioramento degli indici di efficienza<br />

aziendale in entrambi i modelli di impresa.<br />

Sia le cooperative che le imprese non cooperative risultano inoltre coinvolte da un<br />

progressivo deterioramento degli indici di equilibrio finanziario e patrimoniale. Nel<br />

caso delle imprese non cooperative tale dinamica non ha comunque compromesso<br />

una buona copertura delle attività immobilizzate con fonti di finanziamento a mediolungo<br />

termine e contestualmente una buon livello di solvibilità; piuttosto, l’elemento<br />

di maggiore preoccupazione nasce dal sostenuto incremento del peso dei debiti e degli<br />

oneri finanziari <strong>sulla</strong> struttura economica e finanziaria.<br />

Nelle cooperative, l’evoluzione degli indici di equilibrio patrimoniale conferma<br />

come nel quadriennio 2003-3006, a una crescita dell’attivo immobilizzato abbia corrisposto<br />

una più che proporzionale riduzione delle attività circolanti; a questa ricomposizione<br />

dell’attivo patrimoniale non sembra aver fatto seguito un adeguato riposizionamento<br />

delle fonti di finanziamento tramite la crescita del patrimonio netto o del<br />

passivo consolidato a scapito di debiti a breve termine. Tutto ciò sembra comunque<br />

essersi verificato in presenza di una contestuale riduzione del peso dei debiti finanziari<br />

sul patrimonio netto, un indice che assume un valore sensibilmente inferiore a<br />

quello registrato nelle imprese non cooperative.<br />

Zootecnico – Imprese a bassa intensità di capitale rispetto al fatturato (Gruppo 2): le<br />

aziende di trasformazione di medio-grandi dimensioni<br />

In questo gruppo rientrano gran parte delle principali realtà del settore che operano<br />

lungo le fasi di trasformazione della filiera zootecnica.<br />

Per le aziende appartenenti a questo gruppo si rilevano dinamiche molto differenti<br />

tra il 2003 e il 2006 nei due modelli di impresa considerati (tabella 3.16).<br />

114 | <strong>Osservatorio</strong> <strong>sulla</strong> Cooperazione Agricola Italiana

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