Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...
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2.2.7. La strategia<br />
La strategia competitiva di un’impresa, intesa come la gestione coerente di strumenti<br />
e politiche con cui perseguire uno o più obiettivi (Porter, 1980), si inserisce<br />
necessariamente nelle condizioni di contesto in cui opera l’impresa. L’ambiente competitivo<br />
costituisce, infatti, un terreno di confronto estremamente dinamico che spinge<br />
l’impresa ad una serie di adattamenti delle modalità, degli strumenti e dell’organizzazione<br />
con cui competere sul mercato o, nei casi di particolare turbolenza, ad una<br />
revisione degli obiettivi stessi.<br />
In qualsiasi settore economico il problema di qualunque impresa diviene, quindi,<br />
quello di gestire al meglio, in condizioni di incertezza, i fini ed i mezzi della competizione<br />
di mercato.<br />
Così come potrebbe essere per tutte le altre tipologie di impresa, anche per la cooperativa<br />
agroalimentare l’interesse è dunque su come il processo di globalizzazione,<br />
la liberalizzazione dei mercati e l’inasprimento della pressione competitiva impattano<br />
sull’attuale modello di impresa e <strong>sulla</strong> definizione degli obiettivi strategici.<br />
A tale scopo, si è cercato di evidenziare anzitutto come l’impresa cooperativa legge<br />
il proprio posizionamento all’interno del sistema competitivo di riferimento, tramite<br />
l’esplicitazione dei propri punti di forza e di debolezza (tabella 2.9).<br />
Il principale punto di debolezza indicato dalle imprese cooperative è l’efficienza in<br />
termini di costi (21%), anche se si sottolinea come lo stesso fattore rappresenti anche<br />
un punto di forza determinante per il 14% delle cooperative agroalimentari. Questa<br />
apparente discrasia indica anzitutto la rilevanza dell’efficienza produttiva per le cooperative<br />
agroalimentari e si spiega con il fatto che le valutazioni espresse risultano<br />
strettamente connesse ad altri asset e funzioni strategiche (indicazione della “prima<br />
risposta” sia sui fattori di debolezza che sui punti di forza), a loro volta funzione della<br />
struttura e dell’organizzazione aziendale.<br />
In effetti, spesso l’efficienza in termini di costi rappresenta la principale criticità<br />
soprattutto nelle aziende più strutturate dove ci si preoccupa anche della non adeguata<br />
ampiezza della gamma – un altro fattore di debolezza frequentemente registrato<br />
– e dove invece appaiono sufficientemente presidiate le fasi di attività più a valle del<br />
processo produttivo; contestualmente, nelle imprese di minore dimensione generalmente<br />
il problema dell’efficienza produttiva assume una rilevanza importante, ma<br />
comunque secondaria se messo a confronto con il deficit aziendale su altre variabili<br />
che definiscono la competizione sul mercato come la capacità di marketing e vendite<br />
e quella di accesso alla rete distributiva.<br />
Non a caso, sono proprio questi ultimi a risultare gli altri punti di debolezza più<br />
frequentemente segnalati dalle cooperative agroalimentari e indicano come spesso,<br />
specie tra le aziende di minore dimensione e tra quelle del mezzogiorno, non esista<br />
un presidio del mercato finale, a causa dell'assenza di una politica di prodotto, e nel<br />
contempo ci si trovi in una situazione di debolezza commerciale nei confronti della<br />
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