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Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...

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lizza mediante operazioni societarie di acquisizione di imprese già operanti o rami<br />

d’azienda attraverso operazioni di acquisto di partecipazioni azionarie, fusioni o altre<br />

combinazioni interaziendali. La crescita esterna presenta vantaggi e svantaggi. Il vantaggio<br />

principale attiene alla rapidità con cui la crescita può essere realizzata; inoltre,<br />

acquisire un’impresa già operante può consentire di raggiungere rapidamente più<br />

obiettivi, come:<br />

• la disponibilità di una marca conosciuta ed apprezzata;<br />

• il godimento di particolari brevetti, autorizzazioni o concessioni;<br />

• la disponibilità di punti di forza sperimentati con riferimento, ad esempio, alle tecnologie<br />

applicate nell’impresa da acquisire, alle risorse umane, alla rete distributiva,<br />

ecc.<br />

Uno dei principali vincoli alla crescita esterna è rappresentato dalla disponibilità di<br />

risorse finanziarie liquide. Un altro fattore ostacolante le operazioni di acquisizione<br />

e fusione è costituito dalla chiusura culturale della proprietà a queste operazioni, resistenza<br />

particolarmente forte nelle società cooperative di trasformazione nelle quali<br />

divisioni campanilistiche e storiche si oppongono ad operazioni che potrebbero intaccare<br />

l’identità di una comunità che si riconosce nella propria società cooperativa.<br />

La crescita collaborativa o contrattuale, via intermedia tra l’interna e l’esterna, comprende<br />

un’ampia tipologia di forme di collaborazione e <strong>cooperazione</strong> con terzi. I vantaggi<br />

perseguiti mediante gli accordi si possono classificare in (Porter e Fuller, 1986):<br />

• l’acquisizione di economie di scala, di apprendimento e di altri vantaggi di costo legati<br />

a possibili sinergie, con l’ulteriore vantaggio di poterli realizzare in tempi brevi<br />

e con la massima flessibilità;<br />

• l’accesso ad asset esclusivi messi a disposizione dal partner, come tecnologie, canali<br />

di distribuzione consolidati, personale esperto, prodotti, impianti, ecc.;<br />

• la riduzione dei rischi e la condivisione di risorse finanziarie per realizzare investimenti<br />

di elevata entità.<br />

Le forme giuridiche di concentrazione tra imprese cooperative più frequentemente<br />

utilizzate sono quelle del consorzio, della fusione, della joint venture e quella introdotta<br />

recentemente dal nuovo diritto societario del gruppo cooperativo paritetico (art.<br />

2545-septies).<br />

Naturalmente, ciascuna forma presenta proprie specificità, pregi e difetti che la rende<br />

più adatta al raggiungimento di alcuni scopi e meno di altri.<br />

La fusione fra cooperative, ad esempio, che è uno degli strumenti utilizzati per la<br />

costruzione di cooperative più grandi e con un sistema direzionale meno costoso si<br />

è rivelata una pratica adatta nei casi in cui sia necessario raggiungere una forte razionalizzazione<br />

operativa e quando la selezione degli impianti da ammodernare o<br />

di quelli da chiudere rappresenti una base di azione per il contenimento dei costi e<br />

per raggiungere una maggiore efficacia produttiva. Nei casi applicativi ha dimostrato,<br />

tuttavia, di essere un percorso decisionale molto complesso e costoso, poiché oltre<br />

alla normale resistenza delle strutture operative che si riscontra in tutti i processi di<br />

178 | <strong>Osservatorio</strong> <strong>sulla</strong> Cooperazione Agricola Italiana

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