10.06.2013 Views

Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...

Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...

Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

consorzio, ma che intende assicurare unitarietà strategica alle cooperative che ne fanno<br />

parte. Nel delicato equilibrio fra identità cooperativa e capacità operativa il gruppo<br />

paritetico è una forma di risposta, in particolare per le imprese di più piccole dimensioni,<br />

tuttavia non conduce alla semplificazione radicale del processo decisionale. Si<br />

tratta di una forma che si adatta a realtà, piccole e medie, che necessitano di mantenere<br />

elevata la propria visibilità come espressione di identità territoriale o professionale,<br />

ma che hanno anche necessità di razionalizzare i processi produttivi e hanno bisogno<br />

di integrare in un unico disegno strategico azioni e decisioni che si muovono in direzioni<br />

diverse disperdendo risorse preziose per lo sviluppo produttivo.<br />

L’indagine che è stata condotta su un campione di 299 cooperative ha verificato che<br />

il 66% delle aziende intervistate considera importante (figura 4.1, tabella 4.2) la pratica<br />

della concentrazione e 39% di queste sono state coinvolte in processi di questo tipo,<br />

soprattutto quelle attive nelle regioni settentrionali (66%). Le risposte hanno messo<br />

in evidenza che le cooperative che hanno partecipato a processi di concentrazione/integrazione<br />

sono più interessate all’esportazione e ad investire in innovazione. Le due<br />

modalità più frequenti di realizzazione di questi processi sono soprattutto l’integrazione<br />

di fasi di attività o la fusione (tabella 4.3) e l’obiettivo perseguito è soprattutto<br />

quello di migliorare l’efficienza aziendale, di accedere a nuovi mercati e di controllare<br />

la filiera produttiva, per contro gli aspetti negativi rilevati sono la perdita di autonomia<br />

decisionale e le difficoltà di assetto organizzativo (tabelle 4.5 e 4.6). Le difficoltà<br />

maggiori incontrate nei processi di aggregazione sono (tabella 4.8) le resistenze della<br />

base associativa (37%), la paura di non sapere gestire il processo, la non adeguata<br />

struttura finanziaria e il timore che questa decisone possa portare alla degenerazione<br />

della natura cooperativa dell’impresa (tutte con un’incidenza del 19%).<br />

I 15 casi analizzati hanno realizzato l’obiettivo di concentrazione/integrazione<br />

adottando, praticamente, tutte le modalità e le forme giuridiche sopra analizzate, in<br />

particolare, le 7 cooperative che hanno portato avanti un percorso di concentrazione<br />

con società non cooperative hanno realizzato:<br />

• acquisizioni di controllo di società non cooperative;<br />

• costituzione di joint-venture in rapporto paritetico;<br />

• apertura del proprio capitale a partecipazioni di società non cooperative come socio<br />

sovventore.<br />

Gli 8 casi che hanno riguardato processi di aggregazione solo tra imprese cooperative<br />

sono avvenuti attraverso operazioni di:<br />

• fusione;<br />

• fusione per incorporazione;<br />

• costituzione di un consorzio di II grado;<br />

• acquisizione di ramo di azienda.<br />

Gli obiettivi di aggregazione espressi si propongono, generalmente, di rispondere<br />

alle sfide del mercato attraverso l’ampliamento di gamma, il posizionamento su segmenti<br />

a maggior valore aggiunto, la presenza diretta sui mercati esteri o su specifici<br />

180 | <strong>Osservatorio</strong> <strong>sulla</strong> Cooperazione Agricola Italiana

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!