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Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...

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<strong>agricola</strong> <strong>italiana</strong> rispetto ai principi mutualistici introdotti con la nuova governance<br />

cooperativa prevista dalla riforma del diritto societario del 2003: la percentuale dei<br />

conferimenti da parte dei soci, infatti, risulta essere di circa l'82%, un livello che pone<br />

la <strong>cooperazione</strong> <strong>italiana</strong> ai primi posti in Europa.<br />

Tutto ciò, mi piace sottolinearlo, in una logica imprenditoriale significativa come<br />

si evince dall’analisi dei bilanci delle cooperative comparati con quelli delle imprese<br />

alimentari di capitali. Emerge in modo inequivocabile come le cooperative siano imprese<br />

caratterizzate da positive performance con una crescente capacità competitiva<br />

sui mercati che trova ulteriore conferma nel forte impulso ai processi di aggregazione<br />

ed integrazione tra cooperative per migliorare la redditività aziendale e garantire ai<br />

soci-produttori migliori remunerazioni.<br />

In altre parole la <strong>cooperazione</strong> <strong>agricola</strong> ed agroalimentare si conferma una componente<br />

fondamentale dell’economia del settore con un radicamento sociale e produttivo<br />

di grande rilievo: circa il 35% della PLV nazionale è gestito da imprese cooperative<br />

che nel 2008 hanno complessivamente fatturato 32,1 miliardi di euro.<br />

Questo alto grado di rappresentanza è una riprova della piena validità e modernità<br />

del modello cooperativo che valorizza la partecipazione democratica del produttore<br />

agricolo fino a renderlo gestore diretto di importanti filiere agroalimentari strettamente<br />

legate al territorio ed al made in Italy in una logica di massima trasparenza<br />

della qualità e della rintracciabilità dei prodotti.<br />

Credo che il futuro dell’agricoltura <strong>italiana</strong> sarà sempre più permeato dall’esperienza<br />

cooperativa e che lo sforzo competitivo dei nostri produttori, nell’arena della<br />

globalizzazione, dovrà essere incentrato <strong>sulla</strong> creazione di sistemi e reti partecipati dal<br />

basso per governare con più incisività l’offerta <strong>agricola</strong> ed acquisire il valore aggiunto<br />

derivante dai processi di trasformazione delle materie prime.<br />

A mio avviso tale prospettiva deve essere perseguita con decisione perché è coerente<br />

con l’interesse dell’intero Paese e degli stessi consumatori.<br />

Da ciò deriva un convinto impegno del Ministero delle politiche agricole e alimentari<br />

nella prosecuzione del sostegno allo sviluppo della <strong>cooperazione</strong> <strong>agricola</strong> con<br />

misure e politiche in grado di far crescere ulteriormente la realtà cooperativa in un<br />

contesto di avanzamento della nostra agricoltura.<br />

L’<strong>Osservatorio</strong> <strong>sulla</strong> Cooperazione Agricola deve rimanere, pertanto, una sede istituzionale<br />

a cui il Ministero attribuisce il compito di analizzare costantemente dati e<br />

fenomeni delle imprese cooperative per individuare proposte e strategie di sviluppo<br />

dei produttori organizzati in cooperativa che costituiscono il referente essenziale per<br />

l’affermazione sui mercati nazionali ed esteri di una agricoltura profondamente rinnovata<br />

ma fedele alle sue eccellenze produttive ed imprenditoriali.<br />

6 | <strong>Osservatorio</strong> <strong>sulla</strong> Cooperazione Agricola Italiana

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