Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...
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3.4. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE<br />
L’analisi di bilancio svolta sui due modelli di impresa che operano nell’agroalimentare<br />
italiano – sistema cooperativo e insieme delle imprese non cooperative – restituisce<br />
un’ampia serie di informazioni che spaziano dalle caratteristiche strutturali alle<br />
performance dei due gruppi di impresa esaminati, in un’ottica di segmentazione delle<br />
imprese per dimensione, comparto e struttura aziendale.<br />
La struttura economica e finanziaria di questi due diversi modelli di impresa conferma<br />
anzitutto le peculiarità insite nella forma cooperativa e i loro effetti diretti <strong>sulla</strong><br />
composizione e <strong>sulla</strong> lettura dei relativi bilanci così come più volte segnalato nel corso<br />
dell’analisi e come d’altronde già messo in luce dall’ampia bibliografia al riguardo 70 .<br />
Una delle principali peculiarità rinvenibili nella struttura del bilancio delle cooperative<br />
è il minor grado di patrimonializzazione rispetto alle imprese non cooperative e<br />
contestualmente un maggior grado di indebitamento, laddove una parte significativa<br />
risulta riferibile a “indebitamento interno”, cioè debiti nei confronti della base sociale.<br />
I soci, infatti, non finanziano l’impresa cooperativa soltanto con la sottoscrizione di<br />
capitale sociale ma anche tramite altre forme di finanziamento tipiche della cooperativa,<br />
come ad esempio la concessione di dilazioni di pagamento sui beni conferiti 71 .<br />
Alle caratterizzazioni della struttura patrimoniale si affianca una composizione del<br />
conto economico dove trovano riscontro gli scopi mutualistici e quindi la mission<br />
stessa della forma cooperativa.<br />
Generalmente, gran parte della redditività della cooperativa viene re-distribuita in<br />
maniera residuale (una volte definite tutte le altre componenti di conto economico)<br />
ai soci tramite il valore dei conferimenti, compatibilmente con le esigenze di solidità<br />
e sviluppo. In altre parole, la cooperativa di produzione agroalimentare canalizza il<br />
proprio risultato di gestione nell’acquisto delle materie prime fornite dai soci e questa<br />
redditività viene contabilizzata in bilancio come un costo di approvvigionamento. Ciò<br />
vuol dire che se si legge il bilancio delle cooperative senza tener conto di quest’aspetto,<br />
la loro redditività risulta sottostimata, così come, allo stesso modo, gli indici di<br />
equilibrio finanziario e patrimoniale che solitamente vengono utilizzati per l’analisi<br />
di bilancio appaiono più solidi nelle imprese non cooperative grazie a una maggiore<br />
patrimonializzazione aziendale.<br />
In questo contesto, qualsiasi tentativo di confronto diretto sul livello registrato dai<br />
principali indici di bilancio nei due modelli di impresa considerati risulterebbe quantomeno<br />
fuorviante. Per tali motivi, l’analisi comparata delle performance economico-<br />
70 Cfr. Appendice bibliografica.<br />
71 Questa modalità di finanziamento dell’attività di impresa appare particolarmente frequente nei comparti<br />
merceologici dove lo sviluppo della cooperativa, in termini di capitale investito nell’attività di impresa,<br />
passa anzitutto dall’incremento del capitale circolante (è questo, ad esempio, il caso dell’ortofrutta fresca);<br />
in questi casi si riscontra come, talvolta, i debiti commerciali verso i soci sembrano finanziare anche la<br />
crescita del capitale immobilizzato.<br />
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