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Osservatorio sulla cooperazione agricola italiana - Fedagri ...

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te introdotte innovazioni, nelle cooperative Deboli queste hanno riguardato quasi<br />

esclusivamente un unico aspetto (di prodotto, di processo o organizzative), mentre<br />

le Robuste sono state spesso protagoniste di più tipologie di innovazione contemporaneamente.<br />

Strettamente correlata al tema dell’innovazione, la propensione ad investire è significativamente<br />

superiore fra le cooperative Robuste ed è evidente una minore attenzione<br />

fra le cooperative Deboli agli investimenti immateriali; in particolare, tra<br />

queste ultime si nota l’assenza quasi totale di investimenti in qualità e marketing, che<br />

risultano al contrario prerogativa quasi esclusiva delle cooperative Robuste, in genere<br />

più attente ed orientate sulle fasi a valle della filiera.<br />

Tabella 2.12 – Caratteri di dinamicità delle cooperative<br />

(peso % in termini di numerosità delle imprese; 2006)<br />

Deboli Robuste Totale <strong>cooperazione</strong><br />

Realizzazione di investimenti 66% 87% 76%<br />

Protagonista di innovazioni fra il 2003 e il 2006 48% 92% 69%<br />

Certificazioni di qualità 55% 78% 66%<br />

Processi di integrazione/concentrazione 22% 56% 38%<br />

Presenza sui mercati esteri 7% 55% 30%<br />

Produzione di prodotti biologici 8% 25% 16%<br />

Fonte: elaborazioni <strong>Osservatorio</strong> <strong>sulla</strong> Cooperazione Agricola Italiana.<br />

Anche per quanto riguarda le certificazioni di qualità, più frequenti fra le Robuste<br />

(78% dei casi), si evidenziano differenze relativamente alle tipologie di certificazioni<br />

possedute. Le cooperative Robuste, rispetto alle Deboli, sono maggiormente orientate<br />

sulle certificazioni Iso, relative a standard qualitativi sui processi aziendali. Fra<br />

le certificazioni di prodotto, le Deboli tendono a prediligere quelle a denominazione<br />

comunitaria (Dop o Igp) mentre le Robuste possiedono soprattutto certificazioni biologiche.<br />

Nonostante i percorsi di certificazione, di prodotto o di processo, riguardino<br />

poco più della metà delle aziende Deboli, il concetto di qualità è generalmente ritenuto<br />

un punto di forza da gran parte del sistema cooperativo. Probabilmente, l’idea<br />

di qualità viene quindi intesa in maniera svincolata dagli standard di certificazione e<br />

risulta correlata piuttosto allo stretto rapporto dell’azienda cooperativa con il territorio,<br />

che diviene sinonimo di genuinità e garanzia di un processo che segue i canoni<br />

della tradizione locale.<br />

Un altro elemento che discrimina in maniera netta i due gruppi di imprese esaminati<br />

è il coinvolgimento delle cooperative che ne fanno parte a processi di concentrazione<br />

e integrazione aziendale; questi ultimi hanno visto protagonista il 56% delle<br />

imprese cooperative Robuste e il 22% delle Deboli. La difficoltà di questa tipologia<br />

di cooperative nel farsi promotrice di simili processi sembra correlata alle resistenze<br />

della base associativa ma anche ad una diffusa percezione che si tratta di operazioni<br />

poco consoni alla forma cooperativa. Inoltre, se si considera esclusivamente l’approccio<br />

delle cooperative a questa tematica, i processi di integrazione rappresentano un<br />

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