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Strumenti e ambienti per la formazione in rete. Prospettive, limiti e potenzialità delle tecnologie 103integrazione delle tecnologie appropriate. Nella scelta <strong>degli</strong> strumenti e dei momentiopportuni per il loro utilizzo entrano in gioco criteri <strong>di</strong> “ecologia” complessiva chedovrebbero portare all’approvvigionamento delle tecnologie sulla base del modello <strong>di</strong>dattico,<strong>degli</strong> obiettivi prefissati e dei tempi a <strong>di</strong>sposizione. L’adeguato dosaggio <strong>degli</strong> strumenti, deitempi e delle finalità prefissate rappresenta infatti un’operazione che coinvolge specialisti<strong>di</strong>versi (docenti, tutor, informatici, ecc.) e riguarda sia la capacità dell’organismo formativo<strong>di</strong> fronteggiare gli impegni presi, sia una corretta analisi del carico <strong>di</strong> lavoro cognitivo a cuisi sottopongono gli allievi. Strumenti tecnologici progettati male, utilizzati in modoimproprio oppure in contesti non adeguati, possono inficiare gli obiettivi prefissati o rendere<strong>di</strong>fficile il funzionamento del processo finendo, ad esempio, col <strong>di</strong>strarre l’utente con aspettiirrilevanti o inutili appesantimenti. Un aspetto non secondario è, infine, quello che riguardagli utenti e le loro specifiche esigenze e modalità <strong>di</strong> accettare ed utilizzare le tecnologie. Laletteratura che si occupa della fenomenologia delle comunità virtuali, delle loro modalitàspontanee <strong>di</strong> aggregarsi in rete attorno a specifiche tematiche, si è infatti soliti riflettere suquali siano le modalità con cui le regole vengono create, quali siano gli strumenti piùutilizzati e sui motivi che portano alcune aree <strong>di</strong> lavoro ad essere maggiormente popolate.Nell’ambito della formazione, partendo dall’assunto che il progetto formativo viene, perdefinizione, effettuato da chi è chiamato ad allestire l’intero evento, tali riflessioni sonomeno comuni. Gli strumenti telematici utilizzabili durante un determinato evento sono, perdefinizione, parte integrante della progettazione <strong>di</strong>dattica e come tali rientrano nellecompetenze <strong>degli</strong> organizzatori. Questo stesso paragrafo ha sviluppato la tematica dellascelta <strong>degli</strong> strumenti presupponendo che il problema sia dei formatori. Come abbiamoinvece visto nel paragrafo 3.2.1 (p.76), e come verrà in parte <strong>di</strong>mostrato nell’ultima parte <strong>di</strong>questo lavoro (con l’analisi del caso) tale prospettiva è fortemente riduttiva e in buona parteerrata. Sono gli utenti a determinare le modalità <strong>di</strong> utilizzo <strong>degli</strong> strumenti, a dare lorosignificato, a piegarli alle proprie esigenze oppure ad abbandonarli. A maggior ragione,nell’ambito <strong>di</strong> esperienze <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento collaborativo, dove è sulla forza del gruppo chesi punta, sulle sue capacità <strong>di</strong> costruire autonomamente le risposte alle domande conoscitiveposte, che le tensioni verso l’auto determinazione hanno gli esiti più evidenti.La scelta delle tecnologie, operazione che comunque deve essere svolta, necessita siadell’in<strong>di</strong>viduazione delle classi <strong>di</strong> strumenti da utilizzare (ad esempio: forum, chat, ecc.), maanche la selezione dello strumento specifico (<strong>di</strong> quale produttore), o la possibilità <strong>di</strong>utilizzarlo all’interno <strong>di</strong> un ambiente integrato, che è oggi la soluzione prevalente.4.4.1 Affordance e vincoli <strong>degli</strong> strumenti della reteGli strumenti per l’appren<strong>di</strong>mento in rete sono variamente categorizzabili. Una delleripartizioni più note è quella che <strong>di</strong>stingue le modalità funzionali sincrone da quelleasincrone. Questa <strong>di</strong>stinzione viene fatta sulla base delle modalità temporali <strong>di</strong> interazione.Gli strumenti sincroni richiedono la compresenza temporale <strong>degli</strong> attori, ovvero lacontemporanea partecipazione all’evento comunicativo (come accade con il telefono). Glistrumenti asincroni invece liberano dal vincolo temporale consentendo ai soggetti unafruizione in <strong>di</strong>fferita quin<strong>di</strong>, nel caso della formazione, sono sotto certi aspetti in grado <strong>di</strong>svincolare – oltre che dai limiti spaziali (solitamente si prende parte alla formazione in rete apartire da “luoghi fisici” <strong>di</strong>versi) – anche dai limiti temporali, operando una compiutaseparazione spazio-temporale. La vocazione <strong>di</strong> uno strumento a fornire funzionalità in unadeterminata modalità non ne impe<strong>di</strong>sce, naturalmente, utilizzi <strong>di</strong>versi. Il frutto delleinterazioni sincrone <strong>di</strong> una chat, o <strong>di</strong> una videoconferenza, può ad esempio essere registratoe reso <strong>di</strong>sponibile come risorsa asincrona, mentre in alcuni casi – sapendo ad esempio che undeterminato utente è connesso in rete – si può tentare l’uso della posta elettronica per

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