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Teorie, modelli e artefatti per la costruzione sociale e contestuale della conoscenza 29che tali misure ancorché capaci <strong>di</strong> “misurare” il quoziente intellettivo, non terrebbero in ognicaso conto del potenziale inespresso derivante dalla possibilità <strong>di</strong> apprendere. La zona <strong>di</strong>sviluppo prossimale viene definita come la “<strong>di</strong>stanza tra il livello <strong>di</strong> sviluppo attuale, definitodal tipo <strong>di</strong> abilità mostrata da un soggetto che affronta in<strong>di</strong>vidualmente un compito, e illivello <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> cui un soggetto dà prova quando affronta un compito del medesimotipo, con l’assistenza <strong>di</strong> un adulto o <strong>di</strong> un coetaneo più abile” (Carugati, Selleri, 2001, p.51).Mentre per Piaget l’evoluzione cognitiva è stabilmente predeterminato nel patrimoniogenetico, Vygotskij rileva più volte il gran<strong>di</strong>ssimo ruolo che le stimolazioni esterne giocanonella promozione – e quin<strong>di</strong> nella “possibilità” – dello sviluppo dell’intelligenza. ScriveràVygotskij (1990, p.143): “il nostro <strong>di</strong>saccordo con Piaget s’incentra su un punto soltanto, maè un punto importante. Egli afferma che sviluppo e istruzione sono due processicompletamente separati, che la funzione dell’istruzione è soltanto quella <strong>di</strong> introdurre i mo<strong>di</strong><strong>di</strong> pensare dell’adulto che entrano in conflitto con quelli del fanciullo ed alla fine lisoppiantano”. In Vygotskij, attraverso il concetto <strong>di</strong> zona <strong>di</strong> sviluppo prossimale, siriconosce così al contesto esterno (sociale e fisico) un ruolo primario nella promozione dellosviluppo cognitivo dell’in<strong>di</strong>viduo. In questo caso il contesto gioca il ruolo <strong>di</strong> opportunità, maanche <strong>di</strong> attivatore/anticipatore delle possibilità <strong>di</strong> sviluppo, <strong>di</strong>versamente precluse.Naturalmente sono presenti dei limiti superiori ed inferiori entro i quali l’appren<strong>di</strong>mento puòavvenire. L’insegnamento è utile solo quando si colloca oltre il livello <strong>di</strong> sviluppo attuale,conducendo l’in<strong>di</strong>viduo ad intraprendere attività che lo spingano a superare se stesso. I nuoviconcetti devono comunque rientrare in una zona, appunto l’area <strong>di</strong> sviluppo prossimo, chedelimita le prestazioni potenzialmente sviluppabili. Nella figura 1 (tratta da Vygotskij,Lurija, 1997, p.118) è evidenziato il così detto parallelogramma <strong>di</strong> sviluppo tracciato daLeont’ev. L’area compresa tra i due lati, l’area <strong>di</strong> sviluppo prossimo, è quella che può essereanticipata grazie all’intervento culturale.Figura 1. Parallelogramma dello sviluppo (da: Vygotskij, Lurija, 1997, p.118)Il progresso cognitivo è quin<strong>di</strong> reso possibile dall’influenza positiva esercitatadall’appren<strong>di</strong>mento sullo sviluppo. Gli stu<strong>di</strong> svolti da Vygotskij e Lurija negli anni trenta inAsia centrale evidenziano, al <strong>di</strong> là delle <strong>di</strong>fferenze tra culture, le opportunità perl’educazione. Le società “primitive” non padroneggiano i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> pensare astratti, perchénon hanno potuto confrontarsi con i concetti scientifici, ma non è impossibile la loroeducazione. La “posizione <strong>di</strong> Vygotskij è, in questo senso, da considerare coerente con il suoapproccio evoluzionistico alla cultura e con il suo obiettivo generale <strong>di</strong> costruire unapsicologia che fosse anche un utile strumento per emancipare le società meno evolute”(Carugati, Selleri, 2001, p.58). Dagli stu<strong>di</strong> vygotskijani, positivisticamente attestati sulriconoscimento della superiorità delle società culturalmente “avanzate”, si sono peròsviluppate, a partire dagli anni sessanta, interessanti ricerche in prospettiva interculturale,

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