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Strumenti e ambienti per la formazione in rete. Prospettive, limiti e potenzialità delle tecnologie 91esempio passati ad aule scolastiche dove l’aggregazione <strong>di</strong> banchi in isole o ad anelli haprivilegiato il lavoro <strong>di</strong> gruppo in sintonia con una concezione dell’appren<strong>di</strong>mento piùdemocratica e costruttivista.Analogamente alle metafore, anche gli e<strong>di</strong>fici sono strumenti potenti per l’in<strong>di</strong>rizzo delpensiero sia a livello razionale che emozionale. Uno dei punti su cui vale la pena riflettere, al<strong>di</strong> là della funzione simbolica, che comunque è sempre compresente, è che gli ambientiartificiali nello strutturare le forme, strutturano assieme allo spazio anche il tempo che ènecessario per il suo utilizzo. Gli ambienti svolgono quin<strong>di</strong> una funzione <strong>di</strong>rettiva: attraversovincoli ed affordance possono impe<strong>di</strong>re, consentire o facilitare determinate azioni.Gli ambienti tecnologici recepiscono in maniera particolarmente evidente questecaratteristiche <strong>degli</strong> ambienti fisici. Le tecnologie possono impe<strong>di</strong>re o indurre determinaticomportamenti, possono renderli evidenti, rallentarli, complicarli. Dietro ogni progettazionec’è un’idea che si concretizza in strumenti e funzionalità. Il risultato della progettazione, ilprodotto tecnologico, continua ad obbe<strong>di</strong>re all’idea progettuale nelle opportunità epotenzialità, ma anche nei limiti e nelle preclusioni.4.2 Le reti telematiche come luoghiNel linguaggio figurato, inteso come quell’uso iconico della lingua finalizzato ad esprimereun significato non denotativo e quin<strong>di</strong> non letterale, il concetto <strong>di</strong> “spazio” è uno dei piùutilizzati. Si parla <strong>di</strong> “spazio del problema”, <strong>di</strong> “spazio sociale”, <strong>di</strong> “spazio dellacomunicazione” senza che questo implichi necessariamente uno spazio fisico.Tra<strong>di</strong>zionalmente è proprio nell’ambito della comunicazione, specie laddove si guar<strong>di</strong> allacomunicazione in termini <strong>di</strong> “trasferimento”, la categoria-base del “luogo” <strong>di</strong>venta centrale.“Infatti, il problema del luogo <strong>di</strong>viene rilevante nella misura in cui si pensa: se per mecomunicare significa trasportare qualcosa da un punto all’altro dello spazio allora lequestioni relative al luogo assumono una decisiva importanza. Questa importanza èchiaramente avvertibile sia nel caso in cui intenda la comunicazione come uno spostamentodel soggetto nello spazio fisico, sia nel caso in cui non sia il soggetto a muoversi ma ilcontenuto della comunicazione. Nel primo caso il luogo costituisce il punto <strong>di</strong> partenza e <strong>di</strong>arrivo del viaggio, comporta problemi in or<strong>di</strong>ne al percorso (tracciare strade e ferroviesignifica tenere presente la natura del territorio), determina il tempo <strong>di</strong> percorrenza, decidedella separazione e del ricongiungimento delle persone che lo occupano. Tutti problemi chesi ripresentano, chiaramente, nel secondo caso, quando non sono io a viaggiare, ma magariuna mia lettera. Luogo, dunque, come origine ed esito della comunicazione, come territorioda percorrere, come spazio da con<strong>di</strong>videre” (Rivoltella, 2001, p.46).La rete telematica <strong>di</strong>venta un luogo soprattutto nel momento in cui la si considera comeambiente <strong>di</strong> comunicazione. Il riferirsi alle categorie dello “spazio” (luoghi, siti, ambienti,piattaforme) ed ai pre<strong>di</strong>cati verbali ad esse riferiti (inviare, ricevere, spostarsi, navigare,visitare, ecc.) deriva, con molta probabilità, sia dal fatto che realmente i server sonomacchine che risiedono in luoghi fisici <strong>di</strong>versi tra loro e che quin<strong>di</strong> la rete telematicaraccorda, attraverso un complesso sistema <strong>di</strong> interconnessioni (per altro note come:“autostrade dell’informazione”), praticamente l’intero globo terrestre, sia dal fatto che tra i<strong>di</strong>versi apparati si svolgono – a livelli <strong>di</strong>versi – dei processi <strong>di</strong> comunicazione e, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>“trasferimento” <strong>di</strong> informazioni da un punto all’altro.L’ambiente <strong>di</strong>gitale costituisce un vero e proprio spazio che si affianca ed integra iprecedenti spazi della comunicazione (Bolter, 1993), soprattutto nel momento in cui ifruitori, o meglio i produttori e consumatori <strong>di</strong> informazione, sono in grado <strong>di</strong> percepirlocome strumento <strong>di</strong> interconnessione. Si tratta <strong>di</strong> un nuovo spazio del sapere e della

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