118Strumenti della rete e processo formativobase della specificità dell’argomento trattato. I descrittori <strong>di</strong> KF sono organizzati su duelivelli gerarchici in maniera tale da consentire il supporto a <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> <strong>di</strong>scorso. Unatipica classificazione proposta da KF prevede ad esempio la categoria “Costruzione dellateoria” che ha come descrittori: la mia teoria, una ipotesi migliore, questa teoria non puòessere spiegata, nuova informazione, necessito <strong>di</strong> comprendere meglio, uniamo le nostreconoscenze. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altri strumenti, KF, offre in questo ambito un notevole livello <strong>di</strong>granularità, permettendo agli studenti <strong>di</strong> marcare all’interno <strong>di</strong> una stessa nota le varie frasiche la compongono con descrittori <strong>di</strong>versi.Tra gli strumenti open-source è particolarmente interessante su questo fronte lo “ShadownetWorkspace (SNS) sviluppato con il contributo dell’università del Missouri-Columbia edell’U.S. Department of Education. Questo ambiente, che si rivolge in primo luogo aglistudenti K-12, offre una notevole quantità <strong>di</strong> strumenti: agenda, bloc notes, database, forum<strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione, area file, strumenti per la gestione delle consegne e compiti assegnati, ecc.fornendo per ognuno <strong>di</strong> questi un adeguato livello <strong>di</strong> evidenza e semplicità <strong>di</strong> gestione purgarantendo una sofisticata possibilità <strong>di</strong> configurazione e controllo.Figura 15. Immagine video del “personal desktop” del software SNSMa l’aspetto che caratterizza SNS per la sua capacità <strong>di</strong> enfatizzare in maniera particolarel’uso dei descrittori a supporto dello sviluppo comunicativo è la scelta che qui è stata fatta <strong>di</strong>“costringere” la conversazione su determinari binari a seconda della natura del <strong>di</strong>scorso chesi intende supportare.Come precisano Jonassen e Remidez, che lo hanno presentato al congresso CSCL del 2002(Jonassen, Remidez, 2002), mentre la maggior parte dei forum che fanno uso dei descrittori(scaffolded conferencing systems) supportano una singola struttura <strong>di</strong> descrittori, in questocaso sono previste strutture <strong>di</strong>alogiche alternative. L’obiettivo è quello <strong>di</strong> aiutare i membridei gruppi collaborativi a guidandoli con descrittori <strong>di</strong>versi nelle varie fasi <strong>di</strong> attività. L’ideaè che l’effettiva collaborazione richieda non solo una convergenza <strong>di</strong> attività, ma anche unacon<strong>di</strong>visione nelle modalità <strong>di</strong> costruzione del significato. Per raggiungere questo scopo siritiene centrale la prestrutturazione <strong>degli</strong> sviluppi possibili della conversazione attraversodelle “ontologie conversazionali” che esplicitino i vincoli in cui la conversazione puòincanalarsi. La specificità dei forum <strong>di</strong> SNS sta nel vincolo gerarchico che il docente ponenel momento stesso in cui struttura le categorie <strong>di</strong> attributi. Riprendendo il modello adottatonell’insegnamento del <strong>di</strong>ritto per sviluppare le abilità argomentative 52 si propongono aglistudenti alcune costrizioni nello sviluppo della conversazione: vincoli che nasconodall’esperienza maturata dagli esperti negli specifici domini conoscitivi e quin<strong>di</strong> tipicamentelegati alle tra<strong>di</strong>zioni esistenti nelle <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong>scipline. In pratica il docente, nel momento incui crea il forum, definisce le tipologie <strong>di</strong> descrittori possibili e quin<strong>di</strong> determina quali tipi52 Gli autori fanno esplicito riferimento ai lavori <strong>di</strong> Toulmin (1958)
Strumenti e ambienti per la formazione in rete. Prospettive, limiti e potenzialità delle tecnologie 119possono essere utilizzati nei <strong>di</strong>versi momenti <strong>di</strong> sviluppo dei <strong>di</strong>aloghi. I thread possono cosìseguire alcune evoluzioni, ma non altre, incanalando gli studenti, ad ogni passaggio, adessere coerenti con quelle che sono le pratiche invalse nell’ambito delle comunità <strong>degli</strong>esperti. Un esempio <strong>di</strong> struttura argomentativa, quella descritta dagli autori (ibidem)raggruppa i tipi <strong>di</strong> affermazioni in quattro livelli: problema, proposta, giustificazione edevidenza. Al livello del “problema”, l’insegnante posta un messaggio al quale lo studentepuò solo rispondere usando un descrittore <strong>di</strong> tipo “proposta”. Questa tipologia prevede a suavolta una struttura in sotto-livelli che includono: proposta <strong>di</strong> soluzione, presa <strong>di</strong> posizione,ecc. Ad ogni “proposta” è possibile rispondere utilizzando soltanto i descrittori <strong>di</strong> livello“giustificazione (anch’essi ulteriormente articolati: chiarificazione, richiesta <strong>di</strong>reinterpretazione, rifiuto, ridefinizione del problema, ecc.). Al livello della “giustificazione”può infine essere risposto solo con il livello della “evidenza” (anch’esso variamentedeclinato in sotto-descrittori). Il sistema prevede naturalmente molteplici configurazioni inmaniera da garantire il supporto anche a strutture più ramificate o meno vincolate con ilvantaggio <strong>di</strong> poter essere adeguato alle tipologie investigative e <strong>di</strong>alogiche più idonee in baseal tipo <strong>di</strong> utenza scolastica, alla <strong>di</strong>sciplina ed agli obiettivi perseguiti. Da questo punto <strong>di</strong>vista, SNS, è un software molto originale nel gestire i “descrittori” come vincoli imponendocosì, anche psicologicamente, un adeguamento del ragionamento dello studente alla strutturaconcettuale definita dagli esperti per quel dominio investigativo. Secondo gli autori, quantol’intervento formativo è in<strong>di</strong>rizzato allo sviluppo <strong>di</strong> capacità investigative e <strong>di</strong> problemsolving,l’uso <strong>di</strong> strumenti in grado <strong>di</strong> strutturare le <strong>di</strong>scussioni tra gli studenti consente <strong>di</strong>restringere gli elementi necessari alla comprensione/soluzione del problema. Il presuppostoteorico poggia sull’assunto che la riproposizione dei vincoli procedurali e delle costrizionilogiche solitamente esistenti per gli esperti nelle situazioni reali consentirebbe agli studenti ilprogressivo controllo delle prevalenti variabili in gioco. Tale particolarità, che a prima vistasembra contrastare in maniera stridente con i modelli costruttivistici a cui solitamente questotipo <strong>di</strong> prodotti si ispirano, può forse essere compreso meglio se si ci riferisce alla funzione<strong>di</strong> “scaffold”, <strong>di</strong> strutturazione del contesto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, proposta ad esempio nelmodello dell’appren<strong>di</strong>stato cognitivo (Collins, Brown, Newman, 1995).Esperienze che come questa si avvalgono in maniera determinante delle funzionalità delsoftware fanno capire l’importanza che può occupare lo strumento nella me<strong>di</strong>azione dellerelazioni sociali. Anche se le riflessioni nell’ambito del CSCL sono maggiormente rivolteagli aspetti metodologici, da alcuni anni, in particolare con lavori promossi dalla SocietàInternazionale per l’Intelligenza Artificiale in Educazione (AIED), emergono istanze volte apromuovere la ricerca e lo sviluppo <strong>di</strong> ambienti tecnologici sempre più “attivi” nella gestionedella collaborazione. Le tematiche su cui si concentrano i lavori 53 sono legate ad argomenticome: la rappresentazione e l’analisi delle interazioni collaborative (Soller, 2001; Simoff,1999), gli strumenti a supporto della collaborazione (Jermann et al., 2001; Constantino-González, Suthers, 2001), gli agenti a supporto della tutorship (Person et al., 2001; Murray etal., 2004), la gestione delle emozioni della motivazione e le modalità <strong>di</strong> restituzione delsenso della presenza sociale. Argomenti su cui si concentra l’impegno <strong>di</strong> coloro che, pur nonpensando allo sviluppo <strong>di</strong> sistemi intelligenti, ritengono comunque necessario lo sviluppo <strong>di</strong>ambienti tecnologici capaci <strong>di</strong> adattarsi “ecologicamente” alle esigenze dell’interazioneumana.La messa a punto <strong>di</strong> software basati su “metodologie conversazionali” è attiva anche inambito europeo dove, soprattutto con il progetto ITCOLE (Innovative Technologies forCollaborative Learning and Knowledge Buil<strong>di</strong>ng – Tecnologie Innovative per53 Si consultino ad esempio i contributi della rivista internazionale dell’associazione IJAIED - International Journal ofArtificial Intelligence in Education e gli interventi presentati ai convegni biennali dell’AIED(http://aied.inf.ed.ac.uk/aiedsoc.html).
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