168Strumenti della rete e processo formativoQuello che è certo è che gli strumenti sincroni vengono percepiti come capaci <strong>di</strong> aumentarela coesione tra i partecipanti e <strong>di</strong> favorire l’assunzione <strong>di</strong> responsabilità e la con<strong>di</strong>visione deiproblemi. Questo commento evidenzia bene un po’ tutti questi aspetti:…il bisogno <strong>di</strong> comunicazioni <strong>di</strong>rette al gruppo, anche in momenti sincroni, sono statenecessarie per l’organizzazione del lavoro e per darsi scadenze precise. Inoltre era necessarioche fra singoli ci si potesse comunicare anche questioni più personali, immagino già solo ilrichiamo ad alcuni singoli componenti che, per svariati motivi hanno avuto una presenzaon<strong>di</strong>vaga. Avere informazioni più precise hanno permesso <strong>di</strong> non incidere negativamente sullavoro complessivo del gruppo e creare quel clima <strong>di</strong> fiducia e affettivo che è servito acoinvolgere anche i meno presenti…[Paola, focus group]Una ulteriore testimonianza <strong>di</strong> come, nello sviluppo delle attività in rete, siano necessarianche spazi <strong>di</strong> con<strong>di</strong>visione e <strong>di</strong> supporto più imme<strong>di</strong>ati e privati sono testimoniati daiseguenti messaggi.Carlo, scusami, ma ho bisogno <strong>di</strong> aiuto...Sempre il solito problema con l’installazione in remoto.Mi basterebbero 3 clic....sapere dove però...Mi puoi dare qualche dritta?Non mi piace parlare sul forum, preferisco la chat!Se uno ha imme<strong>di</strong>ato bisogno d’aiuto, deve aspettare la risposta il giorno dopo?[Loredana, forum, 2/4/2004]Risponde Carlo:Mi spiace <strong>di</strong> non potere essere stato <strong>di</strong> aiuto, mi sto accorgendo solo adesso <strong>di</strong> questi messaggisul forum! Sono però contento <strong>di</strong> vedere che hai risolto brillantemente tutti i problemi! Quantoalla chat, io ne ho installato una <strong>di</strong> prova: il modulo SPchat. Funziona! Conto <strong>di</strong> utilizzarlo inqualche occasione, magari per prendere qualche decisione <strong>di</strong> gruppo![Carlo, forum, 3/4/2004]Sono convinta che nessun contributo è superfluo ai fini dello sviluppo <strong>di</strong> un lavorocollaborativo... ci sono però momenti in cui è necessario <strong>di</strong>rimere qualche piccolofrainten<strong>di</strong>mento, piccole scaramucce verificatesi o alla necessità <strong>di</strong> dover concordare su alcunidettagli, ad esempio la scelta <strong>di</strong> un vocabolo anziché un altro; alla <strong>di</strong>visione dei compiti in<strong>di</strong>rittura d’arrivo; e qualche intervento che rischiava <strong>di</strong> andare fuori traccia: più volte hodovuto, come coor<strong>di</strong>natore, ricordare l’uso corretto dei forum, ma io stessa in qualche caso hodovuto adoperarlo impropriamente...e questo ha portato ad una abbondanza <strong>di</strong> messaggi inSyn, <strong>di</strong>ciamo che la chat avrebbe consentito risparmio <strong>di</strong> tempo, risoluzione rapida <strong>di</strong> piccoliproblemi e reso più agile il lavoro...è pur vero che in tal modo la “vita” del gruppo è risultatatracciata:) In qualche occasione abbiamo fatto ricorso al telefono ed abbiamo lavoratocontemporaneamente in Syn e in chat su Yaooh gruppi. Tra l’altro ho visto che Syn è dotatadello strumento <strong>di</strong> messaggeria istantanea, ma non sono riuscita ad attivarla: faceva parte dellefunzioni avanzate, così come la lavagna con<strong>di</strong>visa?[Marisa, e-mail al tutor tecnico]Altre conferme sulla sentita esigenza <strong>di</strong> strumenti sincroni vengono dal focus group e dalleinterviste.La grande mancanza è stata quella dell’ambiente sincrono. La stessa visualizzazione in nerettodei connessi inviterebbe a contattarli. Sapere <strong>di</strong> essere in linea e non sapere cosa stannofacendo gli altri, in quale parte dell’ambiente si trovino a lavorare e a cosa, è frustrante. Neimomenti più intensi <strong>di</strong> lavoro una chat avrebbe sicuramente facilitato il tutto…[Maria Luisa, focus group, 18/7/2004]La chat offre la possibilità <strong>di</strong> prendere decisioni quasi come in presenza. Con la chat, nel nostrogruppo, abbiamo potuto prendere delle decisioni che altrimenti avremmo potuto prendere soloin presenza
L’indagine empirica e le verifiche sul campo 169[Laura].Anche il manuale del “pari valutatore” conclude che potrebbero essere utili ulteriori strumenti,oltre ai forum <strong>di</strong> Synergeia, ed in particolare: la chat per limitare il numero dei messaggi neiforum, l’e-mail privata, per incoraggiare i componenti passivi in privato (e auto limitarsi neimessaggi: sia come numero che come lunghezza) oltre a strumenti centralizzati perl’organizzazione dei lavori.La chat ripropone il rituale della presenza. In presenza è possibile accordarsi in tempi piùrapi<strong>di</strong>, il rituale della presenza porta ad una assunzione <strong>di</strong>retta <strong>degli</strong> impegni deliberati dalgruppo. Non ci si può poi nascondere <strong>di</strong>etro lo “scusatemi, non avevo letto”. La chat comecaratteristica specifica sembra quin<strong>di</strong> avere una valenza maggiore nello stipulare accor<strong>di</strong>vincolanti. La netiquette della chat impone chiarezza e semplicità <strong>di</strong> scrittura, parametrifondamentali per evitare, per quanto possibile, frainten<strong>di</strong>menti. La chat funziona come unforum, ma con il vantaggio della sincronicità. Quando si “chatta” il <strong>di</strong>alogo trova le proprieregole; il lessico, i tempi, i mo<strong>di</strong>, i turni <strong>di</strong> scambio, <strong>di</strong>ventano i “canoni comuni” con<strong>di</strong>visitra tutti gli interlocutori.Uno stu<strong>di</strong>o sperimentale (Keil, Johnson, 2002) in<strong>di</strong>ca che la comunicazione basata sulla voce(“voice-mail”) viene percepita come più capace <strong>di</strong> veicolare il senso della presenza socialerispetto all’e-mail basata sulla testualità scritta. Anche questa ricerca conferma la <strong>di</strong>fferentespecificità <strong>di</strong> ogni mezzo, in questo caso sia la comunicazione vocale sincrona, sia la e-mailsono percepite come molto utili e capaci <strong>di</strong> fornire feed-back significativi e <strong>di</strong> buona qualità.Le <strong>di</strong>fferenze stanno nel fatto che la comunicazione in voce (come testimonia il contributoriprodotto sotto) aumenta la coesione e il senso della presenza, mentre l’e-mail è più efficaceed apprezzata per la possibilità <strong>di</strong> essere stampata e acceduta in maniera non sequenziale intempi successivi.Aggiungo due parole su paltalk: è stato un peccato non poterlo usare, ma vero è che noneravamo pronti neppure a livello <strong>di</strong> strumenti (microfono...); credo comunque avrebbe risoltomolti problemi e consentito una maggiore coesione.[Irene, focus group]Considerazioni a parte devono essere fatte sui barometri (cfr. p. 6) che, nonostante siano statipensati come rilevatori del “clima sociale” e quin<strong>di</strong> finalizzati all’auto-conoscenza deigruppi, sono stati vissuti come una forzatura. Molti non hanno risposto (al primo barometrohanno risposto solo 56% dei corsisti, al secondo il 47,5%), quasi senz’altro nessuno è maitornato a rifletterci sopra. Probabilmente le domande erano troppe (da qui la richiesta piùfrequente <strong>di</strong> uno strumento più snello, qualcuno ha detto: “meno domante”) e la lorocon<strong>di</strong>visione non è stata imme<strong>di</strong>ata. È qui necessario ritornare all’esigenza più volteevidenziata, in particolare nella prospettiva qui assunta, che il gruppo si appropri e <strong>di</strong>asignificato agli strumenti ed alle proprie modalità <strong>di</strong> lavoro. I barometri sono stati percepiticome un “corpo estraneo” le cui finalità, poco comprese dai più, non hanno trovatosufficiente integrazione nelle pratiche collaborative.Esprimo grosse perplessità sul barometro: molti <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>catori sono impossibili da valutareoggi (es. efficacia collaborativa, chiarezza ruoli,efficienza del gruppo, etc,..) dal momento cheil lavoro <strong>di</strong> gruppo può <strong>di</strong>rsi iniziato da solo circa 24 ore. Le mie risposte (come penso peraltroanche quelle <strong>degli</strong> altri corsisti, )non mi sembrano molto atten<strong>di</strong>bili... Consideratal’eterogeneità <strong>di</strong> expertise nel gruppo sarebbe opportuno che i componenti mostrasseromaggiore <strong>di</strong>sponibilità a socializzare le rispettive competenze al fine <strong>di</strong> raggiungere miglioririsultati comuni[Ilaria, e-mail al tutor, dopo il primo barometro]Il fatto che questi strumenti, solitamente usati per rafforzare il senso <strong>di</strong> coesione e dellapresenza sociale non siano integrati all’interno dell’ambiente, ma soprattutto che il feed-back
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