110Strumenti della rete e processo formativocui è concesso all’utente l’uso del mezzo e i tempi <strong>di</strong> risposta, vengono percepiti elementiimportanti per la percezione della presenza sociale. In particolare la <strong>di</strong>mensione temporalecon cui il feedback viene fornito risulta essere un elemento cruciale per lo sviluppo del sensodella presenza sociale. L’urgenza della risposta, l’ansia derivante dai ritar<strong>di</strong>, <strong>di</strong>ventanoimportanti elementi per la percezione dell’esistenza dell’altro, <strong>di</strong> una <strong>di</strong>mensione socialecaratterizzata dalla vitalità (Murphy, Mahoney, Harvell, 2000).Una conseguenza derivante dall’uso delle tecnologie dell’informazione e dellacomunicazione è rappresentata da una rapida trasformazione <strong>di</strong> molte delle abitu<strong>di</strong>ni e dellecertezze che fino ad oggi hanno accompagnato le nostre modalità <strong>di</strong> relazionarsi con gli altri.La possibilità <strong>di</strong> essere raggiunti ovunque ed in ogni momento tramite il telefono cellularerappresenta, ad esempio, qualcosa <strong>di</strong> più e <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso della semplice opportunità <strong>di</strong>comunicare. Questo piccolo strumento portatile sta decisamente cambiando le abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong>comunicare, ma soprattutto la percezione della realtà e del mondo da parte <strong>di</strong> chi le utilizza.Essere raggiungibili in ogni luogo significa concepire a livello metaforico l’intero pianetacome spazio civilizzato, non ostile, un’estensione del nostro spazio privato. Inoltre, essere“always-on”, sempre connessi, porta a percepire la nostra vita come intrecciata con quella<strong>degli</strong> altri, significa non <strong>di</strong>stinguere più tra tempi privati e tempi pubblici, tra luoghi delsilenzio a luoghi del <strong>di</strong>alogo. Possiamo tenere l’apparecchio spento, ma in fondo sappiamoche anche in mezzo al mare aperto o in uno sperduto sentiero montano, la rete ci garantiscela “copertura”, la possibilità <strong>di</strong> comunicare, <strong>di</strong> essere rintracciato o – ad<strong>di</strong>rittura – localizzatodal sistema. I tempi si fanno serrati, l’esigenza sociale <strong>di</strong> comunicare è tanto urgente che èspesso necessario giustificare il motivo per cui non si è risposto o “il telefono non eraraggiungibile”. Alla legge della rapi<strong>di</strong>tà non sfuggono neppure le tecnologie asincrone <strong>di</strong>comunicazione, come gli SMS. Anche in rete, come detto, nel momento in cui gli in<strong>di</strong>vidui“naturalizzano” con gli strumenti, li fanno <strong>di</strong>ventare proprie estensioni, ogni ritardo nellerisposte viene percepito come <strong>di</strong>sinteresse o rifiuto alla comunicazione: nel cyberspazio nonsi riesce a sparire senza conseguenze poiché tutto, in questo contesto, viene interpretatocome azione. Il senso dell’urgenza, l’esigenza <strong>di</strong> tempi <strong>di</strong> risposta brevi – oltre a confermarela maggiore vicinanza allo stile conversazionale piuttosto che al <strong>di</strong>scorso scritto <strong>di</strong> questatipologia comunicativa – riguarda sia gli strumenti asincroni che quelli sincroni, anche seovviamente i tempi <strong>di</strong> latenza “percepiti” come legittimi cambiano. La percezione dellapresenza sociale è quin<strong>di</strong>, e soprattutto, una percezione dei ritmi della comunicazione: c’èvitalità, e quin<strong>di</strong> presenza sociale, dove i tempi <strong>di</strong> risposta sono conformi con quelli attesi.In questo senso gli strumenti sincroni, anche se a base testuale come le chat, realizzanopienamente il senso <strong>di</strong> contemporaneità, interpretando in maniera intrinseca le esigenze dellaritmicità nei tempi della comunicazione. Alcuni strumenti, consapevoli dell’importanza delriuscire a veicolare il “senso della presenza sociale”, cercano <strong>di</strong> restituire visivamente i tempidella presenza. Nelle immagini riportate sotto vengono mostrati due esempi. Nella primaimmagine è possibile notare come Skype, un sistema sincrono <strong>di</strong> au<strong>di</strong>oconferenza, visualizziautomaticamente per alcuni secon<strong>di</strong> un “avviso” sopra l’applicazione aperta (qualunque essasia) ogni volta che un “amico” si connette al sistema. Questo è sia un modo per fidelizzarel’utente all’uso dello strumento, sia un messaggio volto a ritenere socialmente vitale lacomunità Skype. Nella seconda immagine, presa dal desktop <strong>di</strong> Synergeia, il software <strong>di</strong> cuiparleremo più <strong>di</strong>ffusamente in seguito, vengono evidenziati in nero gli utenti connessi.Figura 13. Alcune strategie per creare, anche visivamente, elementi utili per favorire la percezione della presenzasociale. Nella prima immagine (Skype, un sistema sincrono <strong>di</strong> au<strong>di</strong>oconferenza) si apre una box in Windows (quin<strong>di</strong>sopra ogni altra applicazione) ogni volta che un “amico” si connette al sistema, nella seconda (Synergeia, nellasezione asincrona) gli utenti connessi sono evidenziati in nero.
Strumenti e ambienti per la formazione in rete. Prospettive, limiti e potenzialità delle tecnologie 111In questo caso, pur trattandosi <strong>di</strong> una applicazione che consente sostanzialmente l’uso <strong>di</strong>strumenti asincroni, l’evidenziare gli utenti connessi è esplicitamente pensato come strategiacapace <strong>di</strong> rafforzare il senso della presenza dell’altro e, conseguentemente, il richiamo adoperare – come stanno facendo gli altri – alle finalità della comunità. Che si tratti <strong>di</strong> strategiaè <strong>di</strong>mostrato dal fatto che il tempo <strong>di</strong> visualizzazione del “grassetto” sui nomi <strong>degli</strong> utentiattivi ha tempi <strong>di</strong> permanenza ben più ampi <strong>di</strong> quelli che sono i tempi reali <strong>di</strong> connessione.Altri programmi impiegano altre strategie come l’inserire <strong>degli</strong> evidenziatori o delle iconecon la scritta “new/novità” davanti ai messaggi non ancora letti, analogamente in<strong>di</strong>rizzate arafforzare la percezione della vitalità e <strong>di</strong>minuire il rischio dell’inari<strong>di</strong>mento delle relazioni ela fine stessa della comunità.La “presenza sociale” è un fattore ritenuto cruciale per lo sviluppo delle esperienze <strong>di</strong>appren<strong>di</strong>mento in rete. Secondo Garrison e colleghi (2000, p.94) la presenza sociale, intesacome la capacità dei partecipanti <strong>di</strong> proiettare affettivamente se stessi attraverso il me<strong>di</strong>um èalla base della capacità <strong>di</strong> incoraggiare il raggiungimento <strong>di</strong> obiettivi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne cognitivo eappren<strong>di</strong>tivo. Ulteriori stu<strong>di</strong> hanno confermato che la presenza sociale, ottenuta attraversol’uso <strong>degli</strong> strumenti info-telematici, è in grado <strong>di</strong> assicurare la sod<strong>di</strong>sfazione generale deipartecipanti <strong>di</strong> un corso online (Gunawardena, Zitte, 1997).Data l’importanza della tematica, nell’ambito dell’indagine empirica (in particolare al §6.1.6, p. 164), verranno svolte ulteriori verifiche relativamente agli elementi che, all’interno<strong>di</strong> ogni famiglia tipologica <strong>di</strong> strumenti, contribuiscono a costruire e rafforzare la percezionedella presenza sociale.4.4.3 Affordance <strong>degli</strong> ambienti integratiI singoli strumenti <strong>di</strong> cui abbiamo detto possono essere impiegati, nell’ambito dellaformazione in rete, anche singolarmente, ovvero senza un’integrazione tra loro. Calvani eRotta (2000, p.104) si riferiscono a questa come ad una soluzione “dosata” incontrapposizione alla soluzione integrata che vede invece l’uso <strong>di</strong> una cosiddetta“piattaforma”, ovvero un ambiente <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento virtuale, “spazio informativostrutturato, sociale ed esplicitamente rappresentato (Dillenbourg, 1999). La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>questo tipo <strong>di</strong> sistemi, anche a prezzi contenuti o – attraverso le iniziative Open Source 47 –ad<strong>di</strong>rittura gratuiti, sta rendendo sempre meno giustificato l’uso <strong>di</strong> soluzioni “dosate”, <strong>di</strong>fatto artigianali e meno complete. Le piattaforme, definite anche come learning managementsystem (LMS), o virtual learning environment (VLE) 48 sono dei software che hanno ilvantaggio <strong>di</strong> consentire la gestione integrata <strong>di</strong> tutte le risorse e le fasi del processoformativo, rendendo inoltre <strong>di</strong>sponibili informazioni utili per il monitoraggio dalle attivitàsvolte. Un ambiente integrato consente <strong>di</strong> gestire gli utenti, i contenuti e le interazioni traquesti. Le modalità con cui le <strong>di</strong>verse funzioni sono organizzate e messe a <strong>di</strong>sposizionepossono essere le più svariate e seguono, talvolta implicitamente, i presupposti <strong>di</strong> un modellopedagogico <strong>di</strong> riferimento. In generale questi ambienti vengono percepiti dagli utenti come“luoghi”, più che come dei software. Luoghi dove le risorse sono depositate, descritte e47 Il progetto JOIN, cofinanziato dal programma dell’Unione Europea “Preparatory and innovative actions - eLearningIniziative”, ha lo scopo <strong>di</strong> analizzare e valutare gli ambienti <strong>di</strong> e-learning Open Source e <strong>di</strong> fornire informazioni <strong>di</strong> supporto allascelta. Può quin<strong>di</strong> rappresentare un buon punto <strong>di</strong> inizio per l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> strumenti. In Internet:http://www.ossite.org/join/it48 I vari acronimi che accompagnano la descrizione delle piattaforme e-learning sono molteplici e possono variareall’aggiunta <strong>di</strong> singole funzionalità. I LCMS hanno ad esempio anche funzioni <strong>di</strong> creazione dei contenuti (learning contentmanagement system), laddove i LMS hanno solo la possibilità <strong>di</strong> “gestirli” e i CMS solo quella <strong>di</strong> crearli.
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