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164Strumenti della rete e processo formativocontrollo durante lo sviluppo delle attività, visto che è fenomeno ricorrente incontrare nelgruppo persone non avvezze alla <strong>di</strong>scussione on line, persone che ritengono univoca la propriainterpretazione in merito ai singoli interventi e, magari, riescono a sensibilizzare nella loro<strong>di</strong>rezione anche altri componenti il gruppo stesso.[risposta anonima alla domanda 39: altre osservazioni sugli strumenti]6.1.6 Strumenti sincroni, asincroni e percezione della presenza socialeL’ambizione <strong>di</strong> ogni ambiente per la formazione in rete è quello <strong>di</strong> offrire un’insiemeesaustivo ed integrato <strong>di</strong> funzioni. Nel nostro caso anche le regole generali del Corsoinvitavano ad utilizzare in maniera pressoché esclusiva gli strumenti <strong>di</strong> comunicazione messia <strong>di</strong>sposizione da Synergeia. L’evidenza empirica in<strong>di</strong>ca invece che si è fatto largo uso <strong>di</strong>altri strumenti. Alla domanda 27 (è stato fatto uso della posta elettronica o <strong>di</strong> altri strumenti<strong>di</strong> comunicazione esterni a Synergeia?) oltre il 69% dei corsisti conferma <strong>di</strong> aver fatto“molto” o “abbastanza” uso <strong>di</strong> altri mezzi <strong>di</strong> comunicazione. Naturalmente, com’è poiemerso nelle interviste finali, non tutti i gruppi si sono comportati allo stesso modo,confermando l’importanza e la supremazia delle decisioni con<strong>di</strong>vise all’interno delle singolecomunità. Le motivazioni sono <strong>di</strong>verse, ma tra tutte sembra <strong>di</strong>stinguersi quella dellamaggiore familiarità con altri strumenti, in particolare con la posta elettronica.Nel nostro gruppo abbiamo usato molto la posta elettronica, perchè avendo cominciato adusarla fin dall’inizio abbiamo continuato come in una sorta <strong>di</strong> abitu<strong>di</strong>ne. Secondo me sarebbestato meglio in<strong>di</strong>care solo la piattaforma come mezzo <strong>di</strong> comunicazione e scambio. Capiscoche all’inizio del corso, specialmente per chi non ha fatto altre esperienze <strong>di</strong> e-learning, siaimportante far usare più sistemi <strong>di</strong> comunicazione, ma poi ad un certo punto convogliare lacomunicazione solo sulla piattaforma. Nel mio gruppo abbiamo usato la piattaformaessenzialmente per depositare i documenti, le <strong>di</strong>scussioni sono proseguite con la postaelettronica.[Vincenzo, focus group]…non so, forse perché non abbiano avuto tempo per valutare l’opportunità del forum, forse perscarsa conoscenza o scarsa confidenza, o comunque non consolidata abitu<strong>di</strong>ne ad usare talestrumento[Maria, focus group]Affrontando le specificità dei <strong>di</strong>versi strumenti <strong>di</strong> comunicazione è probabilmente opportunoconfrontarsi con qualcosa che potremmo definire come la “capacità <strong>di</strong>rettiva”, ovvero con le<strong>di</strong>fferenti opportunità che questi offrono nel facilitare e promuovere specifiche modalitàcomunicative: in qualche modo la loro valenza fatìca 73 . In questo senso potremmo teorizzareun raccordo tra “<strong>di</strong>rettività” e il concetto <strong>di</strong> affordance intendendo in questo caso la capacitàdello strumento <strong>di</strong> fornire gli “inviti”, mettere a <strong>di</strong>sposizione le funzioni <strong>di</strong> guida versodeterminati obiettivi. In questo senso è interessante notare che la posta elettronica è stata (daicorsisti) ritenuta maggiormente capace <strong>di</strong> veicolare un messaggio importante rispetto adesempio, ad un forum.La comunicazione con l’e-mail si sviluppa in modo simile a ciò che succede nellacomunicazione tra<strong>di</strong>zionale: ognuno risponde ai messaggi <strong>di</strong> qualcun altro in un intreccioanche <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato. Il suo vantaggio maggiore è che risulta essere isomorfo al <strong>di</strong>alogo, lo73 Nell’ambito della comunicazione, la funzione fatica (Jakobson, 1966), è responsabile della verifica e del controllo che siaattiva la continuità <strong>di</strong> contatto tra gli interlocutori e ha quin<strong>di</strong> lo scopo <strong>di</strong> stabilire, mantenere, verificare o interrompere lacomunicazione. Esempi <strong>di</strong> funzione fatica sono i mugugnii, i “sì” ripetuti e i “certo, certo”, “bene, bene” durante unaconversazione telefonica. In un sito un esempio <strong>di</strong> funzione fatica è assolta dai segni necessari all’orientamento ed allanavigazione.

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