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Strumenti e ambienti per la formazione in rete. Prospettive, limiti e potenzialità delle tecnologie 83computer si realizzano prodotti più intelligenti, dove risiede l’intelligenza? SecondoSalomon <strong>di</strong>venta nodale la risposta bruneriana: “l’intelligenza non è una qualità solo dellamente, ma un prodotto della relazione tra le strutture mentali e gli strumenti dell’intellettoforniti dalla cultura” (Salomon, 1991, p.192). Il secondo problema è sullo sviluppo. Durantel’interazione e la riorganizzazione del pensiero ci sono alcune capacità (specifiche ogenerali) che vengono alterate? La risposta <strong>di</strong> Salomon è, in generale, che se questeoperazioni si collocano nella vygotskijana zona dello sviluppo prossimale è probabile chequanto appreso venga assimilato al punto <strong>di</strong> entrare a far parte del repertorio della persona,mo<strong>di</strong>ficandone le successive strategie <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento.Il quarto punto è legato alla promozione <strong>di</strong> nuove competenze. Per utilizzare la tecnologia ènecessario sviluppare alcune tecniche, ovvero – seguendo una <strong>di</strong>stinzione vygotskijana –acquisire competenze attraverso “coltivazione” (cultivation) e interiorizzazione. Dove percoltivazione si intende il <strong>di</strong>ventare abili nell’uso <strong>di</strong> tecnologie, padroneggiarne mentalmentealcune fasi, <strong>di</strong>ventarne abili conoscitori. L’interiorizzazione, invece, è riuscire ad astrarrel’intero processo e ricostruirlo mentalmente per un uso cognitivo. Per esempio: coltivare unacapacità <strong>di</strong> analisi richiede l’uso <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> flusso (flow chart), ma pensare intermini <strong>di</strong> flow chart significa avere interiorizzato l’intera funzione. L’uso delle tecnologieconduce all’acquisizione ed al trasferimento <strong>di</strong> due <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> conoscenza: la prima, la“strada bassa” (Low Road), porta all’acquisizione in modo parzialmente automatico <strong>di</strong>competenze attraverso la pratica. Questa strada è importante per l’acculturazione, laformazione <strong>di</strong> abitus mentali, la socializzazione, la formazione <strong>di</strong> auto-immagini e <strong>di</strong>attitu<strong>di</strong>ni generali. L’acquisizione <strong>di</strong> nuovi skill avviene in questo modo in tempi moltorapi<strong>di</strong>, ma le esperienze così acquisite sono in<strong>di</strong>viduali, “localizzate” e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficilmentetrasferibili ad altri contesti. L’altra possibilità, denoninata “strada alta” (High Road),comporta l’acquisizione attraverso l’astrazione e la deliberata decontestualizzazione deimateriali. Le conoscenze acquisite in questo modo sono più lente e faticose, sono guidate daprocessi metacognitivi deliberati e focalizzati ad un impiego non automatico delle operazionimentali nel corso dello svolgimento <strong>di</strong> alcune attività. La trasmissione della conoscenzaattraverso questa modalità equivale al formalizzare le conoscenze. La possibilità <strong>di</strong>imboccare la strada alta piuttosto che la bassa non <strong>di</strong>pende dall’eventuale strumentotecnologico utilizzato, quanto dal modo <strong>di</strong> utilizzo. Percorrendo la strada bassa si trascorronodecine <strong>di</strong> ore a ripetere le stesse attività senza sostanziali accrescimenti o miglioramenti nellecapacità/conoscenze, attraverso la strada alta è invece possibile arrivare a padroneggiareconcetti profon<strong>di</strong> in meno tempo e trasformare una fruizione passiva in un arricchimentoattivo. L’esempio più calzante è probabilmente quello dei bambini davanti alla televisione.Imparano sostanzialmente poco se rimangono passivi e solitari fruitori (strada bassa, “LowRoad”, competenze pratiche), accrescono nelle conoscenze se guidati da un adulto checontestualizza o astrae il materiale fruito (strada alta, “High Road”: competenze astrattive).Infine, secondo Salomon (ibidem, p. 199), si ha l’interiorizzazione delle rappresentazioniintesa, vygotskijanamente come “internalizzazione” <strong>di</strong> funzioni, ovvero <strong>di</strong> trasformazionedelle strutture e delle funzioni mentali grazie all’uso <strong>degli</strong> strumenti e dei segni.In altri lavori, Salomon (1990; 1992) si concentra proprio su questo aspetto operando una<strong>di</strong>stinzione tra derivanti dall’uso delle tecnologie (effetti “of”) ed effetti derivanti dallavorare con gli strumenti (effetti “with”). L’effetto “con” è quello che deriva dal lavorarecon gli strumenti e la cui conseguenza più imme<strong>di</strong>ata è un generalizzato aumento dellaproduttività. L’effetto “delle”, avviene invece come conseguenza <strong>di</strong> una lunga partnershipcon la tecnologia ed ha effetti più strutturali sulla persona, causandone cambiamenti nellemodalità <strong>di</strong> pensare e <strong>di</strong> agire.Le tecnologie cognitive sono in grado <strong>di</strong> agire in molteplici <strong>di</strong>mensioni. Oltre a rendere piùflessibili, veloci e precise le funzioni umane, nei campi della ricerca, dell’accesso alleinformazioni, nella costruzione <strong>di</strong> rappresentazioni, ecc., si spingono nel favorire nuoveforme <strong>di</strong> integrazione tra tecnologia, uomo e comunità le cui evoluzioni, in tutti i loropossibili risvolti, sono ancora da determinare. Ad<strong>di</strong>rittura potremmo arrivare a riconoscereuna sorta <strong>di</strong> “ritardo culturale” che separa l’uomo dai propri prodotti, nel senso che le

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