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Teorie, modelli e artefatti per la costruzione sociale e contestuale della conoscenza 192 Appren<strong>di</strong>mento come attività culturale e situataLa conoscenza è una combinazione fluida <strong>di</strong> esperienza,valori, informazioni contestuali e competenza specialisticache fornisce un quadro <strong>di</strong> riferimento per la valutazione el’assimilazione <strong>di</strong> nuova esperienza e <strong>di</strong> nuoveinformazioni. Essa origina e viene applicata attraverso iconoscitori. Nelle organizzazioni la conoscenza non èlegata solo ai documenti, ma anche alle procedure e aiprocessi organizzativi, alle pratiche e alle norme.Davenport e Prusak (2000)Il debito culturale del CSCL è, come delineato da Koschmann (1996, pp.11-12), verso tre<strong>di</strong>versi movimenti teorici: il costruttivismo, in particolare nell’accezione del costruttivismosociale che vede la conoscenza come provvisoria, non assoluta e soprattutto socialmentecostruita e negoziata; l’approccio storico-culturale, che a partire dagli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Vygotskijsuggerisce che l’abilità <strong>degli</strong> studenti è rafforzata nell’interazione collaborativa con i pari; egli approcci dell’appren<strong>di</strong>mento e della cognizione situata, che guardano alla conoscenzacome un processo <strong>di</strong> partecipazione attiva all’interno <strong>di</strong> specifici framework operativi.Ognuna <strong>di</strong> queste prospettive è in grado <strong>di</strong> inquadrare il problema dell’appren<strong>di</strong>mento in retee fornire – attraverso una consonanza <strong>di</strong> fondo – elementi utili all’elaborazione <strong>di</strong> strategiepedagogiche e metodologiche necessariamente simili. Ai fini dei nostri obiettivi <strong>di</strong> ricercarisulta però utile guardare al costruttivismo soprattutto a livello epistemologico, <strong>di</strong>impostazione generale, preferendo enucleare soprattutto le ragioni dell’approccio storicoculturale e delle prospettive culturalista e contestualista alla cognizione. Il costruttivismoproblematizza e risponde a questioni filosofiche <strong>di</strong> fondo legate all’impossibilità <strong>di</strong>riconoscere determinazioni precise e generalizzabili ai concetti <strong>di</strong> “realtà” e <strong>di</strong> “conoscenza”,sottolineando piuttosto l’importanza del “locale” e del “soggettivo” nella percezione dellarealtà e nell’attribuzione dei significati. In questa prospettiva il para<strong>di</strong>gma costruttivista, i cuifondamenti sono già in<strong>di</strong>viduabili in idee <strong>di</strong> Vico, Hume, Rousseau e Kant, incontra nel<strong>di</strong>battito contemporaneo una generale con<strong>di</strong>visione in ambiti <strong>di</strong>sciplinari <strong>di</strong>versi. In campofilosofico è Goodman (cfr. Bruner, 1988, p. 118) ad avere riproposto la sfida ra<strong>di</strong>caleall’accettazione <strong>di</strong> un “unico mondo reale” preesistente ed in<strong>di</strong>pendente dall’attività mentaleumana e dei suoi sistemi linguistici e simbolici. Il mondo dell’apparenza, il mondo in cuiviviamo, è in larga parte creato dalla mente <strong>di</strong> ogni in<strong>di</strong>viduo. In ambito psicologico, èPiaget ad essere considerato l’antesignano del costruttivismo: nella sua “epistemologiagenetica”, infatti, la conoscenza è costruita dall’in<strong>di</strong>viduo via via che questi procede nelproprio sviluppo. Prospettive con<strong>di</strong>vise anche in campo biologico, dove si guardaall’autopoiesi come alla caratteristica fondamentale dei viventi impegnati nella propriacostruzione attraverso derive filogenetiche ed ontogenetiche in un continuo accoppiamentostrutturale con l’ambiente esterno ad essi (Maturana e Varela, 1987). La crisidell’epistemologia oggettivista, che è crisi del realismo e dell’essenzialismo, ovverodell’assunzione dell’esistenza <strong>di</strong> una realtà esterna all’in<strong>di</strong>viduo, astorica, universale,unificante, trascendentale, aprioristica ed in<strong>di</strong>pendente dall’esperienza conoscitiva umana edella conseguente possibilità <strong>di</strong> definire proprietà essenziali, stabili ed oggettive (Jonassen,1991, p. 9), impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> guardare all’appren<strong>di</strong>mento “attraverso l’uso delle consuntemetafore del ‘travaso’ <strong>di</strong> saperi e della famigerata ‘tabula rasa’ da iscrivere” (Varisco, 1995a,p.57). Nessuna proposta teorica contemporanea sembra quin<strong>di</strong> possa prescindere dalguardare ai processi formativi senza riconoscere la centralità dell’azione soggettiva nella

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