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Strumenti e ambienti per la formazione in rete. Prospettive, limiti e potenzialità delle tecnologie 93tali da far ipotizzare ad alcuni autori la presenza in rete <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> “intelligenza connettiva”(De Kerckhove, 1999) o ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> “intelligenza collettiva” (Lévy, 1992, 1998). Ilcyberspazio proprio per la sua natura decontestualizzata, sra<strong>di</strong>cata dal contesto spaziotemporale,rappresenta per Lévy la con<strong>di</strong>zione congeniale allo sviluppo <strong>di</strong> uno spazio apertonel quale possa ra<strong>di</strong>carsi una nuova socialità in grado <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre saperi e dare vita a verie propri fenomeni <strong>di</strong> intelligenza <strong>di</strong>stribuita. Il cyberspazio è un luogo capace <strong>di</strong> esprimereuna sua cultura (Lévy, 1999) e <strong>di</strong> far emergere forme spontanee <strong>di</strong> produzione collegiale: gliin<strong>di</strong>vidui, svincolati dai limiti geografici e temporali, ma soprattutto affrancati dal peso e dalcosto della produzione materiale, sarebbero secondo il filosofo francese spontaneamentespinti attraverso forme <strong>di</strong> partecipazione democratica a dare vita a momenti creativi daglieffetti significativamente benefici per lo sviluppo e la <strong>di</strong>ffusione della conoscenza 38 .Un’analisi più attenta ci porta ad evidenziare che l’origine <strong>di</strong> questi effetti è in realtà<strong>di</strong>rettamente connessa con la capacità intrinsecamente umana <strong>di</strong> creare mon<strong>di</strong> simbolici(come luoghi e storie immaginari) o la possibilità <strong>di</strong> ripercorrere mentalmente ricor<strong>di</strong> eprospettare scenari per il futuro. Tali fenomenologie della mente non richiedono lame<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> particolari apparati, né la vicinanza o il contatto fisico con altri attori sociali.Certamente i luoghi, le tecnologie, le situazioni sociali me<strong>di</strong>ano, offrono nuove possibilità,creano le con<strong>di</strong>zioni potenziali, ma non per questo rappresentano le con<strong>di</strong>zioni necessarie.Lo stesso Lévy (1998) precisa: “La mia vicina <strong>di</strong> pianerottolo, con la quale scambio ilbuongiorno e la buona sera, è vicinissima a me nello spazio-tempo or<strong>di</strong>nario, malontanissima sul piano della comunicazione. Paradossalmente leggendo un libro <strong>di</strong> un autoremorto ormai da tre secoli, posso stabilire con lui, nello spazio dei segni e del pensiero, uncontatto intellettuale molto forte… molto più forte del contatto con la mia vicina <strong>di</strong> casa.Queste persone in pie<strong>di</strong> attorno a me nel metrò sono più <strong>di</strong>stanti <strong>di</strong> me, sul piano affettivo, <strong>di</strong>mia figlia o <strong>di</strong> mio padre che si trovano a cinquecento chilometri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza da qui”. Comeevidenziato dalla prospettiva costruttivista (cfr. § 2.1): il mondo in cui viviamo, è in largaparte creato dalla mente <strong>di</strong> ogni in<strong>di</strong>viduo. La mente umana è cioè in grado <strong>di</strong> creare“internamente” il contesto della propria azione: costruendo e denotando <strong>di</strong> senso il proprioagire anche ed in<strong>di</strong>pendentemente dal mondo esterno: sia esso fisico o virtuale. Nonostantequesto, lo spazio esterno, e quin<strong>di</strong>: la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione e la presenza<strong>di</strong> altri soggetti consentono <strong>di</strong> imprimere una <strong>di</strong>rezione, <strong>di</strong> sviluppare percorsi e <strong>di</strong> aprirestrade ed opportunità senza i quali, non sarebbe neppure possibile - come evidenziato daVygotskij - lo sviluppo umano. Una caratteristica che rende affascinanti gli strumenti <strong>di</strong>gitaliè però quella <strong>di</strong> fornire il supporto alla possibilità umana <strong>di</strong> muoversi fluidamente tra internoed esterno (della mente) in maniera interattiva fornendo un supporto mobile e realistico allostesso tempo. “Le nuove tecnologie sono un passo oltre nella possibilità dei me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>rendersi invisibili e trasparenti all’utente, dal momento che permettono la costruzione <strong>di</strong> verie propri ambienti cognitivi a più <strong>di</strong>mensioni, or<strong>di</strong>nati in modo spaziale e non temporale,all’interno dei quali il sensorio dell’uomo <strong>di</strong>stingue con sempre maggiore <strong>di</strong>fficoltà qualerealtà, quella ‘effettuale’ o quella ‘virtuale’, i sensi gli restituiscono” (Ferri, 2002, p.124).Siamo nell’ambito della mimesi <strong>di</strong>gitale, che a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> ogni precedente forma <strong>di</strong>rappresentazione del reale, comprese le - pur prossime - arti figurative moderne, a partiredalla pittura realistica fino alla fotografia, al cinema e alla televisione, si caratterizzaspecificamente per la tendenza a rendersi “trasparente” e manipolabile. Una fotografia puòconsentire <strong>di</strong> stupire, nella sua osservazione, sul modo imme<strong>di</strong>ato con cui restituisce un fattoo un evento. Un film potrà coinvolgere molto più intensamente lungo una storia, magarifantastica, ma un “ambiente virtuale spaziale a più <strong>di</strong>mensioni, non solo genera in forma<strong>di</strong>gitale un luogo dell’esperienza all’interno del quale la maggior parte dei sensi sono38 Una esemplificazione <strong>di</strong> queste prospettive è rappresentata dal fenomeno <strong>di</strong>lagante in rete del così detto copyleft (unneologismo che si contrappone al più noto copyright), il quale propone, a <strong>di</strong>fferenza del <strong>di</strong>ritto d’autore remunerato, il <strong>di</strong>rittoalla copia in<strong>di</strong>scriminata. L’esempio più significativo è rappresentato dal sistema operativo gratuito Linux e dai vari programmifreeware o shareware.

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