130Strumenti della rete e processo formativoLa quarta fase è la più lunga e complessa e consiste nell’elaborazione cooperativa (online) <strong>di</strong>un progetto o <strong>di</strong> un prodotto da parte dei gruppi che si saranno formati nella fase <strong>di</strong>socializzazione in ciascuna area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. L’avvio della fase è scan<strong>di</strong>to dal terzo incontro inpresenza, che è anche l’occasione, per i componenti dei gruppi che si sono formati, perconfrontarsi <strong>di</strong> persona e cominciare a negoziare le regole e le strategie collaborative. Inquesta fase un ruolo essenziale è svolto dai coor<strong>di</strong>natori <strong>di</strong> ciascuno dei gruppi collaborativi,che cercano soprattutto <strong>di</strong> guidare il gruppo verso gli obiettivi concordati secondo la scaletta<strong>di</strong> lavoro negoziata. Il ruolo dei tutor <strong>di</strong>venta progressivamente più marginale: un supporto“<strong>di</strong>screto”, senza entrare nel merito dei contenuti del lavoro dei gruppi, più orientato allaprevenzione dei conflitti e a dare suggerimenti organizzativi che non a fornire soluzioni“preconfezionate”.L’ultima fase, quella <strong>di</strong> “riflessione metacognitiva”, ha inizio quando tutti i gruppi hannoconcluso le loro attività collaborative. Diventano qui centrali le figure dei “pari revisori” –un ulteriore ruolo che, assieme a quello dei tutor e dei coor<strong>di</strong>natori dei gruppi collaborativi,contribuisce alla specializzazione del lavoro – i quali cercano <strong>di</strong> stimolare i colleghi ad unariflessione metacognitiva sulle criticità riscontrate. I “pari revisori” sono presenti edosservano i gruppi già a partire dalle fasi precedenti (ad esempio per evidenziare fattoricritici o dare suggerimenti metodologici), ma è alla fine del corso che la loro funzionecontribuisce anche alla stesura <strong>di</strong> un bilancio delle attività.Lo sviluppo <strong>di</strong> legami positivi all’interno della comunità dei corsisti è un fattore cruciale perla riuscita dell’intera esperienza. La capacità dei tutor <strong>di</strong> incoraggiare, facilitare e moderarele interazioni, quella dei coor<strong>di</strong>natori <strong>di</strong> sostenere e valorizzare l’impegno <strong>di</strong> tutti, quelladelle altre figure (come i “monitor” e i “pari valutatori”) <strong>di</strong> riuscire a far convergere leenergie <strong>di</strong> tutti verso il raggiungimento <strong>di</strong> un risultato comune, rappresentano le azioni <strong>di</strong> cuisi compone un’equilibrata ed efficace esperienza <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento collaborativo in rete. Lacomprensione in tempo reale <strong>di</strong> come le cose stanno andando, il monitoraggio in itineredell’esperienza, consente <strong>di</strong> mettere a punto eventuali correttivi nel caso in cui, invece, lecose non procedono per il meglio. Lo strumento scelto per “misurare” la <strong>di</strong>mensionepartecipativa della comunità è un questionario strutturato, somministrato online in alcunimomenti topici, e i cui risultati (feed-back) sono socializzati dai tutor. Questo strumento, cheambisce a tradurre in in<strong>di</strong>ci numerici elementi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne cognitivo, emozionale e relazionale,è stato chiamato “barometro” 58 ed è stato sviluppato a partire da in<strong>di</strong>catori capaci <strong>di</strong> misurarele <strong>di</strong>mensioni dell’impegno e delle tensioni sui piani cognitivo, sociale e appren<strong>di</strong>tive(Garrison, Anderson, Archer 2000; Archer, Garrison, Anderson, Rourke, 2001) e <strong>di</strong> cui si èdetto nel § 4.4.1.Complessivamente si può <strong>di</strong>re che l’approccio seguito è project-based, nel senso cheattraverso gli strumenti <strong>di</strong> lavoro in rete, i corsisti lavorano veramente allo sviluppo <strong>di</strong> unprogetto (o alla realizzazione <strong>di</strong> un prodotto: come può essere un documento, o un sitoInternet) che sarà al tempo stesso frutto del lavoro e dell’appren<strong>di</strong>mento collaborativi. Inmolti casi le <strong>di</strong>namiche che si instaurano tra i componenti dei gruppi collaborativi sono talida produrre ricadute che vanno oltre la conclusione formale del corso. Quando i tutor ed icoor<strong>di</strong>natori riescono a mantenere il grado <strong>di</strong> coinvolgimento dei componenti su livelli alti egli obiettivi sono stati ben circoscritti, identificati e raggiunti, non è escluso che i progetti cheprendono forma durante il Corso siano portati avanti autonomamente dagli stessi gruppi 59 .Questo Corso <strong>di</strong> perfezionamento, sotto <strong>di</strong>verse titolazioni, si svolge ormai da più <strong>di</strong> cinqueanni, ma ad eccezion fatta per l’ultima e<strong>di</strong>zione (quella da noi indagata) le e<strong>di</strong>zioni58 Lo spunto viene da uno stu<strong>di</strong>o (Smith, Coenders, 2002) laddove però i risultati del “clima” sociale, attraversol’integrazione nell’ambiente elettronico <strong>di</strong> appositi “cruscotti informativi”, vengono mostrati in tempo reale agli utenti.59 Dalle esperienze <strong>degli</strong> anni scorsi sono nate comunità virtuali ed in alcuni casi anche iniziative professionali volte allaven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> servizi a valore aggiunto.
L’indagine empirica e le verifiche sul campo 131precedenti non hanno mai previsto l’utilizzo <strong>di</strong> strumenti software specifici. Le e<strong>di</strong>zioniprecedenti a questa si sono avvalse dell’uso coor<strong>di</strong>nato <strong>di</strong> strumenti generici per leinterazioni in rete: accanto a pagine web informative sono cioè stati utilizzate la postaelettronica, le mailing-list ed una serie <strong>di</strong> web-forum strutturati. In tutti questi anni ilsuccesso decretato dal crescente numero d’iscritti, spesso anche ex-corsisti, hannoprobabilmente dato ragione alla scelta <strong>di</strong> privilegiare l’aspetto metodologico e prevedere,relativamente all’aspetto tecnologico, l’utilizzo <strong>di</strong> strumenti semplici e <strong>di</strong> ampia <strong>di</strong>ffusione.Del resto non deve essere ignorato il fatto stiamo parlando <strong>di</strong> un periodo storico in cui lecompetenze info-telematiche e la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> connessioni ad Internet <strong>di</strong> buona qualitànon erano elevate. Nel corso dell’ultima e<strong>di</strong>zione (2003-2004), con la convinzione che itempi fossero maturi per un cambiamento, è stato introdotto l’utilizzo <strong>di</strong> un ambientetecnologico specifico: Synergeia. Allo stesso tempo sono state introdotte anche alcunemo<strong>di</strong>fiche all’impianto complessivo, in parte legate alle funzionalità utilizzabili in questoambiente CSCL. Una delle mo<strong>di</strong>fiche più rilevanti è stata probabilmente quella che haportato ad in<strong>di</strong>viduare <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> attività possibili all’interno dei gruppi(elaborazione <strong>di</strong> progetti, stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> casi, costruzione <strong>di</strong> banche dati informative, ecc.) per losvolgimento delle quali sono state pre<strong>di</strong>sposte <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> forum ognuna delle qualipre<strong>di</strong>sposta per facilitare, nelle <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> sviluppo, specifiche modalità <strong>di</strong>alogiche (siveda il prossimo paragrafo). Contemporaneamente sono state precisate meglio le fasi <strong>di</strong>lavoro e sono stati formalizzati, all’interno dei gruppi <strong>di</strong> lavoro cooperativo, alcuni specificiruoli (come quella del coor<strong>di</strong>natore, del monitor, del surfer, o del pari valutatore) seguendol’ipotesi che questi elementi contribuiscano alla definizione delle con<strong>di</strong>zioni ottimali per lacooperazione.In questo specifico momento <strong>di</strong> “passaggio” si situa quin<strong>di</strong> la nostra indagine. Indagine cheha l’opportunità <strong>di</strong> mettere a confronto, in particolare per l’uso delle tecnologie, un “prima”ed un “dopo”. Il prima è, come detto, caratterizzato dall’utilizzo <strong>di</strong> strumenti non specifici, ildopo è contrad<strong>di</strong>stinto dall’adozione <strong>di</strong> Synergeia e <strong>di</strong> parte del relativo “framework”concettuale. Ci sono infine dei testimoni – e sono gli ex-corsisti che si sono iscritti per unaseconda volta al corso – che possono utilmente aiutare a comprendere meglio se, e come, ilcambiamento delle dotazioni tecnologiche abbia influito sulla riuscita dell’esperienza e <strong>di</strong>quali in<strong>di</strong>cazioni emergano dalle loro riflessioni sul valore e il ruolo esercitato dalletecnologie.5.2 Presentazione <strong>di</strong> SynergeiaIl Laboratorio <strong>di</strong> Tecnologie dell’Educazione dell’Università <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, che da oltre cinqueanni svolge un corso <strong>di</strong> perfezionamento finalizzato alla preparazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>vidui capaci <strong>di</strong>avvalersi delle tecnologie telematiche per realizzare esperienze <strong>di</strong> formazione caratterizzateda un approccio costruttivista ed una metodologia collaborativa, nell’anno accademico 2003-2004 ha deciso <strong>di</strong> adottare uno specifico ambiente CSCL, Synergeia, a supporto delle proprieattività. Molte delle riflessioni che seguono nascono quin<strong>di</strong> dalle esperienze <strong>di</strong>rette maturateall’interno <strong>di</strong> un corso <strong>di</strong> formazione in rete caratterizzato da un approccio costruttivistaispirato ai modelli delle comunità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento (Brown, Campione, 1990) e <strong>di</strong> pratica(Wenger, 1998; Lave, Wenger, 1991; Wenger, McDermott, Snyder, 2002). In questocontesto applicativo si ritiene che uno strumento come Synergeia sia in grado <strong>di</strong> offrire unavasta gamma <strong>di</strong> accessori e <strong>di</strong> strumenti capaci <strong>di</strong> guidare e supportare al meglio i gruppi nelcorso dei processi formativi (Stahl, 2002).Synergeia, che come detto (cfr. § 4.4.4) è un ambiente per l’appren<strong>di</strong>mento collaborativo inrete sviluppato in ambito europeo con il progetto ITCOLE, è uno strumento <strong>di</strong>sponibile,
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