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L’indagine empirica e le verifiche sul campo 165svantaggio consiste nel fatto che i messaggi si mescolano tra loro avendo provenienze efinalità <strong>di</strong>verse. L’onere della raccolta e organizzazione dei messaggi è a carico <strong>di</strong> ogniin<strong>di</strong>viduo. i messaggi risiedono sul server o sulla macchina <strong>di</strong> ogni singolo corrispondente informa duplicata. La posta elettronica non consente quin<strong>di</strong> la costituzione <strong>di</strong> una base <strong>di</strong>risorse conoscitive con<strong>di</strong>visa, né solitamente esistono <strong>degli</strong> strumenti capaci <strong>di</strong> gestirne unabuona organizzazione.Elaborando le risposte aperte, in una ipotetica graduatoria, la posta elettronica vieneconsiderata maggiormente in grado <strong>di</strong> avvicinarsi alla comunicazione orale, imme<strong>di</strong>ata.Sembra avere una <strong>di</strong>rettività più alta: è più utile per impartire <strong>degli</strong> or<strong>di</strong>ni o richiedere subitodelle spiegazioni. L’e-mail toglie l’ansia.Dalla domanda 28, che prevedeva risposte aperte, emerge che l’esigenza <strong>di</strong> utilizzare altrimezzi <strong>di</strong> comunicazione emergono, inizialmente, per la sfiducia in Synergeia (“problemi nelfunzionamento della piattaforma”, “per le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> collegamento alla piattaforma”). Lafase iniziale ha visto, in effetti, alcune anomalie relative al funzionamento del server causateda un problema sul <strong>di</strong>sco fisso che è stato prontamente risolto, ma ha comunque lasciatoperplessi molti corsisti. Le motivazioni più ricorrenti non riguardano in effetti l’affidabilitàdello strumento, quanto la <strong>di</strong>fficoltà a percepire Synergeia come il mezzo a cui affidare inmaniera spontanea istanze private ed affettive soprattutto in relazione alla posta elettronica.Le argomentazioni inserite nella domanda aperta sono chiare: “la posta per l’esigenza <strong>di</strong> uncontatto più personale, <strong>di</strong> una conoscenza umana più <strong>di</strong>retta, che desse calore, spessoreemotivo all’esperienza”, “la posta per necessità <strong>di</strong> comunicazioni in<strong>di</strong>viduali, più personali,adatti a familiarizzare, meno ufficiali”, “più snelli e veloci”, “più spontaneità”, “percomunicare con un solo componente”, “per comunicare privatamente con i membri delgruppo”, “per conversazioni solo tra due o tre membri del gruppo oppure quando c’era da<strong>di</strong>scutere qualcosa e non si aveva il computer a <strong>di</strong>sposizione”, “per messaggi più lunghi edesaustivi, per spiegazioni su come procedere nel lavoro”, “più imme<strong>di</strong>ato ed informale”).La testimonianza <strong>di</strong> un corsista al focus group riassume molte <strong>di</strong> queste posizioni:Non mi capita <strong>di</strong> utilizzare il forum con la stessa libertà con cui utilizzo la posta che è piùvicina al parlato. Messaggi del tipo “non ci sarò per alcuni giorni” non possono essere inseritinel forum. Il forum è uno strumento utile per la comunicazione ufficiale e a caratterepermanente. il livello <strong>di</strong> formalità è molto <strong>di</strong>versa.[Mirko]Il fattore imme<strong>di</strong>atezza (“maggiore velocità, flessibilità, informalità, utili nella fase <strong>di</strong>formazione <strong>di</strong> idee e progetti”) e quello della maggiore confidenzialità (“garantisce econsente la riservatezza”) della posta elettronica portano ad in<strong>di</strong>viduare una separazione traquelli che sono gli obiettivi istituzionali, pubblici e formali dove la piattaforma, con il suoforum giocano un ruolo centrale e le funzioni private e colloquiali da lasciare a strumenti <strong>di</strong>comunicazione utilizzabili selettivamente e che, a detta <strong>di</strong> molti, “sono in<strong>di</strong>spensabili per lacollaborazione e l’elaborazione del materiale fra poche persone”, ad esempio nel caso <strong>di</strong>“comunicazioni avvenute tramite mail all’interno delle coppie <strong>di</strong> lavoro che si sono formate”o per “comunicazioni personali e/o non pertinenti con il lavoro”. La complementarità <strong>di</strong>queste due funzioni (comunicazione pubblica e comunicazione privata) da alcuni è stataperfino prefigurata come una mancanza del programma (“servirebbe un canale visibile checolleghi forum e messaggistica privata”).Argomenti specifici, come il “migliorare il clima emotivo” e il “risolvere qualche piccolaincomprensione”, evitando al contempo “l’appesantimento dei forum” sembrano dar ragionea chi continua a ritenere, anche in esperienze marcatamente collaborative, necessario ilmantenimento <strong>di</strong> spazi riservati e più informali. Le esigenze <strong>di</strong> chi organizza le iniziativeformative, in una qualche misura, sembrano <strong>di</strong>vergere da chi sperimenta l’evento comesoggetto in formazione. Analogamente a come ci sono delle <strong>di</strong>vergenze tra le idee <strong>di</strong> utilizzo

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