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Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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s96<br />

Nonostante la crescita tecnologica e la <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong><br />

nuove più effi caci tecniche <strong>di</strong> cementazione, la sopravvivenza<br />

a lungo termine dei cotili cementati non è cambiata<br />

ra<strong>di</strong>calmente. Di conseguenza esiste un trend negativo<br />

a <strong>di</strong>scapito <strong>di</strong> queste tecniche nei pazienti giovani con<br />

alta richiesta funzionale. Tuttavia, per il minor costo e la<br />

semplicità <strong>di</strong> utilizzo, rimane una buona alternativa nei<br />

pazienti più anziani.<br />

dati in LEttEratura<br />

In una recente meta-analisi del 2008 <strong>di</strong> Huo et al. 8 sono<br />

stati messi a confronto risultati ottenuti a me<strong>di</strong>o e lungo termine<br />

con tecniche <strong>di</strong> cementazione “classica” e “contemporanea”;<br />

Kavanaugh et al. mostrarono una percentuale<br />

del 14% <strong>di</strong> cotili mobilizzati a 15 anni, mentre Schulte<br />

et al. un 23,4% a 20 anni.<br />

Uno stu<strong>di</strong>o del 2002 <strong>di</strong> Berry et al. 9 , con una casistica <strong>di</strong><br />

circa due mila pazienti, ha mostrato una sopravvivenza a<br />

25 anni dell’86,5% e una tendenza doppia degli uomini<br />

al fallimento, mentre Callaghan et al. 10 in uno stu<strong>di</strong>o a 30<br />

anni, mostra una percentuale <strong>di</strong> mobilizzazione del cotile<br />

cementato del 26%.<br />

Sempre Callaghan et al. 11 in un più recente stu<strong>di</strong>o del<br />

2008, ha documentato, utilizzando una tecnica <strong>di</strong> cementazione<br />

“contemporanea”, un loosening del cotile<br />

cementato del 13,8%. Questi risultati confortanti sono in<br />

<strong>di</strong>saccordo con gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Smith et al. 12 del 2000 che<br />

mostravano, con la medesima tecnica, dei valori <strong>di</strong> sopravvivenza<br />

del cotile del 63% a 18 anni.<br />

EMiLia-roMagna<br />

Da una analisi del registro <strong>di</strong> implantologia protesica ortope<strong>di</strong>ca<br />

13 (RIPO) della regione Emilia Romagna, basati<br />

sui dati aggiornati al 31-12-2009, emerge chiaramente<br />

come negli ultimi 9 anni, l’utilizzo <strong>di</strong> cotili cementati sia<br />

drasticamente <strong>di</strong>minuito da un 16 ad un 2,7%, passando<br />

da circa 680 cotili cementati impiantati nel 2000,<br />

a circa 180 nel 2009. Questo dato è esemplifi cativo:<br />

nel 2000 si impiantavano un numero <strong>di</strong> cotili cementati<br />

6 volte superiore al 2009. Questi dati non vogliono<br />

certo essere rappresentativi della situazione internazionale<br />

ma esprimono, anche se in modo relativo, la forte<br />

tendenza dei chirurghi all’abbandono <strong>di</strong> tale meto<strong>di</strong>ca<br />

protesica.<br />

In questo periodo sono stati impiantati 4561 cotili cementati<br />

e l’87,6% in pazienti con età superiore ai 70 anni;<br />

solo lo 0,5% dei cotili è stato impiantato a persone con<br />

età inferiore ai 45 anni. Questi dati sono assolutamente<br />

compatibili con le in<strong>di</strong>cazioni a tale meto<strong>di</strong>ca protesica<br />

fornite in precedenza.<br />

a. BELLuati Et aL.<br />

Per quanto riguarda la <strong>di</strong>agnosi, il 20,9% <strong>di</strong> questi pazienti<br />

aveva cause traumatiche acute (fratture me<strong>di</strong>ali <strong>di</strong><br />

femore) mentre la restante popolazione cause degenerative,<br />

<strong>di</strong> cui il 60,7% riferibile a coxartrosi primaria.<br />

Solo l’8,6% degli impianti può defi nirsi ibrido, cioè con stelo<br />

non cementato; il 75% <strong>di</strong> tali pazienti ha un accoppiamento<br />

metallo-polietilene, con sicuro impatto sui costi, confermando<br />

anche questo aspetto del <strong>di</strong>scorso fatto in precedenza.<br />

Singolari, se paragonati ai dati pubblicati in letteratura,<br />

ed incoraggianti, nonostante la tendenza a non utilizzare<br />

tale tecnica, sono i dati relativi alle percentuali <strong>di</strong> fallimento:<br />

solo il 2,1% dei casi ha subito un intervento <strong>di</strong> revisione.<br />

Tale dato si riferisce ad una popolazione <strong>di</strong> 4086<br />

pazienti, ben 475 in meno rispetto al campione totale:<br />

il follow-up <strong>di</strong> questi pazienti non è <strong>di</strong>sponibile e questo<br />

potrebbe, come non, infl uenzare notevolmente questa<br />

percentuale. Analizzando meglio le cause <strong>di</strong> fallimento,<br />

34 casi (il 40,5%) sono da attribuire a mobilizzazione<br />

asettica, 14 a lussazione reci<strong>di</strong>vante e 17 a mobilizzazione<br />

settica del cotile in oggetto.<br />

concLusioni<br />

Il design degli impianti è eterogeneo, come lo sono l’esperienza<br />

del chirurgo e le tecniche chirurgiche. Quin<strong>di</strong> esistono<br />

numerose variabili che possono infl uenzare i risultati<br />

a lungo e me<strong>di</strong>o termine della cementazione del cotile.<br />

Tuttavia, non ci sono dubbi sul fatto che sia sicuramente<br />

migliorata la cementazione femorale, sia in termini biomeccanici<br />

che clinici, mentre i risultati della cementazione<br />

del cotile rimangono ancora sui valori degli anni 80-90,<br />

con valori elevati <strong>di</strong> loosening a 15-20 anni.<br />

Considerando i progressi fatti nel campo della tribologia<br />

e le migliorie introdotte e documentate con le moderne<br />

tecniche <strong>di</strong> cementazione, la sopravvivenza a lungo termine<br />

dei cotili cementati non è cambiata ra<strong>di</strong>calmente<br />

negli ultimi 30 anni. Di conseguenza, considerando gli ottimi<br />

risultati dei cotili press-fi t, non può che esistere e permanere<br />

un trend negativo a <strong>di</strong>scapito dei cotili cementati,<br />

soprattutto nei pazienti giovani con alta richiesta funzionale.<br />

Tuttavia, per il minor costo e la semplicità <strong>di</strong> utilizzo,<br />

rimane un’alternativa nei pazienti più anziani dove sia<br />

stata formulata un’in<strong>di</strong>cazione alla protesi totale d’anca.<br />

I dati ottenuti dal RIPO dell’Emilia Romagna evidenziano<br />

come questa sia ormai una meto<strong>di</strong>ca “in via d’estinzione<br />

nella nostra regione” anche se i risultati ottenuti sono buoni.<br />

Sicuramente le <strong>di</strong>ffi coltà tecniche, la necessaria curva<br />

d’appren<strong>di</strong>mento, lo stress legato alla cementazione e gli<br />

ottimi risultati ottenibili con i cotili press-fi t scoraggiano<br />

i nuovi chirurghi ad approcciarsi alla cementazione del<br />

cotile nei primi impianti.

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