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Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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BioscaffoLd E BiotEcnoLogiE<br />

nELLa chirurgia dEL rachidE<br />

Bioscaffolds and biotechnologies in spine<br />

surgery<br />

riassunto<br />

L’artrodesi vertebrale rappresenta un tempo chirurgico fondamentale<br />

nella chirurgia del rachide ed il successo <strong>di</strong> questa procedura<br />

<strong>di</strong>pende dai sistemi impiegati per ottenere una solida<br />

fusione ossea. Il trapianto d’osso autologo dalla cresta iliaca<br />

rappresenta il gold standard per tale scopo, ma l’elevata morbi<strong>di</strong>tà<br />

al sito <strong>di</strong> espianto ha portato allo sviluppo <strong>di</strong> strategie<br />

alternative, come il trapianto allogenico da cadavere, la matrice<br />

ossea demineralizzata, i sostituti sintetici ceramici, l’uso <strong>di</strong><br />

derivati del sangue periferico e midollare (PRP e concentrato <strong>di</strong><br />

cellule midollari) e le proteine morfogenetiche dell’osso.<br />

Mentre l’osso autologo possiede le tre caratteristiche fondamentali<br />

per promuovere la neoformazione <strong>di</strong> osso (osteoconduzione,<br />

osteoinduzione ed osteogenesi), le altre opzioni <strong>di</strong>sponibili<br />

devono essere combinate per ottenere costrutti che abbiano le<br />

stesse caratteristiche.<br />

La progettazione <strong>di</strong> un bioscaffold ideale che emuli la naturale<br />

struttura e funzione del tessuto osseo rimane ancora oggi una<br />

sfida. Nuove tecnologie <strong>di</strong> fabbricazione <strong>di</strong> materiali ibri<strong>di</strong>,<br />

organico/inorganico, con architetture controllate, associate a<br />

meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> rilascio <strong>di</strong> fattori osteoinduttivi possono superare<br />

le limitazioni dagli attuali sostituti. Cellule staminali dell’adulto<br />

espanse ex vivo ed associate a bioscaffold hanno il potenziale<br />

<strong>di</strong> generare dei costrutti ingegnerizzati tali da eguagliare le caratteristiche<br />

dell’osso autologo.<br />

I bioscaffold e le biotecnologie in chirurgia vertebrale rimangono,<br />

però, un a<strong>di</strong>uvante al gesto chirurgico e sono secondari alla<br />

giusta in<strong>di</strong>cazione e alla corretta tecnica chirurgica.<br />

parole chiave: artrodesi vertebrele, scaffolds, trapianto d’osso,<br />

sostituti dell’osso, cellule staminali mesenchimali, PRP, BMPs<br />

summary<br />

Spinal arthrodesis is a essential step in most of the surgical procedures<br />

of the spine, and it is dependent by the systems used to<br />

obtain a solid bony fusion of the spinal segments. Autologous<br />

bone graft from iliac crest constitutes the gold standard but do-<br />

g. VadaLà, n. papapiEtro, a. <strong>di</strong> Martino,<br />

V. dEnaro<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Ortope<strong>di</strong>a e <strong>Traumatologia</strong>,<br />

Università Campus Bio-Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Roma<br />

In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza:<br />

Gianluca Vadalà<br />

Policlinico Universitario Campus Bio-Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Roma<br />

Via Alvaro del Portillo 200, 00128 Roma<br />

Tel. +39 06 224511142<br />

E-mail: g.vadala@unicampus.it<br />

agosto2011;37(suppl.1):191-198 s191<br />

nor site morbi<strong>di</strong>ty led to develop alternative strategies for spinal<br />

fusion such as allogenic bonegraft, demenieralized bone matrix,<br />

synthetic biodegradable bone substitutes, use of products<br />

derived form the peripheral and bone morrow blood (platelet<br />

reach plasma and bone marrow cells concentrate) and bone<br />

morphogenetic proteins.<br />

While autologous bonegraft has the three key features to promote<br />

new bone formation (osteoconductivity, ostoeinductivity<br />

and osteogenesis), other options must be combined to obtain<br />

constructs that own all the features.<br />

The design of an ideal bioscaffold that emulates the natural<br />

bone structure and function is still a challenge. New biofabrication<br />

technologies of hybrid organic/inorganic materials with<br />

controlled architecture associated with osteoinductive growth<br />

factors can overcome the limitations of the current alternates.<br />

Moreover, adult stem cells expanded ex-vivo have the potential<br />

to generate tissue engineering constructs to match the characteristics<br />

of autologous bone. However, all these strategies represent<br />

an adjuvant to surgery and are secondary to a proper surgical<br />

in<strong>di</strong>cation and a correct surgical technique.<br />

Key words: spinal fusion, scaffolds, bone grafts, bone substitutes,<br />

mesenchymal stem cells, PRP, BMPs<br />

introduZionE<br />

Negli ultimi anni il numero totale degli interventi chirurgici<br />

sul rachide, per patologie <strong>di</strong> natura traumatica, degenerativa,<br />

neoplastica, infettiva e infiammatoria, è aumentato<br />

vertiginosamente. Un tempo chirurgico fondamentale nella<br />

stragrande maggioranza degli interventi sulla colonna vertebrale<br />

è rappresentato dall’artrodesi. Il successo <strong>di</strong> questa<br />

procedura <strong>di</strong>pende dai sistemi impiegati per ottenere una<br />

solida fusione ossea tra i segmenti da stabilizzare 1 .<br />

Il trapianto d’osso autologo prelevato dalla cresta iliaca<br />

è stato usato per molti anni e ancora oggi rappresenta il<br />

gold standard per tale tecnica chirurgica 2 . Esso, infatti,<br />

fornisce sia i fattori osteogenici che il supporto (scaffold)<br />

osteoconduttivo e osteoinduttivo necessario ad un’adeguata<br />

artrodesi vertebrale. Ciononostante, l’elevata morbi<strong>di</strong>tà<br />

del sito <strong>di</strong> espianto ha portato allo sviluppo <strong>di</strong> strategie<br />

alternative atte a promuovere la fusione vertebrale. Tra<br />

queste è possibile annoverare il trapianto d’osso allogenico,<br />

la matrice ossea demineralizzata, i sostituti dell’osso<br />

sintetici, l’uso <strong>di</strong> derivati del sangue periferico e midollare<br />

(plasma ricco in piastrine e concentrato <strong>di</strong> cellule progenitrici<br />

midollari), e le proteine morfogenetiche dell’osso<br />

ricombinanti (Bone Morphogenetic Proteins – BMPs).<br />

I biomateriali e le biotecnologie in chirurgia del rachide<br />

trovano, d’altra parte, anche una potenziale applicazione<br />

nell’ambito del trattamento della <strong>di</strong>scopatia degenerativa<br />

e nelle fratture da compressione. Vi è, infatti, un<br />

crescente interesse nello sviluppo <strong>di</strong> bioscaffolds e <strong>di</strong><br />

nuove biotecnologie che possano essere utilizzate per la<br />

rigenerazione del nucleo polposo 3 4 , per la riparazione<br />

dell’anello fibroso e per la sostituzione del cemento in<br />

polimetilmetacrialto utilizzato, ad oggi, nelle tecniche <strong>di</strong>

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