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Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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s136<br />

esistono anche preparati da sangue eterologo, vengono<br />

prodotti in collaborazione con il centro trasfusionale, i<br />

costi <strong>di</strong> produzione sono sicuramente inferiori, offrendo<br />

un prodotto altrettanto sicuro se vengono rispettati degli<br />

standard <strong>di</strong> sicurezza e certifi cazione.<br />

La raccolta degli emocomponenti necessari per la produzione<br />

del gel piastrinico può essere effettuata secondo<br />

un metodo <strong>di</strong> tipo classico e uno <strong>di</strong> tipo automatizzato.<br />

A seconda della procedura utilizzata si possono ottenere<br />

concentrazioni piastriniche fi nali dalle 4 alle 8 volte superiori<br />

a quelle iniziali. La concentrazione delle piastrine e<br />

quin<strong>di</strong> dei AGFs, sembra essere l’elemento cruciale per<br />

infl uenzare il risultato clinico.<br />

Nell’ambito della chirurgia maxillo-facciale Marx 22 espose<br />

un tasso <strong>di</strong> maggior densità dell’osso trabecolare nel<br />

gruppo trattato con PRP in casi <strong>di</strong> ricostruzione man<strong>di</strong>bolare.<br />

Tuttavia risultati più scoraggianti giunsero prima<br />

da Fennis 23 sulla man<strong>di</strong>bola <strong>di</strong> topi e poi da Lowery 24<br />

(1999) sulla colonna <strong>di</strong> conigli che <strong>di</strong>mostrarono una percentuale<br />

<strong>di</strong> risultati positivi con uso <strong>di</strong> PRP pari a circa il<br />

30%. Anche stu<strong>di</strong> più recenti sempre in animali 25 e in<br />

chirurgia vertebrale 26 27 confermano questi dati.<br />

In conclusione, i AGFs contenuti nel PRP, come chiarito<br />

dai dati pre-clinici e clinici, sono: 1) promotori della <strong>di</strong>visione<br />

cellulare (mitogenesi); 2) non specifi ci per le cellule<br />

ossee; 3) incapaci <strong>di</strong> promuovere la <strong>di</strong>fferenziazione<br />

delle cellule mesenchimali e <strong>di</strong> indurre la formazione <strong>di</strong><br />

nuovo tessuto osseo 5 . Non sembrano essere molto utili<br />

quando usate da sole o in associazione con scaffolds nel<br />

trattamento delle PSA delle ossa lunghe 19 26 27 .<br />

nostra EspEriEnZa con fattori <strong>di</strong> crEscita<br />

La nostra esperienza nasce da un lungo percorso clinico<br />

e chirurgico. Presso l’Unità Operativa <strong>di</strong> Chirurgia Ortope<strong>di</strong>ca<br />

Riparativa dell’Istituto Ortope<strong>di</strong>co Gaetano Pini<br />

<strong>di</strong> Milano ci occupiamo del trattamento <strong>di</strong> PSA, <strong>di</strong>fetti<br />

ossei critici ed ostenecrosi con particolare attenzione ed<br />

interesse all’utilizzo delle nuove biotecnologie applicabili<br />

nell’ambito della rigenerazione ossea. Il nostro percorso<br />

è iniziato dall’analisi dei fattori <strong>di</strong> rischio che conducono<br />

ad una PSA 28 , passando attraverso la creazione <strong>di</strong> un<br />

nuovo sistema classifi cativo <strong>di</strong> tale patologia (NUSS) 29 ,<br />

per arrivare alla stesura delle linee guida <strong>di</strong> trattamento<br />

delle PSA e dei <strong>di</strong>fetti ossei per la Società Italiana <strong>di</strong> Ortope<strong>di</strong>a<br />

e <strong>Traumatologia</strong> (SIOT) 30 .<br />

Grande importanza ha assunto un stu<strong>di</strong>o clinico realizzato<br />

presso la nostra unità condotto in modalità prospettica<br />

controllata e randomizzata su 120 pazienti affetti<br />

da pseudoartrosi recalcitranti. La popolazione è stata<br />

sud<strong>di</strong>visa in due gruppi composti rispettivamente da 60<br />

pazienti trattati con rhBMP-7 e 60 soggetti trattati con PRP<br />

(Platelet Rich Plasma). Il primo gruppo era costituito da 15<br />

PSA tibiali, 10 femorali, 15 omerali, 12 ulnari e 8 ra<strong>di</strong>ali.<br />

g.M. caLori Et aL.<br />

Il secondo gruppo era formato da 19 PSA tibiali, 8 femorali,<br />

16 omerali, 8 ulnari e 9 ra<strong>di</strong>ali. Il numero me<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

interventi eseguiti precedentemente era <strong>di</strong> 2 (range 1-5)<br />

per entrambi i gruppi. Il successo clinico e ra<strong>di</strong>ologico si<br />

è osservato in 52 casi (86,7%) nel gruppo rhBMP-7 e in<br />

41 casi (68,3%) in quello trattato con PRP. Lo stu<strong>di</strong>o ha<br />

<strong>di</strong>mostrato la maggiore effi cacia dal punto <strong>di</strong> vista clinico<br />

e ra<strong>di</strong>ologico delle rhBMP-7 in comparazione alle PRP<br />

come stimolatore <strong>di</strong> formazione ossea nel trattamento delle<br />

PSA delle ossa lunghe. Per questa ragione attualmente<br />

soltanto le BMP-7 vengono da noi utilizzate negli esiti delle<br />

lesioni traumatiche ossee confortati da maggiori stu<strong>di</strong><br />

internazionali <strong>di</strong> classe A, ma in casi complessi e selezionati<br />

vengono associate ad altre biotecnologie.<br />

attuaLi oriEntaMEnti tErapEutici (poLitErapia)<br />

Attualmente il trattamento delle pseudoartrosi e dei<br />

<strong>di</strong>fetti ossei è sempre più complesso e <strong>di</strong>fferenziato in<br />

base alla tipologia della lesione ed alle con<strong>di</strong>zioni del<br />

paziente. È necessario analizzare nel dettaglio la patologia<br />

e il malato in modo da in<strong>di</strong>viduare quali sono i<br />

fattori necessari alla lesione per giungere a guarigione.<br />

Il concetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante ci ha aiutato a capire quali sono<br />

gli elementi alla base del processo rigenerativo (stabilità<br />

meccanica, scaffold, cellule e fattori <strong>di</strong> crescita), quinto<br />

elemento è la vascolarizzazione, anch’essa in<strong>di</strong>spensabile<br />

soprattutto nei <strong>di</strong>fetti ossei critici. In particolari<br />

situazioni caratterizzate da complesse variabili cliniche<br />

quali: atrofi cità dei monconi, grave per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> sostanza<br />

e scarse con<strong>di</strong>zioni biologiche del paziente (<strong>di</strong>abete,<br />

decadute con<strong>di</strong>zioni generali, dei tessuti molli e dell’osso,<br />

terapie long term) non è auspicabile applicare un<br />

singolo fattore ma, per aumentare le chances <strong>di</strong> guarigione,<br />

è richiesta l’applicazione simultanea <strong>di</strong> tutti gli<br />

elementi in gioco seguendo il concetto <strong>di</strong> politerapia.<br />

Oltre quin<strong>di</strong> ai fattori <strong>di</strong> crescita responsabili dell’osteoinduzione<br />

può essere in<strong>di</strong>cata l’applicazione <strong>di</strong> cellule<br />

mesenchimali autologhe (osteopromozione) e <strong>di</strong> uno<br />

scaffold (osteoconduzione).<br />

cELLuLE MEsEnchiMaLi stroMaLi (Mscs)<br />

Le cellule mesenchimali stromali (MSCs) sono presenti nel<br />

midollo osseo, esse possono essere ampliate in cultura in<br />

uno stato in<strong>di</strong>fferenziato 31 32 oppure concentrate grazie a<br />

processi <strong>di</strong> centrifugazione che separano le componenti<br />

cellulari per densità o da processi <strong>di</strong> ritenzione (fi ltrazione)<br />

che sfruttano la naturale affi nità selettiva delle MSCs<br />

ad una matrice ossea <strong>di</strong> origine animale o <strong>di</strong> sintesi, così<br />

imbevuta in pressione negativa <strong>di</strong> MSCs. Questo nuovi<br />

meto<strong>di</strong> mostrano due evidenti vantaggi: meno costi rispetto<br />

all’espansione in vitro delle MSCs e la <strong>di</strong>minuzione<br />

della morbi<strong>di</strong>tà del sito donatore rispetto alla tra<strong>di</strong>zionale<br />

raccolta a cielo aperto dalla cresta iliaca.

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