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Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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L’accoppiaMEnto MEtaLLo-MEtaLLo nELLa chirurgia protEsica<br />

dELL’anca: LE protEsi <strong>di</strong> riVEstiMEnto s5<br />

le e un ridotto rapporto <strong>di</strong>mensionale testa/collo femorale<br />

aumenta il rischio <strong>di</strong> impingement e metallosi con formazione<br />

<strong>di</strong> pseudotumori 18 : tuttavia è evidente che aumentare<br />

le <strong>di</strong>mensioni della testa femorale implica una maggiore<br />

per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> osso del cotile, per alloggiare una coppa più<br />

grande, perdendo così uno dei vantaggi principali della<br />

meto<strong>di</strong>ca che è il risparmio <strong>di</strong> tessuto osseo.<br />

Il livello <strong>di</strong> ioni metallici nel sangue dei portatori <strong>di</strong> protesi<br />

<strong>di</strong> rivestimento è collegato con l’usura dell’impianto.<br />

Alti livelli <strong>di</strong> ioni metallici nel sangue sono presenti già<br />

prima che si manifestino alterazioni da ARMD e costituiscono<br />

pertanto un modo in<strong>di</strong>retto <strong>di</strong> valutare il corretto<br />

funzionamento della protesi. Il livello <strong>di</strong> ioni che identifi ca<br />

il “normale” funzionamento dell’impianto è considerato<br />

dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 2 parti per miliardo (PPM) e <strong>di</strong> 3 PPM nei<br />

portato <strong>di</strong> protesi bilaterale o nei pazienti con insuffi cienza<br />

renale 7 . Nella nostra serie la grande maggioranza dei<br />

pazienti (33 su 37) con risultato clinico buono aveva livelli<br />

ematici <strong>di</strong> ioni metallici < 3. Valori <strong>di</strong> cromo superiori<br />

a 17 PPM e <strong>di</strong> cobalto superiori a 19 PPM sono in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />

probabile metallosi dei tessuti 19 . Il valore <strong>di</strong> 7 PPM come<br />

in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> previsione <strong>di</strong> fallimento è stato calcolato da<br />

Haddad et al., 2009 7 e ripreso dalla MHRA nell’avviso<br />

<strong>di</strong> sicurezza dell’aprile 2010 20 : tale valore ha <strong>di</strong>mostrato<br />

il 90% <strong>di</strong> specifi cità, ma solo il 50% <strong>di</strong> sensibilità.<br />

In presenza <strong>di</strong> elevati valori <strong>di</strong> ioni metallici nel sangue<br />

si apre il problema dell’interferenza biologica dei metalli<br />

sulla salute del portatore dell’impianto.<br />

I dati della letteratura della Me<strong>di</strong>cina del lavoro 21 mostrano<br />

che il Cromo esavalente (Cr VI) inalato da alcuni<br />

lavoratori dell’industria può causare carcinoma del polmone,<br />

e che se presente nell’acqua potabile in quantità<br />

elevata può causare nell’uomo tumori dello stomaco. Il<br />

Cromo esavalente è trasformato in trivalente (Cr III) nel<br />

corpo umano ed è eliminato con le urine, sebbene possa<br />

rimanere nelle cellule anche per alcuni anni. In laboratorio<br />

il Cr VI e Cr III hanno <strong>di</strong>mostrato genotossicità, tuttavia<br />

per il Cr III tale attività è molto più bassa che nel Cr VI e<br />

l’evidenza non è del tutto <strong>di</strong>mostrata. In particolare Committee<br />

on Mutagenicity of Chemicals in Food, Consumer<br />

Products and Environement 22 osserva che vi è evidenza<br />

<strong>di</strong> associazione fra genotossicità e Cr-Co ma non necessariamente<br />

relazione causale, e che vi è preoccupazione<br />

che vi possa essere rischio <strong>di</strong> carcinogenicità dei composti<br />

metallici delle protesi Co-Cr-on-Co-Cr e anche Co-Cron-polyethylene,<br />

ma che non si possono trarre dai dati<br />

<strong>di</strong>sponibili conclusioni defi nitive, essendoci soprattutto<br />

osservazioni in vitro e non in vivo. Dati clinici tratti da<br />

ampi stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Metanalisi hanno mostrato che non vi è un<br />

aumento <strong>di</strong> neoplasie nei portatori <strong>di</strong> protesi <strong>di</strong> impianti<br />

ortope<strong>di</strong>ci che possono liberare ioni metallici per usura<br />

e/o corrosione, e che benché vi sia il rischio teorico <strong>di</strong><br />

teratogenicità nei portatori <strong>di</strong> protesi metallo-metallo vi<br />

sono dati clinici insuffi cienti per confermare questo rischio<br />

nell’uomo 7 , e a tutt’oggi non vi è stato alcun report <strong>di</strong> teratogenicità<br />

in letteratura 23 . Nei Registri Scan<strong>di</strong>navi non<br />

risulta alcuna evidenza epidemiologica <strong>di</strong> rischio cancerogeno<br />

causato dagli ioni metallici nei portatori <strong>di</strong> protesi<br />

articolari 24 . Una attività neurotossica del cobalto è stata<br />

riportata in segnalazioni spora<strong>di</strong>che 7 25 .<br />

concLusioni<br />

Il ritiro dal mercato della protesi ASR De Puy Johnson &<br />

Johnson ha costretto a una rivalutazione degli impianti<br />

protesici dell’anca metallo-metallo, fornendo dati sull’usura<br />

dei materiali in vivo, in tempi molto più brevi <strong>di</strong> quanto<br />

atteso o osservabile in altri modelli protesici. Le considerazioni<br />

che ne derivano riguardano infatti anche la meto<strong>di</strong>ca<br />

della protesizzazione metallo-metallo con teste <strong>di</strong><br />

gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni nel suo complesso.<br />

Rispetto a quanto si pensava al momento dell’introduzione<br />

sul mercato delle protesi <strong>di</strong> rivestimento metallo-metallo<br />

alcuni dei potenziali vantaggi della meto<strong>di</strong>ca sono da riconsiderare.<br />

Protesizzazione precoce in età giovanile. Gli effetti a lungo<br />

termine delle protesi metallo-metallo, con la possibile<br />

presenza nel sangue <strong>di</strong> ioni metallici in alta concentrazione<br />

e il timore <strong>di</strong> effetti tossici, cancerogeni e <strong>di</strong> alterazioni<br />

tessutali locali (ARMD), invitano a rivalutare il ruolo<br />

dell’accoppiamento ceramica–ceramica rispetto al metallo-metallo<br />

nei soggetti con lunga aspettativa <strong>di</strong> vita. Nelle<br />

donne poi le raccomandazioni per la selezione dei casi<br />

da operare in base all’età lasciano francamente perplessi.<br />

Si ritiene infatti necessario da un lato che le pazienti<br />

non abbiano osteoporosi post-menopausale e non siano<br />

a rischio <strong>di</strong> svilupparla, raccomandando una età inferiore<br />

a 55 anni 13 15 , dall’altro, per la <strong>di</strong>mostrata genotossicità<br />

del Cromo 22 , pur in assenza <strong>di</strong> documentata teratogenicità<br />

7 , se ne sconsiglia l’applicazione nelle donne in età<br />

fertile. In conclusione se ne sconsiglia l’impianto in tutte<br />

le donne. Altro motivo <strong>di</strong> perplessità collaterale a queste<br />

considerazioni è l’osservazione <strong>di</strong> identiche e ugualmente<br />

numerose alterazioni cromosomiche nel sangue <strong>di</strong> portatori<br />

<strong>di</strong> protesi metallo-metallo e ceramica-ceramica 23 . È<br />

stato osservato inoltre un elevato livello <strong>di</strong> ioni metallici<br />

nel sangue, con Cromo da 1 a 10,5 PPM, e Titanio 2,6<br />

nei portatori <strong>di</strong> strumentazioni spinali per scoliosi, in larga<br />

prevalenza giovani donne in età fertile 23 .<br />

Tecnica chirurgica. Il potenziale vantaggio della tecnica<br />

del rivestimento è il risparmio del tessuto osseo; il manuale<br />

<strong>di</strong> tecnica chirurgica originale della ASR raccomanda<br />

<strong>di</strong> non sovrafresare il cotile, ma se si sceglie <strong>di</strong> evitare <strong>di</strong><br />

utilizzare teste femorali <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, causa <strong>di</strong><br />

usura maggiore per effetto punta e per impingement<br />

6 18<br />

è comunque necessario sovrafresare il cotile. In tutti i manuali<br />

<strong>di</strong> tecnica chirurgica la posizione ideale del cotile

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