Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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s132<br />
intramuscolare <strong>di</strong> PRP, dandone potenzialmente il via ad<br />
un incremento dell’utilizzo in atleti professionisti.<br />
Nell’uomo, l’accelerazione del recupero funzionale è stata<br />
<strong>di</strong>mostrata in un trial in atleti professionisti nei quali è<br />
stato iniettato il PRP sotto guida ultrasonografi ca in seguito<br />
ad una lesione muscolare. Questi atleti sono tornati all’attività<br />
sportiva senza limitazioni nella metà del tempo che<br />
ci si poteva attendere per il recupero e senza evidenze <strong>di</strong><br />
eccesso <strong>di</strong> fi brosi. Peraltro si tratta <strong>di</strong> un lavoro presentato<br />
alla Seconda Conferenza Internazionale <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />
Rigenerativa del 2005 <strong>di</strong>sponibile solo come abstract e<br />
mai pubblicato 11 .<br />
Nel 2009 è stato pubblicato un case report <strong>di</strong> un bodybuilder<br />
professionista <strong>di</strong> 35 anni con una lesione dell’adduttore<br />
lungo nel quale, con una applicazione <strong>di</strong> PRP sotto<br />
guida ecografi ca a settimana, per 3 settimane, dopo 7<br />
giorni dall’ultima iniezione l’atleta è tornato all’attività<br />
agonistica. Purtroppo, la mancanza <strong>di</strong> informazioni sul<br />
grado <strong>di</strong> lesione, sui trattamenti associati ed informazioni<br />
più dettagliate sul follow-up rimangono i limiti <strong>di</strong> questo<br />
stu<strong>di</strong>o 12 .<br />
Hamilton et al. hanno pubblicato un caso <strong>di</strong> un uomo<br />
sportivo <strong>di</strong> 42 anni in cui una lesione <strong>di</strong> II grado del semimembranoso<br />
è stata trattata con un’unica applicazione<br />
<strong>di</strong> PRP e sottoposta a controlli RM ravvicinati. A 17 giorni<br />
dal trauma si è evidenziata una completa scomparsa<br />
dell’iperintesità <strong>di</strong> segnale RM a livello della lesione e<br />
dopo 3 settimane il paziente ha ripreso le normali attività<br />
sportive senza dolore 13 .<br />
Vista la carenza <strong>di</strong> dati in letteratura, il nostro protocollo<br />
<strong>di</strong> utilizzo del PRP prevede <strong>di</strong> riservarne l’applicazione in<br />
atleti in caso <strong>di</strong> lesioni muscolari pure, generalmente non<br />
<strong>di</strong> interesse chirurgico, con le seguenti in<strong>di</strong>cazioni:<br />
• lesioni muscolari almeno <strong>di</strong> II grado;<br />
• possibilità <strong>di</strong> iniziare le stimolazioni entro le 24-48<br />
ore dal trauma;<br />
• applicazioni sotto guida ecografica.<br />
Nelle lesioni muscolari <strong>di</strong> II grado:<br />
• 2 applicazioni a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 7-10 giorni l’una<br />
dall’altra;<br />
• eseguire esame RM prima dell’applicazione del PRP<br />
e controllo con nuova RM a 15 giorni dalla prima<br />
(evidenza <strong>di</strong> una cicatrice stabile).<br />
Nelle lesioni muscolari <strong>di</strong> III grado:<br />
• 3 applicazioni a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 7-10 giorni l’una<br />
dall’altra;<br />
• eseguire esame RM prima dell’applicazione del PRP<br />
e controllo con nuove RM a 15 e a 25 giorni dalla<br />
prima.<br />
Nelle lesioni muscolari <strong>di</strong> III grado, dato che all’RM<br />
dopo 15 giorni generalmente si evidenzia una cicatrice<br />
g. Zanon Et aL.<br />
non completamente stabile, si preferisce eseguire una<br />
terza infi ltrazione utilizzando in questo caso una soluzione<br />
con lisato <strong>di</strong> piastrine attivate, visto che ormai non<br />
si evidenzia un gap importante da colmare e che non<br />
bisogna alterare le neofi bre formatesi. Il lisato piastrinico<br />
si ottiene dalla centrifugazione a velocità più alte del<br />
campione prelevato rispetto a quelle che si utilizzano<br />
per la formazione del gel piastrinico, aggiungendo calcio<br />
gluconato. Si ottiene così una soluzione che permette<br />
un input più rapido alla cicatrizzazione (monitorabile<br />
ecografi camente).<br />
Per quel che riguarda le lesioni mio-ten<strong>di</strong>nee dello sportivo<br />
invece, vanno <strong>di</strong>stinte quelle <strong>di</strong> interesse chirurgico in cui<br />
il PRP deve essere applicato in sede intra-operatoria da<br />
quelle non chirurgiche nelle quali sostanzialmente si può<br />
seguire il protocollo scelto per le lesioni muscolari pure. Si<br />
può <strong>di</strong>scutere sull’eventualità <strong>di</strong> una seconda applicazione<br />
a livello della lesione nel caso <strong>di</strong> intervento chirurgico<br />
perché si andrebbe a stimolare un sito chirurgico con i<br />
rischi che ne conseguono, cioè infettivi e <strong>di</strong> sofferenza dei<br />
tessuti peri-cicatriziali.<br />
Abbiamo trattato 112 atleti non professionisti con lesioni<br />
muscolari pure <strong>di</strong> II-III grado, che interessavano prevalentemente<br />
gli ischiocrurali, gli adduttori ed il retto femorale.<br />
Il protocollo <strong>di</strong> trattamento è stato quello descritto in precedenza.<br />
Abbiamo ottenuto una rapida riduzione del dolore e non<br />
abbiamo rilevato reci<strong>di</strong>ve nella sede della pregressa lesione.<br />
Ai controlli RM seriati si è evidenziata una cicatrice<br />
stabile senza eccesso <strong>di</strong> fi brosi.<br />
Le stimolazioni del PRP non vanno viste alla luce <strong>di</strong> un recupero<br />
più precoce dell’atleta, ma nell’ottica <strong>di</strong> restituire<br />
una migliore qualità del tessuto rigenerato in modo da<br />
ottenere un recupero della forza muscolare e un minor<br />
rischio <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve o <strong>di</strong> nuove lesioni a monte o a valle<br />
della lesione originaria.<br />
Nelle prime applicazioni le in<strong>di</strong>cazioni al recupero dell’atleta<br />
andavano verso l’utilizzo <strong>di</strong> un protocollo riabilitativo<br />
in cui i tempi <strong>di</strong> recupero che non si mo<strong>di</strong>fi cassero rispetto<br />
a quelli che si adottavano in pazienti non stimolati. Dato<br />
che il PRP si è <strong>di</strong>mostrato capace <strong>di</strong> ridurre il dolore subito<br />
dopo l’applicazione è necessario variare il programma<br />
riabilitativo che comunque deve essere in<strong>di</strong>vidualizzato<br />
sull’atleta.<br />
Il PRP rappresenta quin<strong>di</strong> un’opzione terapeutica per stimolare<br />
ed accelerare la guarigione e la rigenerazione<br />
del tessuto muscolare.<br />
La carenza <strong>di</strong> dati in letteratura e l’utilizzo <strong>di</strong> questo<br />
prodotto più per la me<strong>di</strong>cina basata sull’esperienza che<br />
sull’evidenza fa si che siano necessari stu<strong>di</strong> clinici controllati<br />
per defi nirne i protocolli standard <strong>di</strong> utilizzo.