Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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s118<br />
È evidente quin<strong>di</strong> che il plasma autologo concentrato <strong>di</strong><br />
piastrine (PRP) ci permetta <strong>di</strong> ottenere quantità adeguate<br />
<strong>di</strong> GF in modo relativamente semplice, poco invasivo e a<br />
basso rischio <strong>di</strong> reazioni avverse per il paziente.<br />
Il PRP è un derivato autologo del sangue periferico ottenuto<br />
me<strong>di</strong>ante cicli <strong>di</strong> centrifugazione che permettono <strong>di</strong> ottenere<br />
concentrazioni <strong>di</strong> piastrine dalle quattro alle otto volte la<br />
concentrazione me<strong>di</strong>a nella conta <strong>di</strong> sangue periferico.<br />
Il PRP oltre a essere una fonte importante <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> crescita<br />
ha numerose altre funzioni tra cui effetto antibatterico,<br />
antiinfi ammatorio e analgesico. Esso inoltre induce,<br />
a livello del microambiente articolare, la produzione <strong>di</strong><br />
acido ialuronico, dei glicosaminoglicani e la sintesi dei<br />
condrociti. In aggiunta esso si costituisce “scaffold” provvisorio<br />
per le migrazioni cellulari, favorisce la coagulazione<br />
e l’emostasi ed è conosciuto da molti anni come<br />
“colla biologica” 3 .<br />
Nonostante tali premesse, non c’è in letteratura un consenso<br />
unanime sulla vali<strong>di</strong>tà, l’effi cacia e sui mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> utilizzo<br />
dei fattori <strong>di</strong> crescita.<br />
Ciò è dovuto principalmente allo scarso numero <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />
clinici controllati randomizzati eseguiti sull’uomo e ai numerosi<br />
fattori che possono rendere <strong>di</strong>ffi cile il confronto fra<br />
i <strong>di</strong>versi risultati come per esempio le <strong>di</strong>verse concentrazioni<br />
<strong>di</strong> PRP ottenibili con i <strong>di</strong>versi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> centrifugazione<br />
in commercio, i tempi <strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong> somministrazione o<br />
le modalità usate.<br />
La conseguenza <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> ciò è che risulta <strong>di</strong>ffi cile per<br />
l’ortope<strong>di</strong>co porre chiare e precise in<strong>di</strong>cazioni per l’utilizzo<br />
dei fattori <strong>di</strong> crescita.<br />
appLicaZioni cLinichE nELLE LEsioni tEn<strong>di</strong>nEE<br />
Le patologie a carico del sistema muscolo-scheletrico sono<br />
sensibilmente aumentate negli ultimi anni soprattutto nella<br />
popolazione <strong>di</strong> soggetti de<strong>di</strong>ti allo sport, anche a livello<br />
amatoriale.<br />
Clinicamente le lesioni dei ten<strong>di</strong>ni si presentano spesso<br />
in una fase avanzata della ten<strong>di</strong>nopatia e si manifestano<br />
con dolore, limitazione funzionale, tumefazione, ispessimento<br />
del ten<strong>di</strong>ne con crepitii e ipotonotrofi smo muscolare<br />
associato.<br />
È stato <strong>di</strong>mostrato che il ten<strong>di</strong>ne è un tessuto sensibile<br />
alla stimolazione con fattori <strong>di</strong> crescita. Nella rigenerazione<br />
ten<strong>di</strong>nea sono coinvolti numerosi fattori <strong>di</strong> crescita<br />
come il TGF-beta che stimola la produzione endogena <strong>di</strong><br />
collagene <strong>di</strong> tipo I e III, il PDGF-BB, IGF-1 e il VEGF che<br />
promuovono la proliferazione cellulare 4 .<br />
Kon et al. hanno condotto uno stu<strong>di</strong>o preliminare eseguendo<br />
multiple infi ltrazioni <strong>di</strong> PRP a livello del ten<strong>di</strong>ne<br />
rotuleo per il trattamento <strong>di</strong> ten<strong>di</strong>nopatie croniche con risultati<br />
sod<strong>di</strong>sfacenti 5 .<br />
Filardo et al. hanno stu<strong>di</strong>ato gli effetti d’infi ltrazioni <strong>di</strong> PRP<br />
in rotture parziali acute <strong>di</strong> ten<strong>di</strong>ne achilleo con <strong>di</strong>screti<br />
p. VoLpi Et aL.<br />
risultati a livello <strong>di</strong> clinica e d’imaging (Eco e R.M.) in una<br />
scelta <strong>di</strong> terapia conservativa 6 .<br />
Randelli et al. hanno stu<strong>di</strong>ato la sicurezza e l’effi cacia<br />
delle infi ltrazioni <strong>di</strong> PRP nelle riparazioni artroscopiche <strong>di</strong><br />
cuffi a dei rotatori con ottimi risultati a due anni <strong>di</strong> followup<br />
7 . Sanchez et al. hanno invece osservato un ritorno<br />
all’attività sportiva più rapido negli atleti trattati con PRP<br />
dopo riparazione chirurgica del ten<strong>di</strong>ne achilleo 8 . Anche<br />
Mishra e Pavelko hanno osservato un maggior recupero<br />
funzionale in un gruppo pazienti trattati con PRP e confrontati<br />
con pazienti trattati con iniezioni <strong>di</strong> bupivacaina<br />
in ten<strong>di</strong>niti croniche del gomito 9 .<br />
Al contrario, autori come De Vos et al. non hanno evidenziato<br />
<strong>di</strong>fferenze signifi cative nei pazienti con ten<strong>di</strong>nopatia<br />
cronica dell’achilleo trattati con PRP confrontati con un<br />
gruppo <strong>di</strong> pazienti trattati con infi ltrazione <strong>di</strong> soluzione<br />
salina per quanto riguarda il controllo del dolore e il miglioramento<br />
della sintomatologia 10 .<br />
La nostra esperienza invece riguarda una casistica <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci<br />
ten<strong>di</strong>ni rotulei trattati con un’unica infi ltrazione <strong>di</strong> PRP, sotto<br />
guida ecografi ca eseguendo concomitanti scarifi cazioni<br />
percutanee con il medesimo ago dell’infi ltrazione. Sono<br />
state evidenziate riduzione dell’irregolarità e delle tumefazioni<br />
inserzionali alla R.M. in otto casi su <strong>di</strong>eci. Si è osservata<br />
una riduzione del dolore statisticamente signifi cativa a<br />
novanta giorni <strong>di</strong> follow-up 11 . Un ulteriore stu<strong>di</strong>o condotto<br />
a ventiquattro mesi <strong>di</strong> follow-up che comprendeva, oltre<br />
al ten<strong>di</strong>ne rotuleo, anche la valutazione <strong>di</strong> ten<strong>di</strong>nopatie in<br />
altre se<strong>di</strong> come a livello dell’epicon<strong>di</strong>lo o del ten<strong>di</strong>ne achilleo<br />
in seguito ad infi ltrazione <strong>di</strong> PRP, ha confermato una<br />
riduzione del dolore statisticamente signifi cativa 12 .<br />
appLicaZioni cLinichE nELLE LEsioni MuscoLari<br />
Come già accennato in precedenza, l’aumento della popolazione<br />
sportiva ha portato a un in<strong>di</strong>cativo aumento dei<br />
traumi e <strong>di</strong> conseguenza anche delle lesioni muscolari.<br />
È stato <strong>di</strong>mostrato da stu<strong>di</strong> in vitro e su animale che i<br />
fattori <strong>di</strong> crescita sono ampiamente coinvolti nei processi<br />
<strong>di</strong> rigenerazione muscolare. Sembra, infatti, da stu<strong>di</strong> preclinici<br />
che proteine come B-FGF, IGF-1 e il Nerve Growth<br />
Factors siano in grado <strong>di</strong> favorire la rigenerazione muscolare<br />
13 . Sono, infatti, potenti stimolatori della proliferazione<br />
e della fusione dei mioblasti. B-FGF e il VEGF<br />
sarebbero poi coinvolti nell’angiogenesi dei muscoli in<br />
fase <strong>di</strong> riparazione. HGF sarebbe in grado <strong>di</strong> attivare le<br />
cellule satellite quiescenti. Alcuni autori hanno condotto<br />
stu<strong>di</strong> sull’utilizzo del PRP in lesioni muscolari in modelli<br />
murini ottenendo risultati incoraggianti in termini <strong>di</strong> tempi<br />
<strong>di</strong> recupero ridotti evidenziando un aumento del <strong>di</strong>ametro<br />
delle fi bre <strong>di</strong> rigenerazione e un’accelerata attivazione<br />
delle cellule satelliti 14 15 . Sanchez et al. hanno osservato<br />
un pieno recupero da infortunio muscolare in un tempo<br />
ridotto rispetto a quello atteso in venti atleti trattati in sede