Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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s178<br />
lazione e posizionata ai margini della lesione. Si estrae<br />
il trocar, si chiude l’affl usso del fl uido <strong>di</strong> <strong>di</strong>stensione e si<br />
rimuove completamente dall’articolazione. Si posiziona<br />
quin<strong>di</strong> il biomateriale sull’apposito posizionatore a slitta,<br />
si fa scorrere quest’ultimo all’interno della cannula fenestrata<br />
e si porta il biomateriale ai margini della lesione.<br />
Con l’aiuto <strong>di</strong> un palpatore, attraverso la fenestratura della<br />
cannula si posiziona il materiale all’interno del sito <strong>di</strong><br />
lesione e si rimuove la cannula con il trocar; me<strong>di</strong>ante<br />
una spatola piatta se ne perfeziona l’alloggiamento. Infi<br />
ne si pone uno strato <strong>di</strong> PRF a copertura della lesione,<br />
e si verifi ca la stabilità dell’impianto con ripetute fl essoestensioni<br />
della tibiotarsica (Fig. 8).<br />
tEcnica onE-stEp nEL ginocchio<br />
La tecnica chirurgica <strong>di</strong> trapianto <strong>di</strong> cellule mononucleate<br />
nel ginocchio prevede una prima fase <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong><br />
gel piastrinico, prelievo e concentrazione <strong>di</strong> midollo osseo<br />
del tutto analoga a quella già descritta per la caviglia.<br />
Per l’innesto del biomateriale si esegue una artroscopia<br />
del ginocchio, si reperta la lesione e la si bonifi ca con la<br />
fresa descritta in precedenza per il trapianto <strong>di</strong> condrociti<br />
autologhi in artroscopia. Utilizzando lo stesso strumentario<br />
si impianta con tecnica press-fi t il biomateriale formato<br />
dalla membrana in acido ialuronico caricata con il concentrato<br />
midollare, e lo si ricopre con uno strato <strong>di</strong> gel<br />
piastrinico (Fig. 9).<br />
casistichE cLinichE<br />
Tra il 2001 e il 2006 46 pazienti affetti da lesione osteocondrale<br />
dell’astragalo sono stati operati con trapianto<br />
<strong>di</strong> condrociti autologhi in artroscopia, mentre 50 pazienti<br />
r. Buda Et aL.<br />
fig. 8. Si posiziona artroscopicamente il biomateriale. fig. 9. Utilizzando lo stesso strumentario si impianta con<br />
tecnica press-fit il biomateriale formato dalla membrana in<br />
acido ialuronico caricata con il concentrato midollare, e lo<br />
si ricopre con uno strato <strong>di</strong> gel piastrinico.<br />
hanno ricevuto un trattamento analogo per una lesione<br />
osteocondrale a carico del ginocchio.<br />
Per la caviglia i pazienti avevano una età me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 31,4<br />
anni, la lesione era a carico del dome astragalico me<strong>di</strong>ale<br />
in 35 casi, laterale in 7 casi e sia laterale che me<strong>di</strong>ale in 4<br />
casi 1 . 15 pazienti avevano subito in precedenza un trattamento<br />
chirurgico della stessa lesione, 7 con microfratture,<br />
4 con debridement, 2 condrectomia, 1 drilling e 1 mosaicoplastica.<br />
In 12 casi sono state effettuati gesti chirurgici<br />
associati: cheilectomia in 6 casi, osteotomia <strong>di</strong> sollevamento<br />
del I MTT per piede cavo in 1 caso, mentre in 5 casi (con<br />
lesione più profonda <strong>di</strong> 5 mm, tipo IIA), è stato effettuato<br />
il borraggio del fondo della lesione con osso spongioso<br />
autologo nel corso della seconda artroscopia.<br />
Nei pazienti operati al ginocchio l’età me<strong>di</strong>a era 31 anni,<br />
in 38 casi era coinvolto il con<strong>di</strong>lo femorale me<strong>di</strong>ale e in<br />
12 casi il laterale 10 . In 24 casi la lesione è stata classifi -<br />
cata come grado III ICRS, e in 26 casi grado IV.<br />
Dall’ottobre 2005 al novembre 2007 sono stati operati<br />
60 pazienti per lesione osteocondrale della caviglia, e<br />
20 pazienti per lesione osteocondrale del ginocchio.<br />
Per la caviglia tutti i pazienti erano affetti da LOC dell’astragalo<br />
<strong>di</strong> tipo II- IIA della classifi cazione <strong>di</strong> Giannini. I pazienti<br />
operati erano 36 uomini e 24 donne, con una età me<strong>di</strong>a<br />
<strong>di</strong> 29,5 ± 8,7 anni. 15 pazienti avevano già subito precedenti<br />
interventi nella sede <strong>di</strong> lesione: 8 erano stati trattati<br />
con microfratture, 5 con un debridement articolare, e 2 con<br />
trapianto <strong>di</strong> condrociti autologhi. 24 pazienti hanno subito<br />
nel corso dell’intervento procedure associate: in 20 casi<br />
una osteofi tectomia anteriore, 3 casi sinoviectomia, asportazione<br />
<strong>di</strong> corpo mobile articolare in 2 casi e osteotomia <strong>di</strong><br />
calcagno per la correzione <strong>di</strong> un piede piatto in 1 caso.