Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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s40<br />
Le prove <strong>di</strong> laboratorio <strong>di</strong>mostrarono migliori caratteristiche<br />
tribologiche, ma la sterilizzazione a raggi<br />
gamma in aria ne enfatizzò l’ossidazione e numerosi<br />
furono i casi <strong>di</strong> rottura in vivo della componente glenoidea.<br />
Nelle protesi totali anatomiche attuali, il problema<br />
dell’ossidazione del polietilene è stato superato<br />
utilizzando meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> sterilizzazione che non inducono<br />
ossidazione (es. Ossido <strong>di</strong> Etilene) 9 , ma non esiste<br />
ancora un polietilene capace <strong>di</strong> resistere all’abrasione<br />
del tessuto osseo. Come avviene nelle protesi d’anca,<br />
si sta <strong>di</strong>ffondendo la reticolazione del polietilene<br />
(cross linked), che consente l’aumento della resistenza<br />
ad usura me<strong>di</strong>ante l’unione delle catene carbonioidrogeno<br />
costituenti la struttura del materiale.<br />
• Il sistema <strong>di</strong> ancoraggio della componente glenoidea<br />
all’osso è ancora controverso. L’analisi dei risultati<br />
riportati in Letteratura consente <strong>di</strong> trarre alcune conclusioni:<br />
le componenti “tutto-polietilene” cementate<br />
espongono ad un maggior rischio <strong>di</strong> linee ra<strong>di</strong>olucenti,<br />
evolutive nel tempo 10 11 ; le componenti metalback<br />
impongono l’uso <strong>di</strong> un inserto in polietilene <strong>di</strong><br />
spessore più ridotto, che nel tempo, qualora la testa<br />
si trovasse ad imprimere spinte eccentriche, espone<br />
ai rischi <strong>di</strong> usura del bordo del polietilene e contatto<br />
tra il metal-back e la testa omerale 3 12 . Gli inserti in<br />
polietilene vengono inoltre fi ssati al metallo me<strong>di</strong>ante<br />
<strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> aggancio <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, quin<strong>di</strong><br />
potenzialmente soggetti a rotture per fatica nel caso <strong>di</strong><br />
polietilene reticolato. Questo si deve al fatto che il polietilene<br />
reticolato viene quasi sempre riscaldato per<br />
annullare l’ossidazione ma questa fase <strong>di</strong> produzione<br />
ne riduce le caratteristiche meccaniche. A tutt’oggi esistono<br />
sostenitori della scelta <strong>di</strong> utilizzare componenti<br />
“tutto polietilene” cementate e sostenitori dell’uso <strong>di</strong><br />
componenti metal-back <strong>di</strong> nuovo design. I progressi<br />
relativi alle componenti “tutto-polietilene” sono, oltre<br />
l’utilizzo del polietilene reticolato (cross-linked) e <strong>di</strong> superfi<br />
ci non conformi (mismatch), le tecniche <strong>di</strong> cementazione<br />
pressurizzata 13 (Fig. 3). I progressi relativi<br />
alle componenti metal-back riguardano nuovi design<br />
con base d’appoggio sull’osso convessa (costituita da<br />
materiale poroso), perno centrale <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>ametro<br />
e viti a maggior presa, margini metallici <strong>di</strong> ancoraggio<br />
dell’inserto in polietilene <strong>di</strong> ridotto spessore (per<br />
ridurre il rischio <strong>di</strong> contatto metallo-metallo), oltre a superfi<br />
ci in Polietilene con elevato mismatch 12 (Fig. 4).<br />
iL poLiEtiLEnE nELLE protEsi inVErsE<br />
La protesi inversa rappresenta una delle novità <strong>di</strong> maggior<br />
successo degli ultimi anni nella chirurgia della spalla<br />
ed oggi è il tipo <strong>di</strong> protesi più utilizzato in Europa e trova<br />
grande <strong>di</strong>ffusione negli USA. Dal punto <strong>di</strong> vista articolare,<br />
la protesi inversa funziona come la protesi d’anca:<br />
r. rotini Et aL.<br />
fig. 3. Evoluzione tecnica protesi glenoidee cementate<br />
(gentile concessione Zimmer Inc., USA).<br />
fig. 4. Evoluzione tecnica protesi glenoidee con metalback.<br />
una testa sferica si articola in una sede concava il cui<br />
<strong>di</strong>ametro è <strong>di</strong> poco superiore. Solitamente, la testa vincolata<br />
alla scapola è realizzata in metallo e la superfi cie<br />
articolare omerale in polietilene. Solo <strong>di</strong> recente alcune<br />
aziende (Lima, I; Mathis, CH; Implantcast, D) hanno adottato<br />
l’inversione dei materiali: la glenosfera in polietilene<br />
e l’inserto omerale in metallo 7 .<br />
Nelle protesi inverse il problema dell’usura da contatto tra<br />
testa (glenosfera) ed inserto è praticamente inesistente. Per<br />
quanto rilevanti, i carichi articolari non superano il doppio<br />
del peso corporeo e le attività quoti<strong>di</strong>ane non inducono a<br />
continue e gravose escursioni articolari; tuttavia, l’usura del