Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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s80<br />
accoppiaMEnto cEraMica-poLiEtiLEnE<br />
L’introduzione dell’allumina in accoppiamento con il polietilene<br />
fu giustifi cato dal teorico vantaggio <strong>di</strong> riduzione<br />
dell’usura dei materiali ceramici rispetto ai metalli. Tuttavia<br />
le prime casistiche non registrarono risultati clinici<br />
comparabili con quelli teoricamente attesi e la sopravvivenza<br />
degli impianti a 10 anni si attestava in un range<br />
tra il 75 e l’84%. I fallimenti erano dovuti al design<br />
dell’impianto e ai materiali impiegati che determinarono<br />
mobilizzazione asettica, fratture delle testine ceramiche,<br />
e talora usura 38 .<br />
La ricerca ha migliorato il design degli impianti con la creazione<br />
<strong>di</strong> colletti specifi ci per testine ceramiche e, soprattutto,<br />
ha migliorato la qualità e la purezza dell’allumina<br />
con l’introduzione <strong>di</strong> una specifi ca norma ISO 6474 che<br />
prevedendo la riduzione delle impurità, causa <strong>di</strong> deterioramento<br />
delle proprietà meccaniche ne ha migliorato le<br />
caratteristiche <strong>di</strong> biocompatibilità. I vantaggi dell’impiego<br />
<strong>di</strong> questo materiale sono dati dalla possibilità <strong>di</strong> impiego<br />
<strong>di</strong> testine <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>ametro, con riduzione <strong>di</strong> fenomeni<br />
<strong>di</strong> usura e <strong>di</strong> impingement, più elevata resistenza alla frattura<br />
e riduzione potenziale del rilascio ionico <strong>di</strong> metalli;<br />
inoltre le proprietà <strong>di</strong> bagnabilità dei materiali ceramici<br />
permettono migliore aderenza testina inserto negli accoppiamenti<br />
ceramica-ceramica che in tutti gli altri. L’allumina<br />
e la zirconia sono state impiegate per lungo tempo come<br />
componenti strutturali per impianto in Ortope<strong>di</strong>a come testine<br />
articolate con il polietilene ad elevato peso molecolare,<br />
per l’elevata resistenza all’usura 39 .<br />
Alla fi ne degli anni ’90 sono stati pubblicati i primi risultati<br />
sull’usura della zirconia correlata alla transizione <strong>di</strong><br />
fase <strong>di</strong> questo materiale metastabile dopo 10 anni, anche<br />
se i risultati clinici sull’impiego <strong>di</strong> tale materiale sono stati<br />
controversi, e molti autori hanno correlato i fallimenti non<br />
alla zirconia ma ad errori <strong>di</strong> tecnica chirurgica, errati accoppiamenti,<br />
scelta <strong>di</strong> materiali a bassa purezza 40 .<br />
Ciò che, però, ha determinato l’abbandono <strong>di</strong> questo materiale<br />
è stato l’incremento del rischio <strong>di</strong> frattura in alcune<br />
testine realizzate con un processo particolare <strong>di</strong> sinterizzazione<br />
in una fornace realizzata nel 1998 41 .<br />
I risultati clinici a lungo termine dell’accoppiamento dell’allumina<br />
con il polietilene convenzionale sono stati controversi,<br />
mentre al simulatore i risultati dell’accoppiamento<br />
con il polietilene reticolato sono stati nettamente superiori<br />
sia per le testine 28 che 36 mm. rispetto al metallo-polietilene<br />
reticolato. Tenendo conto <strong>di</strong> questi risultati l’accoppiamento<br />
ZTA-polietilene reticolato è, potenzialmente, <strong>di</strong><br />
gran lunga superiore rispetto al metallo-polietilene, per<br />
l’elevata resistenza all’usura, anche in presenza <strong>di</strong> terzo<br />
corpo rispetto al metallo-polietilene. Lo svantaggio è,<br />
ovviamente legato al rischio <strong>di</strong> frattura dei materiali ceramici,<br />
e al teorico problema in caso <strong>di</strong> revisioni che obbligano<br />
ad una estesa sinovialectomia, accurata rimozione<br />
g. Logroscino Et aL<br />
dei detriti ceramici e alla sostituzione con materiali <strong>di</strong>versi<br />
come il metallo o un ceramico <strong>di</strong>verso dall’allumina.<br />
accoppiaMEnto cEraMica-cEraMica<br />
L’accoppiamento ceramica-ceramica è stato introdotto in<br />
Francia negli anni ’70, tuttavia sono pochi gli stu<strong>di</strong> su<br />
vasta scala. Negli unici report a lungo termine sull’accoppiamento<br />
ceramica-ceramica, la sopravvivenza degli<br />
impianti è stata <strong>di</strong> 85% per cupole cementate e 61,2%<br />
per le non cementate. Solo 3 casi su 118 hanno <strong>di</strong>mostrato<br />
osteolisi e nessuno usura evidente. Il fallimento delle<br />
componenti acetabolari è stato correlato al design dell’impianto<br />
ed alle tecniche <strong>di</strong> fi ssazione 42 .<br />
Le problematiche <strong>di</strong> questo accoppiamento sono legate<br />
all’orientamento dell’impianto che non ammette imprecisioni:<br />
lo “squeaking” che il paziente può avvertire durante<br />
la deambulazione, nel salire le scale o nei passaggi<br />
posturali sono stati correlati ad una eccessiva antiversione<br />
(> 40°) o inclinazione della componente acetabolare 43 .<br />
All’atto della revisione <strong>di</strong> impianti ceramica-ceramica molti<br />
solchi e cricche sono state osservate sulla superfi cie interna<br />
dell’acetabolo, specie in casi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> orientamento<br />
della componente acetabolare, e solchi sono stati osservati<br />
sia sulla testine sia nel cotile; tracce <strong>di</strong> metallo sulla<br />
superfi cie ceramica, responsabile <strong>di</strong> futuri eventi abrasivi,<br />
sono state osservate in impianti precedentemente soggetti<br />
a episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> lussazione. Tuttavia, allo stato attuale delle<br />
conoscenze non sono noti gli effetti a lungo termine <strong>di</strong><br />
queste alterazioni strutturali. Il limite <strong>di</strong> fragilità dei materiali<br />
ceramici impe<strong>di</strong>sce, allo stato attuale, <strong>di</strong> realizzare<br />
inserti ceramici <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni, ed è necessario<br />
l’utilizzo <strong>di</strong> testine <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro relativamente piccolo per<br />
mantenere uno spessore adeguato dell’inserto ceramico<br />
accoppiaMEnto MEtaLLo-MEtaLLo<br />
L’accoppiamento metallo-metallo in lega <strong>di</strong> cromo cobalto<br />
è stato introdotto negli anni ’50. Le protesi <strong>di</strong> McKee-<br />
Farrar hanno evidenziato un tasso <strong>di</strong> sopravvivenza a 20<br />
anni del 77% contro il 73% delle Chanley, ed in un altro<br />
stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> oltre l’84%, con minimi fenomeni <strong>di</strong> osteolisi. I<br />
vantaggi dell’accoppiamento metallo-metallo è dato dalla<br />
possibilità <strong>di</strong> utilizzare teste <strong>di</strong> grande <strong>di</strong>ametro che ne<br />
aumentano il range <strong>di</strong> movimento, riducendo il rischio <strong>di</strong><br />
lussazione e migliorando le caratteristiche tribologiche.<br />
Il limite <strong>di</strong> questo accoppiamento è dato dal rilascio in<br />
circolo <strong>di</strong> ioni metallici rintracciabili in <strong>di</strong>versi <strong>di</strong>stretti<br />
(urine, sangue, ecc.) e potenzialmente responsabili <strong>di</strong><br />
fenomeni <strong>di</strong> accumulo, <strong>di</strong> allergia ai metalli, <strong>di</strong> alterazioni<br />
immunologiche responsabili <strong>di</strong> patologie del sistema<br />
emolinfopoietico. Anche in questo caso l’usura è correlata<br />
a errato posizionamento della componente acetabolare.<br />
Ovviamente la metallurgia degli impianti degli anni ’50<br />
era ben <strong>di</strong>versa da quella attuale 44 . L’osteolisi della re-