Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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BioscaffoLd E BiotEcnoLogiE nELLa chirurgia dEL rachidE<br />
me<strong>di</strong>ante kit monouso, in modo da ottenere da un volume<br />
<strong>di</strong> aspirato midollare <strong>di</strong> circa 60 ml una concentrato <strong>di</strong><br />
cellule mononucleate in 6-10 ml. Il midollo concentrato<br />
può essere associato al gel <strong>di</strong> piastrine (PRP) per ottenere<br />
un preparato compatto che eviti la <strong>di</strong>ffusione delle cellule<br />
concentrate dal sito <strong>di</strong> artordesi (Fig. 1A).<br />
Il midollo osseo in associazione a materiali ceramici osteoconduttivi<br />
ha dato prova <strong>di</strong> avere un effi cacia leggermente<br />
inferiore a quella dell’osso autologo, nel favorire<br />
l’artrodesi in chirurgia vertebrale 14-16 . La concentrazione<br />
delle cellule midollari in sala operatoria consente <strong>di</strong> ottenere<br />
un ulteriore vantaggio. Il nostro gruppo ha stu<strong>di</strong>ato<br />
l’effetto del concentrato midollare nel promuovere l’artrodesi<br />
vertebrale, in associazione al PRP in forma gel ed<br />
osso cortico-spongioso allogenico, sia in chirurgia cervicale<br />
che lombare 21 . In questo stu<strong>di</strong>o preliminare sulla colonna<br />
lombare, tale costrutto <strong>di</strong> cellule, fattori <strong>di</strong> crescita<br />
e osso allogenico cortico-spongioso (scaffold) è stato applicato<br />
da un lato dell’artrodesi posterolaterale lombare,<br />
mentre dal lato controlaterale è stato applicato il solo osso<br />
allogenico. La valutazione ra<strong>di</strong>ografi ca del follow-up ha<br />
<strong>di</strong>mostrato una maggiore formazione ossea nel lato nel<br />
quale veniva applicato il costrutto cellule/scaffold/fattori<br />
<strong>di</strong> crescita (Fig. 1B).<br />
Il concentrato <strong>di</strong> cellule midollari, grazie a minime manipolazioni<br />
cellulari, ci permette <strong>di</strong> potenziare le caratteristiche<br />
<strong>di</strong> uno scaffold osteoinduttivo rendendolo osteogenico.<br />
L’aggiunta <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> crescita permette <strong>di</strong> potenziare<br />
s195<br />
l’effetto osteoinduttivo creando cosi uno scaffold con caratteristiche<br />
simili a quelle dell’osso autologo.<br />
prospEttiVE futurE dEi BioscaffoLds in chirurgia<br />
dEL rachidE<br />
La progettazione <strong>di</strong> un bioscaffold ideale che emuli la<br />
naturale struttura e funzione del tessuto osseo rimane ancora<br />
oggi una sfi da. Nuove tecnologie <strong>di</strong> fabbricazione<br />
<strong>di</strong> materiali ibri<strong>di</strong>, organico/inorganico, con architetture<br />
controllate, associate a meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> rilascio farmacologico<br />
<strong>di</strong> fattori osteoinduttivi possono superare le limitazioni<br />
manifestate dagli attuali sostituti ceramici.<br />
Il nostro gruppo <strong>di</strong> ricerca ha condotto stu<strong>di</strong> sull’applicazione<br />
<strong>di</strong> nuovi biomateriali ibri<strong>di</strong> micro strutturati con<br />
caratteristiche morfologiche simili alla matrice extracellulare,<br />
che hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> avere il potenziale <strong>di</strong> veicolare<br />
la rigenerazione del tessuto osseo. Un biomateriale<br />
recentemente sviluppato dal nostro gruppo ha <strong>di</strong>mostrato<br />
risultati molto promettenti in vitro ed in vivo. Tale biomateriale,<br />
prodotto me<strong>di</strong>ante la tecnica dell’elettrofi latura (elettrospinnig),<br />
è costituito da microfi bre (<strong>di</strong>ametro me<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />
300 µm) <strong>di</strong> acido poli-L-lattico (PLLA) arricchito con nanoparticelle<br />
d’idrossiapatite. Esso ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere<br />
in grado <strong>di</strong> indurre la <strong>di</strong>fferenziazione <strong>di</strong> MSC umane in<br />
con<strong>di</strong>zioni basali in vitro (senza uno stimolo osteo/condrogenico<br />
nel terreno <strong>di</strong> coltura) verso il fenotipo cartilagineo,<br />
fase iniziale del processo <strong>di</strong> ossifi cazione en condrale<br />
31 . Stu<strong>di</strong> successivi in vivo hanno <strong>di</strong>mostrato la capacità<br />
fig. 1. A. Combinazione del concentrato <strong>di</strong> cellule midollari e plasma ricco in piastrine (PRP) autologhi preparato in forma gel<br />
applicabile sul sito <strong>di</strong> artrodesi in combinazione con un trapianto osseo corticospongioso o un sostituto dell’osso. B. Immagine TC<br />
del segmento vertebrale L5-S1 a 3 mesi da intervento del stabilizzazione e artrodesi posterolaterale L5-S1. Le frecce in<strong>di</strong>cano la<br />
fusione ossea ottenuta me<strong>di</strong>ante l’utilizzo <strong>di</strong> trapianto osso allogenico associato al concentrato <strong>di</strong> cellule midollari e PRP rispetto<br />
al lato controlaterale dove è stato applicato il solo trapianto osseo.