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Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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fattori <strong>di</strong> crEscita: appLicaZioni cLinichE<br />

nELLE LEsioni trauMatichE ossEE s137<br />

Oltre alle loro proprietà pluripotenti, le MSCs sono considerate<br />

cellule progenitrici osteogeniche con <strong>di</strong>mostrata<br />

capacità <strong>di</strong> riparazione dei <strong>di</strong>fetti ossei 33 34 .<br />

Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> Hernigou ha mostrato che il trapianto autologo<br />

percutaneo <strong>di</strong> midollo osseo è un trattamento sicuro<br />

per le PSA asettiche e atrofi che della <strong>di</strong>afi si tibiale, in<br />

assenza <strong>di</strong> complicanze locali o sistemiche.<br />

Tuttavia, ci sono delle questioni aperte: il numero <strong>di</strong><br />

MSCs umane con potenziale osteogenico <strong>di</strong>minuisce con<br />

l’età 35 36 . Esiste una grande variabilità <strong>di</strong> concentrazione<br />

delle MSCs nel midollo osseo dei pazienti tra i 200 e il<br />

2000 MSCs per ml 37 e, in alcune malattie o alcune comorbi<strong>di</strong>tà<br />

(fumatori), le cellule del midollo possono essere<br />

danneggiate o ridotte <strong>di</strong> numero 38 . Infi ne, il tasso <strong>di</strong> guarigione<br />

non supera l’88%.<br />

L’uso clinico in pseudoartrosi si è <strong>di</strong>mostrato effi cace nel<br />

determinare guarigione delle pseudoartrosi soprattutto se<br />

associate a BMPs 39 40 .<br />

scaffoLds<br />

L’osteoconduzione è determinata dalle caratteristiche chimico<br />

fi siche del substrato; inoltre le caratteristiche meccaniche<br />

degli innesti ossei e la loro resistenza in compressione<br />

e torsione sono infl uenzate dalla loro forma (massivo,<br />

stecca corticale, blocco spongioso, morcellizzato), dalle<br />

modalità <strong>di</strong> prelievo, processazione e conservazione e<br />

dal tipo <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> sintesi utilizzati.<br />

Gli allotrapianti possono essere aggre<strong>di</strong>ti dal sistema immunitario<br />

in quanto riconosciuti come “non self”, hanno<br />

<strong>di</strong>mostrato potere osteoconduttivo ma non osteoinduttivo.<br />

Devono quin<strong>di</strong>, essere rivascolarizzati e ripopolati<br />

dall’esterno, richiedendo un ambiente circostante favorevole.<br />

Possono essere utilizzati come riempitivi (morcellizato)<br />

oppure come supporto meccanico (stecche).<br />

L’osso eterologo, detto anche xenograft è tessuto osseo<br />

<strong>di</strong> derivazione bovina, equina o suina. Esso non viene<br />

demineralizzato, ma reso immunologicamente inerte (deantigenizzato).<br />

Esistono <strong>di</strong>fferenti prodotti con <strong>di</strong>verse caratteristiche<br />

biomeccaniche legate alla forma ed al livello<br />

<strong>di</strong> demineralizzazione ottenuto.<br />

La DBM, matrice ossea demineralizzata è costituita da<br />

collagene e proteine non collageniche ottenuta dalla demineralizzazione<br />

della corticale <strong>di</strong> ossa lunghe, ha <strong>di</strong>mostrato<br />

potenziale osteoconduttivo ed osteoinduttivo dovuto<br />

alla presenza <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> crescita (BMPs, TGF-beta, IGF).<br />

Essendo parte della categoria <strong>di</strong> derivazione dell’osso<br />

omologo ne con<strong>di</strong>vide il rischio biologico 41 .<br />

I sostituti <strong>di</strong> sintesi sono invece strutture minerali simili a<br />

quelle dell’osso umano. Presentano unicamente potere<br />

osteoconduttivo. A questa categoria appartengono i calcio<br />

fosfati e le ceramiche <strong>di</strong> calcio fosfato come l’idrossiapatite,<br />

l’idrossiapatite corallina (riassorbibile), il tricalcio<br />

fosfato (TCP, riassorbibile) ed il calcio fosfato bifasico<br />

(BCP = HA + TCP).<br />

Tutti i materiali <strong>di</strong>sponibili hanno dei limiti evidenti, per<br />

questa ragione non sono molto utili quando usati da soli<br />

nel trattamento delle PSA atrofi che delle ossa lunghe 17 .<br />

concLusioni<br />

Oggigiorno abbiamo a <strong>di</strong>sposizione vali<strong>di</strong> aiuti (le biotecnologie)<br />

che possono essere utilizzati in sostituzione<br />

dell’innesto autologo per le ben note problematiche ad<br />

esso connesse.<br />

Le nostra esperienza in questo settore nasce da un lungo<br />

percorso clinico e chirurgico basato sull’Evidence Based<br />

Me<strong>di</strong>cine. Infatti, andando ad analizzare ciò che nel corso<br />

degli anni è stato pubblicato in merito alle biotecnologie<br />

possiamo concludere, con un livello <strong>di</strong> evidenza 1, che le<br />

BMPs sono superiori (4/6), uguali (1/6) ed inferiori (1/6)<br />

all’autograft nei 6 stu<strong>di</strong> internazionali <strong>di</strong> maggiore rilevanza<br />

9 10 19 44-46 . Attualmente la ricerca si sta concentrando<br />

sulla scoperta <strong>di</strong> nuovi carrier in grado <strong>di</strong> aumentare la<br />

bio<strong>di</strong>sponibilità e l’effi cacia delle BMPs. Le PRP possono<br />

aumentare le capacità integrative del trapianto autologo<br />

ma non riescono da sole ad aumentare il tasso <strong>di</strong> fusione<br />

e non vi sono stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> classe 1 su <strong>di</strong> esse 19 . L’applicazione<br />

umana <strong>di</strong> MSC si è <strong>di</strong>mostrata effi cace, il numero e la<br />

concentrazione delle cellule progenitrici sono dei fattori<br />

chiave per determinare la guarigione 39 . L’allotrapianto<br />

sembra essere inferiore all’autotrapianto ma non abbiamo<br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> classe 1 in merito. Le ceramiche (idrossiapatite<br />

e calcio fosfato) sono risultate utili e sicure ma necessitano<br />

<strong>di</strong> un ambiente vitale per potersi integrare 17 . Le DBM<br />

sono inferiori all’autotrapianto presentando un alto tasso<br />

<strong>di</strong> fallimento 42 . Infi ne nuove prospettive si stanno aprendo<br />

grazie alla ricerca <strong>di</strong> nuovi materiali, carrier e nel campo<br />

della terapia genica 43 .<br />

Tutti questi elementi hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> essere effi caci<br />

qualora applicati singolarmente ma non raggiungendo<br />

da soli un tasso <strong>di</strong> guarigione pari al 90%. Infatti quando<br />

applicati in monoterapia le cellule mesenchimali stromali<br />

hanno ottenuto un range terapeutico che va dal 50<br />

all’88%; gli scaffold dal 50 all’80% e i fattori <strong>di</strong> crescita<br />

dal 60 all’89%. Per questo gli attuali orientamenti terapeutici<br />

si stanno in<strong>di</strong>rizzando verso la politerapia, in<br />

modo <strong>di</strong> raggiungere un più elevato tasso <strong>di</strong> guarigione<br />

con più sicurezza per il paziente. Tali biotecnologie sono<br />

quin<strong>di</strong> strumenti dotati <strong>di</strong> elevate potenzialità e scientifi -<br />

camente <strong>di</strong>mostrati come effi caci; presentano però degli<br />

svantaggi quali il costo elevato e un non ancora defi nito<br />

inquadramento legislativo, necessitano pertanto <strong>di</strong> una rigorosa<br />

in<strong>di</strong>cazione terapeutica e un corretto or<strong>di</strong>namento<br />

in termini <strong>di</strong> legge, nonché <strong>di</strong> essere utilizzati da mani<br />

esperti, al fi ne <strong>di</strong> evitarne sprechi o mal usi.

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