Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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LE LEsioni ostEocondraLi <strong>di</strong> ginocchio E caVigLia:<br />
EspEriEnZE cLinichE con scaffoLd in acido jaLuronico s179<br />
Per il ginocchio l’età me<strong>di</strong>a era 33,8 anni 9 ; in 14 casi<br />
era coinvolto il con<strong>di</strong>lo femorale me<strong>di</strong>ale, in 4 il laterale e<br />
in 2 casi la lesione era a carico <strong>di</strong> entrambi. Un paziente<br />
era già stato trattato con microfratture nella stessa sede;<br />
le procedure associate sono state: in 6 casi una meniscectomia<br />
selettiva, 1 sutura meniscale, 2 ricostruzioni <strong>di</strong> legamento<br />
crociato anteriore 3 osteotomie tibiali correttive<br />
<strong>di</strong> un malallineamento, 3 osteofi tectomie.<br />
I pazienti sono stati valutati clinicamente nel preoperatorio<br />
e ai follow-up stabiliti me<strong>di</strong>ante scores AOFAS per la<br />
caviglia e IKDC per il ginocchio; sono state eseguite risonanze<br />
magnetiche nucleari perio<strong>di</strong>che e in alcuni casi,<br />
previo consenso dei pazienti sono state eseguite artroscopie<br />
<strong>di</strong> controllo con esecuzione <strong>di</strong> biopsie del tessuto<br />
rigenerato.<br />
risuLtati<br />
Nei pazienti trattati con trapianto <strong>di</strong> condrociti autologhi<br />
nella caviglia il punteggio preoperatorio me<strong>di</strong>o secondo<br />
la scala <strong>di</strong> valutazione AOFAS era <strong>di</strong> 57,2. A 12 mesi<br />
dopo l’intervento era <strong>di</strong> 86,8, mentre a 36 mesi era <strong>di</strong><br />
88,4. Al follow-up massimo (me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 4,7 anni) il punteggio<br />
AOFAS è stato <strong>di</strong> 89, confermando il permanere nel<br />
tempo dei risultati ottenuti. Non si sono osservate complicanze.<br />
Le 3 artroscopie <strong>di</strong> controllo eseguite a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 24<br />
mesi dall’intervento chirurgico hanno mostrato un tessuto<br />
cartilagineo regolare, continuo ed intatto in tutti i casi. La<br />
valutazione istologica ha evidenziato un tessuto rigenerato<br />
composto da cartilagine in via <strong>di</strong> organizzazione in<br />
senso ialino.<br />
I pazienti trattati con trapianto <strong>di</strong> condrociti autologhi nel<br />
ginocchio presentavano nel preoperatorio un punteggio<br />
IKDC oggettivo <strong>di</strong> grado C in 15 casi e D in 35; un IKDC<br />
soggettivo <strong>di</strong> 44 punti e un funzionale <strong>di</strong> 27. Il punteggio<br />
IKDC oggettivo al follow-up fi nale <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a 6 anni era<br />
<strong>di</strong> grado A in 14 casi e B in 36, un soggettivo <strong>di</strong> 89,4 e<br />
un funzionale <strong>di</strong> 78,6, con un pattern <strong>di</strong> miglioramento<br />
progressivo costante fi no ai 2 anni <strong>di</strong> follow-up e durevole<br />
nel tempo. Le complicanze osservate sono state 2 ipertrofi<br />
e dell’innesto, che hanno richiesto una regolarizzazione<br />
artroscopica. Le risonanze magnetiche <strong>di</strong> controllo hanno<br />
mostrato un buon rigenerato cartilagineo in tutti i casi,<br />
con riempimento completo del <strong>di</strong>fetto nell’82% dei casi.<br />
Le biopsie <strong>di</strong> controllo a 1 anno <strong>di</strong> follow-up hanno mostrato<br />
un tessuto cartilagineo ialino in maturazione, ben<br />
integrato con la cartilagine circostante e l’osso sub condrale.<br />
I pazienti sottoposti a trapianto <strong>di</strong> cellule mononucleate<br />
midollari nella caviglia presentavano un punteggio AO-<br />
FAS pre-operatorio me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 58,1. A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 12 mesi<br />
il punteggio era <strong>di</strong> 87,5, a 24 mesi <strong>di</strong> 91,1 e al follow-up<br />
massimo (me<strong>di</strong>a 2,4 anni) il punteggio era <strong>di</strong> 91,7.<br />
Le RMN eseguite a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 12 e 24 mesi hanno<br />
mostrato nel tempo una progressiva rigenerazione dei<br />
tessuti osseo e cartilagineo, con riempimento del <strong>di</strong>fetto<br />
osteo-condrale e progressiva scomparsa dell’edema subcondrale.<br />
Le 4 artroscopie <strong>di</strong> controllo effettuate a 12 e 24 mesi<br />
dall’intervento hanno mostrato un tessuto cartilagineo<br />
continuo, liscio e ben integrato rispetto alla cartilagine<br />
sana circostante. Le biopsie <strong>di</strong> controllo hanno evidenziato<br />
una rigenerazione sia della componente ossea che<br />
cartilaginea, con un tessuto condrale in via <strong>di</strong> maturazione<br />
ialina.<br />
Nei pazienti operati con trapianto <strong>di</strong> cellule mononucleate<br />
midollari al ginocchio il punteggio me<strong>di</strong>o IKDC soggettivo<br />
era 32,9 nel preoperatorio, e 90,4 al follow-up fi nale.<br />
Età, sesso e <strong>di</strong>mensioni della lesione non hanno mostrato<br />
<strong>di</strong> infl uenzare l’outcome, mentre i precedenti interventi<br />
chirurgici si sono rivelati un fattore prognostico negativo<br />
per il punteggio a 12 mesi, ma non hanno infl uenzato il<br />
punteggio al follow-up fi nale.<br />
Le immagini <strong>di</strong> risonanza magnetica hanno mostrato un<br />
riempimento completo del <strong>di</strong>fetto osteocondrale in tutti i<br />
casi, e alla biopsia <strong>di</strong> controllo a 20 mesi si è evidenziato<br />
un <strong>di</strong>fferenziamento in senso sia osseo che cartilagineo<br />
del rigenerato, con positività per il collagene II.<br />
<strong>di</strong>scussionE<br />
Il trattamento delle lesioni osteocondrali dell’arto inferiore<br />
è un argomento molto <strong>di</strong>battuto in letteratura, con la presenza<br />
<strong>di</strong> molteplici trattamenti <strong>di</strong>versi ma la costante ricerca<br />
del trattamento che sia risolutivo con i minori aspetti<br />
negativi. Ad oggi il trapianto <strong>di</strong> condrociti autologhi in<br />
artroscopia rappresenta lo stato dell’arte, con buoni risultati<br />
sia per il ginocchio che per la caviglia riconosciuti<br />
dalla letteratura internazionale durevoli nel tempo. L’applicazione<br />
della meto<strong>di</strong>ca artroscopica è stata possibile<br />
grazie all’introduzione dello scaffold tri<strong>di</strong>mensionale in<br />
acido ialuronico, consentendo così il trattamento delle<br />
lesioni osteocondrali con una minore invasività chirurgica,<br />
più precoce recupero funzionale e ritorno alle attività<br />
quoti<strong>di</strong>ane e sportive. Il biomateriale in oggetto ha dato<br />
prova in innumerevoli lavori scientifi ci <strong>di</strong> essere biocompatibile<br />
e <strong>di</strong> rilasciare, degradandosi, componenti utili al<br />
mantenimento dell’omeostasi articolare. Tuttavia questa<br />
meto<strong>di</strong>ca richiedeva un elevato <strong>di</strong>sagio per il paziente<br />
non potendo prescindere dalle due sedute chirurgiche, e<br />
aveva costi elevati, dovuti alla necessità dei due interventi<br />
e dell’utilizzo <strong>di</strong> un laboratorio per la coltura cellulare in<br />
GMP. Nel 2005 presso il nostro centro, sulla scia delle<br />
nuove acquisizioni sulla biologia delle cellule mononucleate<br />
midollari e sulla loro multipotenzialità, si è quin<strong>di</strong> pensato<br />
<strong>di</strong> sostituire la componente cellulare del composto già<br />
utilizzato, mantenendone scaffold e tecnica chirurgica: