Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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La stiMoLaZionE Biofisica<br />
con caMpi ELEttroMagnEtici<br />
puLsati nEL trattaMEnto<br />
dELLE LEsioni cartiLaginEE:<br />
L’EspEriEnZa dELLa i-onE tErapia<br />
Biophysical stimulation with pulsed<br />
ElectroMagnetic fields in the treatment<br />
of cartilage lesions: experience of i-onE<br />
therapy<br />
riassunto<br />
La stimolazione biofisica si propone come tecnica non chirurgica<br />
capace <strong>di</strong> favorire e <strong>di</strong> ottimizzare le potenzialità riparative<br />
o rigenerative intrinseche del tessuto. Nel caso <strong>di</strong> fratture che<br />
tardano a guarire si è <strong>di</strong>mostrato che la stimolazione biofisica<br />
è in grado <strong>di</strong> favorire la sintesi e il rilascio <strong>di</strong> TGF-β. L’attività<br />
dello stimolo biofisico trova un importante spazio terapeutico<br />
anche nella condroprotezione e nella riparazione <strong>di</strong> lesioni cartilaginee.<br />
L’impiego della stimolazione biofisica nel trattamento<br />
della cartilagine articolare si fonda su due importanti osservazioni:<br />
a) la capacità <strong>di</strong> controllare i danni indotti dalle citochine<br />
pro-infiammatorie, IL-1β e TNF-α, effetto condroprotettore; b) la<br />
capacità <strong>di</strong> stimolare la sintesi <strong>di</strong> proteoglicani e aumentare<br />
l’espressione <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> crescita ad attività anabolica TGF-β<br />
e IGF-1, effetto riparativo. Queste osservazioni forniscono un<br />
adeguato razionale scientifico per l’impiego in ambito clinico.<br />
Si è <strong>di</strong>mostrato che la stimolazione biofisica riduce significativamente<br />
i tempi <strong>di</strong> recupero dei pazienti rispetto ai placebo<br />
(p < 0,01). Inoltre, i follow-up a 2 e 3 anni <strong>di</strong>mostrano che<br />
il recupero funzionale e il ritorno alla normale attività sportiva<br />
rimane significativamente superiore rispetto ai gruppi placebo.<br />
L. Massari, g. caruso, V. soLLaZZo, M. fini,<br />
M. dE MattEi, K. Varani, s. sEtti<br />
1 Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Biome<strong>di</strong>che e Terapie Avanzate,<br />
Università <strong>di</strong> Ferrara; 2 Centro Riferimento Specialistico<br />
Valutazioni Precliniche Innovazioni Tecnologiche<br />
e Terapeutiche, Laboratorio Stu<strong>di</strong> Preclinici Chirurgici,<br />
Istituto Ortope<strong>di</strong>co Rizzoli, Bologna; 3 Dipartimento<br />
<strong>di</strong> Morfologia ed Embriologia, Sezione <strong>di</strong> Istologia<br />
ed Embriologia Generale Università <strong>di</strong> Ferrara;<br />
4 Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Clinica e Sperimentale,<br />
Sezione <strong>di</strong> Farmacologia Università <strong>di</strong> Ferrara;<br />
5 IGEA SpA, Clinical Biophysics, Carpi, Modena<br />
In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza:<br />
Leo Massari<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Biome<strong>di</strong>che e Terapie Avanzate<br />
Sezione <strong>di</strong> Clinica Ortope<strong>di</strong>ca, Ospedale “S. Anna”,<br />
Università <strong>di</strong> Ferrara<br />
Corso della Giovecca 203, 44100 Ferrara<br />
Tel. +39 053 2237110 - Fax +39 053 2209250<br />
Email: leo.massari@unife.it<br />
agosto2011;37(suppl.1):199-204 s199<br />
Questo positivo effetto è spiegato dall’attività <strong>di</strong> condroprotezione<br />
della stimolazione biofisica sulla cartilagine articolare nel<br />
suo insieme.<br />
parole chiave: stimolazione biofisica, I-ONE terapia, condroprotezione,<br />
effetto anti-infiammatorio, ingegneria tissutale<br />
summary<br />
Biophysical stimulation is proposed as a non-surgical technique<br />
able to enhance and optimize the reparative or regenerative<br />
potential of the tissue. In cases of delayed fracture healing biophysical<br />
stimulation has been shown to be capable of favoring<br />
synthesis and release of TGF-β. Biophysical stimulation also finds<br />
therapeutic employment in chondroprotection and in repair of<br />
cartilage lesions. Its use in treatment of joint cartilage is based<br />
on two important observations: a) the capacity to control the<br />
damage induced by the pro-inflammatory cytokines, IL-1β and<br />
TNF-α, the chondroprotective effect; b) stimulation of proteoglycan<br />
synthesis and increased expression of anabolic growth<br />
factors TGF-β and IGF-1, the repair effect. These observations<br />
provide an adequate scientific rationale for its use in the clinical<br />
context. It has been shown that biophysical stimulation significantly<br />
reduces the recovery time of patients as against placebo<br />
treatment (p < 0.01). Moreover, follow-ups at 2 and 3 years<br />
demonstrate that the functional recovery and return to normal<br />
sports activity are significantly greater as compared with the<br />
placebo groups. This positive effect is explained by the chondroprotective<br />
activity of biophysical stimulation on the joint cartilage<br />
as a whole.<br />
Key words: biophysical stimulation, I-ONE therapy, chondroprotection,<br />
anti-inflammatory effect, tissue engineering<br />
introduZionE<br />
La frontiera più avanzata in ortope<strong>di</strong>a e traumatologia è<br />
rappresentata dalle meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> trattamento che mirano<br />
ad accelerare i processi <strong>di</strong> guarigione tissutale, e a<br />
ricostituire le proprietà funzionali dei tessuti danneggiati,<br />
in particolare, per il tessuto cartilagineo. La continua<br />
integrazione tra la conoscenza della nuova ricerca <strong>di</strong><br />
base con la pratica ortope<strong>di</strong>ca è in grado <strong>di</strong> offrire forti<br />
potenzialità per risolvere i maggiori problemi clinici 1 . Le<br />
moderne meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> trattamento mirano a perfezionare<br />
le tecniche <strong>di</strong> riparazione e rigenerazione tissutale, promuovendo<br />
una forte attività anabolica del tessuto.<br />
Attualmente, gli avanzati trattamenti chirurgici impiegati<br />
in ambito cartilagineo prevedono <strong>di</strong>verse strategie fra cui<br />
l’impianto in sede <strong>di</strong> lesione <strong>di</strong> tessuti ingegnerizzati, cellule<br />
staminali mesenchimali, cellule <strong>di</strong>fferenziate, fattori <strong>di</strong><br />
crescita 2 . Tuttavia, queste meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> trattamento non<br />
hanno dato ad oggi successi riproducibili nel tempo e<br />
confrontabili tra loro 3 ; in particolar modo, i risultati clinici<br />
nel lungo periodo sono insod<strong>di</strong>sfacenti, poiché in molti<br />
casi si assiste alla formazione <strong>di</strong> tessuto fibroso, anziché<br />
simil-ialino, con proprietà meccaniche inferiori e <strong>di</strong> durabilità<br />
limitata nel tempo 4 . Inoltre, spesso accade che<br />
i pazienti continuino a manifestare nel tempo una persistenza<br />
<strong>di</strong> sintomi, quali il dolore o versamento intra-arti-