06.01.2013 Views

Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

s78<br />

FIG. 3. Modalità <strong>di</strong> usura: espianto <strong>di</strong> polietilene ove sono<br />

evidenti segni <strong>di</strong> usura <strong>di</strong> Tipo I associati a successiva usura<br />

<strong>di</strong> Tipo II dovuta ad impingement collo inserto.<br />

FIG. 4. Variante <strong>di</strong> modalità <strong>di</strong> usura Tipo IV: scollamento<br />

<strong>di</strong> rivestimento <strong>di</strong> fibermesh dal metal back e conseguente<br />

usura <strong>di</strong> tipo “fretting” tra le due superfici, con conseguente<br />

metallosi, osteolisi e mobilizzazione dell’impianto.<br />

preve<strong>di</strong>bilmente del rischio <strong>di</strong> osteolisi periprotesica 10-13 .<br />

Nello specifi co, la tendenza a stili <strong>di</strong> vita, anche nell’età<br />

anziana, sempre più attivi, l’aumento ponderale (BMI) sempre<br />

più frequente nelle popolazioni occidentali, l’estensione<br />

del trattamento protesico anche a pazienti sempre più<br />

giovani (osteonecrosi, <strong>di</strong>splasia, artrosi postraumatiche)<br />

costituiscono sicuramente un fattore <strong>di</strong> aumentato rischio<br />

<strong>di</strong> usura protesica, ed è preve<strong>di</strong>bile che il tasso <strong>di</strong> revisione<br />

degli impianti futuri, nonostante i progressi in campo<br />

tribologico, sarà destinato ad aumentare 3 .<br />

g. Logroscino Et aL<br />

fattori LEgati aLL’intErVEnto chirurgico<br />

Nonostante i migliori presupposti (paziente, impianto)<br />

il successo <strong>di</strong> una protesi è grandemente infl uenzato<br />

da una meticolosa ed accurata attenzione nel posizionamento<br />

dell’impianto. Errori <strong>di</strong> orientamento o sopra/<br />

sotto <strong>di</strong>mensionamento delle componenti possono essere<br />

causa <strong>di</strong> rapida usura/rottura o fallimento. Un incauta<br />

tecnica <strong>di</strong> cementazione, la presenza <strong>di</strong> frustoli ossei,<br />

possono essere causa <strong>di</strong> “third body wear” con conseguente<br />

usura. L’alterata geometria articolare con eccesso<br />

<strong>di</strong> carichi focali, pre-contatti (impingement) tra le<br />

componenti, sopra/sotto tensionamento dei tessuti molli<br />

e aumentata sollecitazione o lassità articolare possono<br />

essere causa <strong>di</strong> malfunzionamento a cui anche il miglior<br />

materiale sarà sottoposto e destinato ad un rapido deterioramento.<br />

Il CAOS (Computer Assisted Orthopae<strong>di</strong>c<br />

Surgery) è stato prospettato come la soluzione ideale a<br />

questo problema, in particolare in chirurgia protesica <strong>di</strong><br />

ginocchio, ma le evidenze attuali non sono concor<strong>di</strong> in<br />

Letteratura 14-17 .<br />

fattori LEgati aLL’iMpianto<br />

I progressi tecnologici hanno notevolmente migliorato<br />

la qualità dei moderni impianti protesici. Nonostante<br />

ciò, è proprio in questo campo che è rivolta la maggior<br />

parte della ricerca. Il design dell’impianto, la sua modularità,<br />

il tipo <strong>di</strong> accoppiamento e le sue <strong>di</strong>mensioni<br />

sono tutte possibili concause <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> detriti. Il<br />

grado <strong>di</strong> osteolisi è infatti strettamente inter<strong>di</strong>pendente<br />

dal materiale, dalla <strong>di</strong>mensione, forma e quantità dei<br />

detriti 18 19 .<br />

ModuLarità E usura<br />

L’impiego della modularità in chirurgia protesica <strong>di</strong> anca<br />

ha indubbiamente rappresentato un notevole vantaggio.<br />

La modularità della testa, introdotta dagli anni ’70 è stata<br />

più <strong>di</strong> recente associata alla doppia modularità del collo<br />

con lo stelo a partire dagli anni ’90, con la possibilità <strong>di</strong><br />

una migliore gestione dell’off set, della lunghezza degli<br />

arti, dell’angolo cervico-<strong>di</strong>afi sario e della versione, nell’intento<br />

<strong>di</strong> ripristinare una più corretta geometria articolare e<br />

quin<strong>di</strong> una ottimale funzionalità con riduzione delle possibili<br />

complicanze (lussazioni, insuffi cienza muscolare, rigi<strong>di</strong>tà)<br />

20-23 . Sebbene la modularità abbia <strong>di</strong>mostrato elevati<br />

standard <strong>di</strong> sicurezza, soprattutto a livello dell’accoppiamento<br />

testa-collo, sono da rilevare alcuni “alert” riguardo<br />

la possibilità <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> detriti o fallimenti legati<br />

all’accoppiamento collo-stelo 24-26 . I dati più allarmanti<br />

sono emersi non tanto a livello testa-collo, ove il tipo <strong>di</strong><br />

materiale accoppiato non sembra essere rilevante, quanto<br />

a livello della giunzione collo-metafi si-stelo (Fig. 5). Nel<br />

2006 è stato riportato il primo fallimento <strong>di</strong> un collo in<br />

lega <strong>di</strong> titanio (Ti-6Al- 4V) in particolare quando associato

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!