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Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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fattori <strong>di</strong> crEscita: appLicaZioni cLinichE nELLE LEsioni<br />

tEn<strong>di</strong>nEE, MuscoLari, LEgaMEntosE. stato dELL’artE s119<br />

<strong>di</strong> lesione con PRGF (PRGF system III – Preparation rich in<br />

growth factor – BTI Biotechnology Institute) 16 .<br />

Attualmente però esistono poche e scarse evidenze ricavate<br />

da stu<strong>di</strong> clinici controllati condotti sull’uomo che permettano<br />

<strong>di</strong> porre in<strong>di</strong>cazioni precise sul loro utilizzo, soprattutto<br />

sul timing d’intervento e sui mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> somministrazione.<br />

Inoltre la WADA, l’agenzia mon<strong>di</strong>ale anti-doping, ha solo<br />

recentemente stralciato l’utilizzo del PRP intramuscolare<br />

dalla lista delle sostanze proibite, permettendone un uso<br />

solo parzialmente più agevole da parte del me<strong>di</strong>co dello<br />

sport.<br />

A tal proposito, gli autori hanno recentemente pubblicato<br />

una review che tratta i nuovi approcci terapeutici nel management<br />

delle lesioni muscolari secondarie ad attività<br />

sportiva 17 .<br />

appLicaZioni cLinichE nELLE LEsioni LEgaMEntosE<br />

Le lesioni dei legamenti sono tra le più frequenti patologie<br />

traumatiche a carico del sistema muscolo scheletrico e tre<br />

esse senza dubbio la più rappresentata è la lesione del<br />

legamento crociato anteriore del ginocchio. Come noto<br />

la lesione del crociato anteriore ha un trattamento prettamente<br />

chirurgico. Attraverso l’utilizzo <strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> crescita,<br />

ci si potrebbe aspettare un’integrazione biologica del<br />

graft più veloce permettendo potenzialmente protocolli<br />

riabilitativi più aggressivi. In uno stu<strong>di</strong>o non più recente,<br />

Ra<strong>di</strong>ce et al. hanno <strong>di</strong>mostrato il miglioramento del segnale<br />

<strong>di</strong> risonanza magnetica del graft nell’augmentation<br />

del LCA nei pazienti trattati con PRP 18 . Fanelli et al. hanno<br />

osservato una minor espansione dei tunnel con una ridotta<br />

osteolisi in pazienti operati <strong>di</strong> ricostruzione LCA con T.<br />

allograft e sottoposti a trattamento con PRP. Inoltre in questo<br />

gruppo <strong>di</strong> pazienti non si sono verifi cate infezioni 19 .<br />

La nostra esperienza ci ha portati a condurre uno stu<strong>di</strong>o 20<br />

per valutare se l’utilizzo del PRP a livello del sito donatore<br />

dopo ricostruzione LCA con BPTB possa offrire dei vantaggi<br />

nella riduzione della morbi<strong>di</strong>tà del sito donatore<br />

stesso. In questo stu<strong>di</strong>o sono stati valutati, a do<strong>di</strong>ci mesi<br />

<strong>di</strong> follow-up, i punteggi VISA, VAS e i segnali <strong>di</strong> risonanza<br />

magnetica <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> venti pazienti trattati con<br />

applicazione <strong>di</strong> gel piastrinico a livello del sito <strong>di</strong> prelievo<br />

in seguito a ricostruzione LCA con BPTB in artroscopia e<br />

confrontati con un gruppo <strong>di</strong> controllo nel quale è stata<br />

eseguita la procedura senza aggiunta <strong>di</strong> PRP. I punteggi<br />

VISA post-operatori signifi cativamente migliori hanno<br />

permesso agli autori <strong>di</strong> concludere che il PRP sembrerebbe<br />

fornire una valida scelta terapeutica nel controllo<br />

del dolore a livello del sito donatore <strong>di</strong> prelievo. Nella<br />

nostra esperienza, è stato inoltre condotto uno stu<strong>di</strong>o su<br />

campioni <strong>di</strong> liquido <strong>di</strong> drenaggio e su sangue periferico<br />

in pazienti sottoposti a ricostruzione LCA confrontati con<br />

pazienti sottoposti a semplice meniscectomia selettiva i<br />

cui risultati in<strong>di</strong>cano che VEGF e VEGFRs possono essere<br />

considerati degli ottimi markers biochimici <strong>di</strong> riparazione<br />

tissutale in seguito a chirurgia artroscopica 21 .<br />

<strong>di</strong>scussionE<br />

L’utilizzo <strong>di</strong> GF è sempre più ampio in svariate <strong>di</strong>scipline<br />

me<strong>di</strong>che, dalla chirurgia plastica e maxillofacciale, passando<br />

per la dermatologia, l’odontoiatria e l’oftalmologia,<br />

per arrivare all’ortope<strong>di</strong>a e alla traumatologia dello sport.<br />

Malgrado ciò, stu<strong>di</strong> randomizzati controllati sull’uomo<br />

sono pochi, soprattutto in traumatologia dello sport. Stu<strong>di</strong><br />

pre-clinici e <strong>di</strong> laboratorio hanno dato importanti input<br />

nel campo della riparazione e rigenerazione tissutale ma<br />

non hanno ancora spiegato completamente e in maniera<br />

approfon<strong>di</strong>ta i meccanismi biologici alla base <strong>di</strong> tali<br />

terapie.<br />

Ci sono, infatti, molti dubbi e poche certezze sulle in<strong>di</strong>cazioni<br />

a tali terapie. Inoltre non sono chiari i tempi, i<br />

dosaggi e i mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> somministrazione del PRP per sfruttare<br />

nel modo più sicuro ed effi cace l’ampio potenziale dei<br />

GF.<br />

Non sono ancora state chiarite, infatti, modalità con<strong>di</strong>vise<br />

per la somministrazione e il timing <strong>di</strong> utilizzo in relazione<br />

alle fasi della patologia, oltre che le dosi necessarie per<br />

ottenere gli effetti desiderati. Anche se fi nora gli stu<strong>di</strong> condotti<br />

hanno mostrato profi li estremamente sicuri, sussistono<br />

ancora dubbi in merito alla sicurezza a lungo termine<br />

<strong>di</strong> tali meto<strong>di</strong>che.<br />

Sono molti i fattori <strong>di</strong> confon<strong>di</strong>mento che impe<strong>di</strong>scono <strong>di</strong><br />

confrontare i risultati in modo adeguato. Non è completamente<br />

chiaro per esempio, nella nostra esperienza, quanto<br />

infl uiscano i fattori <strong>di</strong> crescita rispetto alle scarifi cazioni<br />

ten<strong>di</strong>nee percutanee che sono effettuate nell’eseguire le<br />

infi ltrazioni <strong>di</strong> PRP nelle ten<strong>di</strong>nopatie croniche.<br />

Sono inoltre poco chiari il ruolo e l’importanza delle terapie<br />

fi siche riabilitative spesso associate alle infi ltrazioni <strong>di</strong><br />

PRP come per esempio gli esercizi <strong>di</strong> rinforzo muscolare<br />

eccentrico nelle ten<strong>di</strong>nopatie.<br />

Anche la modalità <strong>di</strong> preparazione dei derivati piastrinici<br />

può infl uire sui risultati. Infatti, i vari meto<strong>di</strong> in commercio<br />

<strong>di</strong>fferiscono tra loro, oltre che per la concentrazione<br />

<strong>di</strong> piastrine, anche per la presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi attivatori o<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi anticoagulanti o la concentrazione più o meno<br />

elevata <strong>di</strong> cellule della linea bianca.<br />

concLusioni<br />

Negli ultimi anni, l’ortope<strong>di</strong>a e la traumatologia dello<br />

sport si stanno orientando in modo deciso verso le terapie<br />

biologiche, comprese le nuove meto<strong>di</strong>che d’ingegneria<br />

tissutale.<br />

Il fascino e la potenzialità <strong>di</strong> queste terapie sono senza<br />

dubbio molto evidenti.<br />

Sono però ancora molti i dubbi in merito alle applicazioni<br />

cliniche dei fattori <strong>di</strong> crescita nelle patologie muscolo

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