Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
iL riLascio sistEMico <strong>di</strong> ioni<br />
MEtaLLo: BioMatEriaLi<br />
a confronto<br />
systemic metal ion release: comparison<br />
between <strong>di</strong>fferent biomaterials<br />
riassunto<br />
Alla tra<strong>di</strong>zionale protesi d’anca con accoppiamento metallopolietilene<br />
sono stati proposti accoppiamenti alternativi come il<br />
metallo-metallo o la ceramica-ceramica che offrono il potenziale<br />
vantaggio <strong>di</strong> ridurre l’usura meccanica e l’osteolisi periprotesica.<br />
Tuttavia la presenza <strong>di</strong> elementi metallici a livello delle superfici<br />
articolari può incrementare il rilascio sistemico <strong>di</strong> ioni. L’accoppiamento<br />
ceramica-ceramica ha mostrato la concentrazione<br />
più bassa <strong>di</strong> ioni metallici se paragonata all’accoppiamento<br />
metallo-metallo che ha mostrato quella più alta. L’accoppiamento<br />
ceramica-metallo è stato recentemente proposto come alternativa<br />
agli accoppiamenti standard poiché, ipoteticamente associa ai<br />
vantaggi <strong>di</strong> un inserto metallico, un basso rilascio ionico. Anche<br />
se gli effetti sistemici a lungo termine degli ioni metallici devono<br />
ancora essere valutati, questo argomento controverso merita l’attenzione<br />
della comunità ortope<strong>di</strong>ca. Questo articolo offre una visione<br />
generale su alcune protesi d’anca focalizzandosi sui <strong>di</strong>versi<br />
accoppiamenti come potenziale sorgente <strong>di</strong> ioni metallici.<br />
parole chiave: protesi d’anca, ioni metallo, accoppiamento<br />
summary<br />
Alternative bearing surfaces for total hip arthroplasty, such as<br />
metal-on-metal and ceramic-on-ceramic offer the potential advantage<br />
to reduce mechanical wear and osteolysis. However the<br />
presence of metal at the bearing surfaces may increase the systemic<br />
metal ion levels. Ceramic-on-ceramic bearings showed the<br />
lowest levels of metal ions concentration if compared to metalon-metal<br />
articulations which showed the highest ones. Ceramicon-metal<br />
coupling has been recently proposed as an alternative<br />
to standard implants theoretically combining the advantages of<br />
a metal liner with low levels of metal ions. Although the long<br />
term systemic effects of metal ions are yet to be established,<br />
this concerning issue deserves the attention of the othopae<strong>di</strong>c<br />
community. This paper provides an overview on <strong>di</strong>fferent types<br />
of hip prosthesis focused on the coupling as a potential source<br />
of metal ion release.<br />
s. giannini, M. cadossi, M. roMagnoLi,<br />
d. Luciani, E. chiarELLo<br />
Clinica Ortope<strong>di</strong>ca e Traumatologica II,<br />
Istituto Ortope<strong>di</strong>co Rizzoli, Università <strong>di</strong> Bologna<br />
In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza:<br />
Matteo Cadossi<br />
Tel. +39 051 6366669<br />
Fax +39 051 334342<br />
E-mail: matteocadossi@hotmail.com<br />
agosto2011;37(suppl.1):87-89 s87<br />
Key words: hip prosthesis, metal ions, coupling<br />
introduZionE<br />
La protesi d’anca rappresenta una soluzione chirurgica<br />
efficace nel ripristino della funzione articolare e nella risoluzione<br />
della sintomatologia dolorosa in un’altissima percentuale<br />
<strong>di</strong> casi. La sopravvivenza degli impianti protesici<br />
dell’anca è molto elevata con oltre il 95% delle protesi<br />
ancora in sede a <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> follow-up come riportato<br />
dalle <strong>di</strong>fferenti casistiche 1 .<br />
Il successo a lungo termine <strong>di</strong>pende dalla realizzazione<br />
<strong>di</strong> una migliore stabilità dell’interfaccia osso-impianto nel<br />
tempo, tale da evitare l’instaurarsi <strong>di</strong> meccanismi che possano<br />
portare al riassorbimento osseo con conseguente<br />
mobilizzazione e quin<strong>di</strong> al fallimento della protesi. Allo<br />
scopo <strong>di</strong> minimizzare i tassi d’usura e migliorare ulteriormente<br />
la longevità degli impianti protesici, <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />
accoppiamento sono stati sviluppati nel corso degli anni.<br />
L’inserto in polietilene tra<strong>di</strong>zionale è stato progressivamente<br />
sostituito da polietileni reticolati ad alto peso molecolare<br />
(ultra-high-molecular-weight polyethylene, UHMWPE) che,<br />
accoppiati con testine metalliche, sono state le protesi <strong>di</strong><br />
scelta per la maggior parte dei chirurghi ortope<strong>di</strong>ci negli<br />
ultimi quarant’anni. Tuttavia, l’osteolisi e la mobilizzazione<br />
asettica tar<strong>di</strong>va associata alle particelle in polietilene hanno<br />
portato alla rinascita <strong>di</strong> un interesse per materiali <strong>di</strong> accoppiamento<br />
alternativi. Alcune protesi d’anca con accoppiamento<br />
metallo-metallo (MOM) <strong>di</strong> prima generazione hanno<br />
fornito risultati clinici positivi per vent’anni o più 2 . Le performance<br />
in vitro e in vivo dei sistemi protesici d’anca MOM <strong>di</strong><br />
seconda generazione hanno <strong>di</strong>mostrato bassi tassi <strong>di</strong> usura<br />
rispetto a quelli con metallo-UHMWPE (MOP). La moderna<br />
protesi <strong>di</strong> rivestimento inoltre si avvale esclusivamente <strong>di</strong> un<br />
accoppiamento MOM con risultati molto positivi a me<strong>di</strong>o<br />
e lungo termine 3 . Tuttavia, un basso volume <strong>di</strong> usura non è<br />
l’unico fattore importante nel determinare il risultato clinico<br />
a lungo termine delle protesi d’anca. Sono anche importanti<br />
la <strong>di</strong>mensione, la morfologia e la reazione biologica<br />
a qualsiasi particella <strong>di</strong> usura rilasciata. Nonostante i bassi<br />
tassi <strong>di</strong> usura degli accoppiamenti MOM, le particelle<br />
<strong>di</strong> usura generate dalle protesi con accoppiamento MOM<br />
sono dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza del nanometro 4 ; pertanto, il<br />
numero assoluto <strong>di</strong> particelle prodotte, supera quello della<br />
protesi con inserto in UHMWPE.<br />
È in corso un’ampia <strong>di</strong>scussione sulla potenziale <strong>di</strong>ffusione<br />
<strong>di</strong> ioni metallici nell’organismo e sui loro effetti biologici<br />
su cellule e tessuti. Le particelle in metallo si <strong>di</strong>ffondono<br />
in tutto l’organismo, sono state trovate nei linfono<strong>di</strong>, nel<br />
fegato, nella milza e nel midollo osseo 5 , tuttavia poco<br />
si conosce dei loro effetti sistemici a lungo termine. Nel<br />
tentativo <strong>di</strong> ridurre l’usura del metallo e il rilascio <strong>di</strong> ioni<br />
cobalto (Co), cromo (Cr) e molibdeno (Mo) sono state<br />
utilizzate teste <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni maggiori, che presentano<br />
il vantaggio ad<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> un aumento della stabilità e