Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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s148<br />
La esperienza che viene riportata si basa sulla combinazione<br />
dell’azione meccanica del curettage con sostituti<br />
ossei e gel piastrinico in lesioni che non sono state responsive<br />
all’iniezione <strong>di</strong> corticosteroi<strong>di</strong> e poi <strong>di</strong> midollo osseo.<br />
Si tratta <strong>di</strong> casi selezionati, perché comunque riteniamo<br />
che le tecniche percutanee siano da preferire a quelle<br />
aperte, ma, in lesioni attive, particolarmente <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensioni, è <strong>di</strong>ffi cile pensare che l’azione percutanea<br />
possa garantire un successo, quantomeno in termini <strong>di</strong><br />
rendere la cisti inattiva.<br />
caso cLinico 1 (fig. 1)<br />
Paziente <strong>di</strong> 6 anni che, in assenza <strong>di</strong> trauma, ha sviluppato<br />
una frattura della metafi si prossimale dell’omero su<br />
cisti ossea, fi no a quel momento, asintomatica (Fig. 1A).<br />
È stato eseguito un intervento <strong>di</strong> riduzione e sintesi con<br />
2 fi li <strong>di</strong> Kirschner da 2,5 mm. Al controllo ra<strong>di</strong>ografi co,<br />
eseguito a 45 giorni la frattura appariva guarita, mentre<br />
permaneva la lesione cistica <strong>di</strong> circa 2 × 1 cm (Fig. 1B). Il<br />
paziente è stato sottoposto ad intervento <strong>di</strong> rimozione dei<br />
mezzi <strong>di</strong> sintesi e infi ltrazione con 20 mg <strong>di</strong> Depomedrol<br />
(Metilprednisolone acetato) (Fig. 1C). Ai controlli ambulatoriali<br />
successivi, dopo iniziale miglioramento clinico<br />
e ra<strong>di</strong>ografi co e 3 successive infi ltrazioni <strong>di</strong> cortisone e<br />
midollo osseo nella cavità cistica, è stata riscontrata la<br />
reci<strong>di</strong>va della cisti in forma attiva (Fig. 1D-E-F). Per questo<br />
motivo, ad un anno dopo l’ultimo intervento, il paziente<br />
è stato sottoposto ad intervento <strong>di</strong> svuotamento della cisti<br />
curettage e borraggio della cisti con innesti <strong>di</strong> osso sintetico<br />
e gel piastrinico, preparato con apposito strumentario,<br />
dal sangue periferico prelevato dal paziente (Fig. 1G).<br />
fig. 1. Caso clinico n. 1.<br />
A. Frattura patologica omerale su cisti ossea. B. Controllo<br />
postoperatorio dopo 45 giorni dall’intervento. C. Controllo<br />
ra<strong>di</strong>ografico dopo rimozione mezzi <strong>di</strong> sintesi ed infiltrazione<br />
<strong>di</strong> metilprednisolone acetato. D. Controllo ra<strong>di</strong>ografico<br />
a 2 mesi dall’intervento. E. Controllo ra<strong>di</strong>ografico a 7<br />
mesi dall’intervento. F. Controllo ra<strong>di</strong>ografico ad 1 anno<br />
dall’intervento. G. Controllo ra<strong>di</strong>ografico dopo intervento <strong>di</strong><br />
borraggio. H. Controllo ra<strong>di</strong>ografico 2 anni dopo l’intervento<br />
<strong>di</strong> borraggio.<br />
g. Maccauro Et aL.<br />
Nei controlli successivi eseguiti fi no a 2 anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza,<br />
la cavità cistica appare completamente riempita da tessuto<br />
osseo neoformato (Fig. 1H).<br />
caso cLinico 2 (fig. 2)<br />
Paziente <strong>di</strong> 8 anni con ampia lesione cistica, slargamento<br />
della metafi si prossimale dell’omero e accorciamento<br />
<strong>di</strong> tutto il segmento rispetto al contro laterale (Fig. 2A).<br />
Viene sottoposta a due interventi <strong>di</strong> infi ltrazione della cisti<br />
con 40 mg <strong>di</strong> Depo Medrol (Metilprednisolone acetato)<br />
a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tre mesi (Fig. 2B). Ai controlli ra<strong>di</strong>ografi ci<br />
successivi la cisti non appariva guarita e la paziente è<br />
stata sottoposta a 3 infi ltrazioni <strong>di</strong> midollo osseo autologo<br />
prelevato dalla cresta iliaca( Fig. 2C-D). Pur essendo<br />
stato osservato un lieve miglioramento con iniziale riempimento<br />
della cavità cistica, si è deciso <strong>di</strong> eseguire un<br />
curettage e borraggio con osso sintetico (30 cc) e gel<br />
piastrinico, opportunamente preparato con apposito strumentario,<br />
dal sangue periferico prelevato dalla paziente,<br />
anche per evitare ripetute anestesie ed esposizioni alle<br />
ra<strong>di</strong>azioni (Fig. 2E). Nei controlli successivi la cavità cistica<br />
appariva completamente riempita permanendo tuttavia<br />
la deformità in slargamento della metafi si prossimale<br />
omerale.<br />
<strong>di</strong>scussionE<br />
Dall’analisi della letteratura confrontando le varie meto<strong>di</strong>che<br />
<strong>di</strong> trattamento emergono risultati contrastanti.<br />
Dal lavoro <strong>di</strong> Sung et al. emerge che il tasso <strong>di</strong> fallimento<br />
dopo l’iniziale trattamento era dell’84% con steroi<strong>di</strong>, del<br />
64% con curettage e del 50% con l’uso <strong>di</strong> una combinazione<br />
<strong>di</strong> steroi<strong>di</strong>-matrice ossea demineralizzata e aspirato<br />
<strong>di</strong> midollo osseo (SDB); gli steroi<strong>di</strong> erano associati ad<br />
un più precoce tasso <strong>di</strong> fallimento e il tasso <strong>di</strong> fallimento<br />
fig. 2. Caso clinico n. 2.<br />
A. Paziente con cisti ossea omerale. B. Controllo ra<strong>di</strong>ografico<br />
dopo 2 infiltrazioni. C. Controllo ra<strong>di</strong>ografico 2 mesi<br />
dopo l’infiltrazione. D. Controllo ra<strong>di</strong>ografico 7 mesi dopo<br />
l’infiltrazione. E. Controllo ra<strong>di</strong>ografico dopo borraggio.