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Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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EspEriEnZa cLinica: anca-coppE<br />

total hip arthroplasty – the cup:<br />

clinical Experience<br />

riassunto<br />

L’Autore riporta la propria esperienza con alcune coppe acetabolari<br />

in titanio: Harris-Galante, Duraloc, Trilogy, Fitmore,<br />

Allofit. Fatte le dovute <strong>di</strong>fferenze legate alla geometria, agli<br />

accoppiamenti, al press-fit, tutte le coppe hanno dato buoni<br />

risultati in<strong>di</strong>pendentemente dalla superficie <strong>di</strong> ancoraggio, ancoraggio<br />

che risulta valido anche in presenza <strong>di</strong> superfici <strong>di</strong><br />

osteointegrazione molto ridotte. Le performance peggiori sono<br />

legate al cotile Harris-Galante che presenta le caratteristiche<br />

negative della mancanza <strong>di</strong> press-fit e soprattutto la eccessiva<br />

presenza <strong>di</strong> fori.<br />

parole chiave: artroprotesi, anca, titanio, coppa acetabolare<br />

summary<br />

The Author reports his experience with some titanium acetabular<br />

cups: Harris-Galante, Duraloc, Trilogy, Fitmore, Allofit. Besides<br />

some <strong>di</strong>fferences in geometry, bearing surfaces coupling, and<br />

press-fit, all cups showed good results independently from implant<br />

surface; bony integration was satisfactory even when the<br />

bone-implant integration area was extremely small. The worst<br />

performances were associated to the use of Harris-Galante cups,<br />

which are badly characterized by the absence of press-fit and<br />

especially by the presence of too many holes.<br />

Key words: arthroplasty, hip, titanium, acetabular cup<br />

I cotili dei sistemi protesici oggi in commercio sono nella<br />

gran maggioranza costituiti da leghe <strong>di</strong> titanio.<br />

Sulle caratteristiche fisiche e <strong>di</strong> biocompatibilità del titanio<br />

e delle sue leghe vi è una vasta letteratura.<br />

Possiamo così riassumere i principali vantaggi nell’uso <strong>di</strong><br />

questo metallo:<br />

Rigi<strong>di</strong>tà: minore rispetto all’acciaio e alle leghe cromo-cobalto,<br />

quin<strong>di</strong> minori problemi <strong>di</strong> rottura e stress-shiel<strong>di</strong>ng.<br />

Modulo elastico: molto vicino a quello dell’osso e comunque<br />

migliore degli altri metalli 1 .<br />

Modulo <strong>di</strong> Young dell’osso: 30 gPa; Ti-Al-V: 120 gPa; Ti-<br />

No-Ta: 50-90 gPa.<br />

Biocompatibilità: Ti > Cr-Co > Acciaio. Allergia ai metalli<br />

protesici: Ti < Acciao < Cr-Co 2 .<br />

a. dEttoni<br />

SC Ortope<strong>di</strong>a e <strong>Traumatologia</strong>, Ospedale Maria Vittoria -<br />

ASL TO2<br />

In<strong>di</strong>rizzo per la corrispondenza:<br />

SC Ortope<strong>di</strong>a e <strong>Traumatologia</strong><br />

Ospedale Maria Vittoria - ASL TO2<br />

Via Cibrario 72, 10144 Torino<br />

E-mail: angelodettoni@gmail.com<br />

agosto2011;37(suppl.1):23-25 s23<br />

Resistenza alla corrosione: Ti > Cr-Co > Acciaio. Presenza<br />

<strong>di</strong> ioni metallici nel sangue: Cr-Co > Ti > Acciaio 3 4 .<br />

Va detto però che tutte queste caratteristiche sono influenzate<br />

dalla forma e <strong>di</strong>mensione dei manufatti, poiché parliamo<br />

<strong>di</strong> cotili, ed in particolare <strong>di</strong> gusci metallici, non bisogna<br />

<strong>di</strong>menticare questa affermazione che rende arduo<br />

un confronto vero tra i vari prodotti 5 .<br />

Inoltre se si scende a livello clinico è evidente la estrema<br />

<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> paragoni scientifici, in quanto il risultato finale<br />

che interessa al paziente ed al chirurgo, cioè la sopravvivenza<br />

della protesi, è influenzato da molti fattori: tecnica<br />

chirurgica, orientamento delle componenti, qualità <strong>di</strong> ancoraggio<br />

all’osso, tipo <strong>di</strong> ancoraggio tra shell ed inserto,<br />

tipo <strong>di</strong> inserto e <strong>di</strong> accoppiamento con la testa, tralasciando<br />

completamente i problemi connessi allo stelo 6 7 .<br />

Un vero <strong>di</strong>scorso scientifico è possibile solo con gran<strong>di</strong>ssimi<br />

numeri, desumibili unicamente dall’analisi <strong>di</strong> registri<br />

protesici nazionali ben organizzati, per cui in questa breve<br />

relazione possiamo solo riportare l’esperienza clinica<br />

personale del nostro reparto <strong>di</strong> Ortope<strong>di</strong>a su alcuni cotili<br />

utilizzati nel tempo.<br />

Questi sono, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo, i cotili che abbiamo utilizzato<br />

nella nostra pratica clinica:<br />

• Harris-Galante;<br />

• Duraloc;<br />

• Trilogy;<br />

• Fitmore;<br />

• Allofit.<br />

Gli accoppiamenti usati nel tempo sono stati:<br />

1) metallo-polietilene: HG-Duraloc 1990-1995;<br />

2) ceramica-Polietilene: Trilogy-Fitmore-Allofit 1995-2000;<br />

3) metallo-metallo (con wafer <strong>di</strong> polietilene) o ceramicaceramica<br />

(con wafer <strong>di</strong> polietilene) o ceramica-polietilene<br />

(a seconda dell’età): Fitmore dal 2000 al 2009;<br />

4) metallo-metallo e ceramica-polietilene (a seconda<br />

dell’età): Allofit dal 2006 ad oggi.<br />

Come si vede, le variabili sono numerose, legate alle <strong>di</strong>verse<br />

caratteristiche metallurgiche, <strong>di</strong>verse configurazioni<br />

geometriche, <strong>di</strong>verse superfici <strong>di</strong> contatto con l’osso, <strong>di</strong>verse<br />

forme <strong>di</strong> tribologia, <strong>di</strong>verse forme <strong>di</strong> ancoraggio<br />

dell’inserto allo shell metallico, e ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong>verse forme<br />

<strong>di</strong> ancoraggio primario all’osso (tutti i cotili sono a pressfit<br />

stabilizzabili con viti più o meno gran<strong>di</strong>, tranne l’Harris-<br />

Galante che funziona per aderenza della coppa all’osso<br />

legata esclusivamente alle viti) (Tab. I).<br />

Tutte queste premesse sono necessarie per leggere al meglio<br />

l’esperienza clinica.<br />

La casistica contemplata è <strong>di</strong> circa 2500 protesi, operate<br />

dal 1990 al 2009: con i cotili succitati è stato sempre<br />

usato lo stelo CLS non cementato, salvo pochi casi <strong>di</strong> stelo<br />

Conus e un centinaio <strong>di</strong> casi <strong>di</strong> cementazione dello stelo.<br />

Non abbiamo potuto eseguire una revisione sistematica<br />

<strong>di</strong> tutte le protesi impiantate, ma solo dei reimpianti da

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