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Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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LE LEsioni ostEocondraLi <strong>di</strong> ginocchio E caVigLia:<br />

EspEriEnZE cLinichE con scaffoLd in acido jaLuronico s177<br />

sacca da prelievo contenente 500 U <strong>di</strong> eparina in 10 ml<br />

<strong>di</strong> soluzione fi siologica. Successivamente si ruota l’ago <strong>di</strong><br />

90° e si procede ad una nuova aspirazione <strong>di</strong> ulteriori<br />

5 ml. Ruotando ed estraendo parzialmente l’ago si eseguono<br />

successive aspirazioni. Si ripete questa procedura<br />

in 3 o 4 perforazioni sulla cresta, utilizzando il medesimo<br />

accesso cutaneo, fi no ad ottenere all’interno della sacca<br />

un totale <strong>di</strong> 60 ml <strong>di</strong> aspirato midollare. Il prelievo si effettua<br />

in piccole frazioni da <strong>di</strong>fferenti punti della cresta per<br />

massimizzare la raccolta delle cellule stromali utili per la<br />

rigenerazione, e minimizzare l’effetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>luizione derivante<br />

dalla aspirazione <strong>di</strong> sangue periferico.<br />

concEntraZionE <strong>di</strong> MidoLLo ossEo<br />

Il volume del midollo osseo precedentemente prelevato<br />

viene ridotto eliminando la maggior parte dei globuli rossi<br />

e del plasma, aumentando così la concentrazione <strong>di</strong><br />

cellule mononucleate al suo interno.<br />

Questa operazione viene effettuata <strong>di</strong>rettamente in sala<br />

operatoria al termine della fase <strong>di</strong> prelievo, utilizzando<br />

un separatore-concentratore cellulare (Harvest Smart<br />

PreP2, Harvest Technologies Corp, Plymouth, MA oppure<br />

IORG1, Novagenit, Mezzolombardo, TN) ed il relativo<br />

kit sterile e monouso. I 60 ml <strong>di</strong> midollo prelevati in precedenza<br />

vengono iniettati nello specifi co <strong>di</strong>spositivo; questo<br />

si posiziona poi verticalmente all’interno della centrifuga<br />

e si avvia il ciclo <strong>di</strong> lavoro.<br />

Dopo circa 15 minuti, al termine del processo, è possibile<br />

ottenere 6 ml <strong>di</strong> concentrato cellulare.<br />

tEcnica onE-stEp nELLa caVigLia<br />

Al termine della fase <strong>di</strong> prelievo <strong>di</strong> midollo, mentre viene<br />

eseguita la concentrazione con l’apposito apparecchio il<br />

paziente viene posto in posizione supina con laccio pneumatico<br />

alla ra<strong>di</strong>ce dell’arto da operare e si effettua una<br />

artroscopia <strong>di</strong> caviglia. Me<strong>di</strong>ante accessi standard anterome<strong>di</strong>ale<br />

e anterolaterale si visualizza l’ambiente articolare.<br />

In caso <strong>di</strong> fi brosi articolare o <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> osteofi ti<br />

si provvede alla loro regolarizzazione, ed eventuali corpi<br />

mobili vengono rimossi. Il sito <strong>di</strong> lesione viene visualizzato<br />

e si procede alla bonifi ca dello stesso: la cartilagine danneggiata<br />

e l’osso malacico sottostante vengono asportati<br />

con l’ausilio <strong>di</strong> una curette, fi no al raggiungimento <strong>di</strong> un<br />

letto osseo sano. Con un palpatore millimetrato si misurano<br />

le <strong>di</strong>mensioni della lesione, e si prepara il biomateriale<br />

da impiantare.<br />

Nel caso la profon<strong>di</strong>tà della lesione superi i 7-10 mm si<br />

preferisce effettuare un borraggio della lesione con osso<br />

spongioso autologo.<br />

Come scaffold si utilizza la membrana <strong>di</strong> acido ialuronico<br />

(HYAFF-11, Fi<strong>di</strong>a Advanced Biopolymers, Abano Terme,<br />

PD, IT), già utilizzata in precedenza per il TCA artroscopico.<br />

Si posizionano circa 2 ml <strong>di</strong> concentrato midollare<br />

fig. 6. Si posizionano circa 2 ml <strong>di</strong> concentrato midollare<br />

sulla membrana altamente idrofila, che per capillarità assorbe<br />

nel giro <strong>di</strong> pochi secon<strong>di</strong> il concentrato uniformemente al suo<br />

interno.<br />

fig. 7. Con il sizer adeguato alle <strong>di</strong>mensioni della lesione si<br />

ritaglia la porzione <strong>di</strong> biomateriale da impiantare.<br />

sulla membrana altamente idrofi la (Fig. 6), che per capillarità<br />

assorbe nel giro <strong>di</strong> pochi secon<strong>di</strong> il concentrato<br />

uniformemente al suo interno, e 1 ml <strong>di</strong> PRF con l’apposito<br />

applicatore. Seguendo l’in<strong>di</strong>cazione delle <strong>di</strong>mensioni<br />

della lesione misurate in precedenza, con gli appositi<br />

sizers dello strumentario già utilizzato per il trapianto <strong>di</strong><br />

condrociti autologhi si ritaglia il biomateriale nelle <strong>di</strong>mensioni<br />

desiderate (Fig. 7). Una apposita cannula metallica<br />

fenestrata, con l’aiuto <strong>di</strong> un trocar viene inserita in artico

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