Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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coMparaZionE rMn E cLinica dELL’intEgraZionE<br />
dELL’innEsto <strong>di</strong> sEMitEn<strong>di</strong>noso E graciLE s127<br />
Se necessario è stato eseguito un primo tempo artroscopico<br />
per la conferma della lesione del legamento crociato<br />
anteriore.<br />
Incisione longitu<strong>di</strong>nale in corrispondenza dell’inserzione<br />
dei ten<strong>di</strong>ni della zampa d’oca.<br />
Si isolano e si prelevano i ten<strong>di</strong>ni del gracile e del semiten<strong>di</strong>noso<br />
con tendon stripper smusso.<br />
Su work-station i ten<strong>di</strong>ni vengono duplicati e solidarizzati<br />
soltanto dalla parte dell’ansa con sutura continua in materiale<br />
riassorbibile e punti staccati non riassorbibili.<br />
I capi vengono preparati con sutura a sandalo romano ed<br />
i fi li annodati ad ansa per ciascun ten<strong>di</strong>ne.<br />
Nei casi trattati con fattori <strong>di</strong> crescita il clot piastrinico<br />
viene inglobato nella preparazione del loop prossimale 17<br />
(Fig. 2).<br />
fig. 2. Preparazione dell’innesto.<br />
L’innesto viene, poi pretensionato su work station.<br />
In artroscopia si esegue il trattamento delle lesioni meniscali.<br />
Eseguiamo sempre la plastica della gola <strong>di</strong> entità<br />
suffi ciente per ospitare l’innesto ed evitare l’impingement.<br />
Eseguiamo il tunnel tibiale a 50° sul piano sagittale e a<br />
25-30° sul piano frontale con fresa a <strong>di</strong>ametro costante<br />
posizionando il fi lo guida a circa 7 mm dal crociato posteriore<br />
e valutando sempre e comunque i rapporti con i<br />
reperi della spina tibiale me<strong>di</strong>ale e del margine posteriore<br />
del menisco esterno. L’half-tunnel femorale <strong>di</strong> 30 mm<br />
viene scavato con offset variabile a seconda del calibro<br />
dell’innesto avendo cura <strong>di</strong> ottenere una parete posteriore<br />
non più spessa <strong>di</strong> 2 mm.<br />
La fi ssazione femorale ortogonale viene ottenuta con i 2<br />
pin in PLLA da 3,2 mm del sistema Rigid-Fix ® utilizzando<br />
l’apposita guida a “U”.<br />
Abitualmente eseguiamo un controllo del centramento dei<br />
pin per via anterome<strong>di</strong>ale o trans-tunnel tibiale.<br />
Con fi lo <strong>di</strong> trascinamento si posiziona l’innesto e si esegue<br />
la fi ssazione femorale.<br />
Distalmente, una volta posizionato il device <strong>di</strong> tensionamento<br />
si esegue la maschiatura della misura idonea e si<br />
posiziona la guaina in PLLA del sistema Bio-Intrafi x e<br />
si introduce al suo interno il secondo clot <strong>di</strong> concentrato<br />
piastrinico (Fig. 3).<br />
fig. 3. Tensionamento dell’impianto.<br />
A questo punto si esegue la fi ssazione con vite riassorbibile<br />
del sistema a 20° <strong>di</strong> fl essione.<br />
Si posiziona infi ne un drenaggio a depressione intra-articolare.<br />
Entrambi i gruppi sono stati sottoposti al medesimo protocollo<br />
riabilitativo.<br />
Si iniziano esercizi <strong>di</strong> mobilizzazione passiva a partire<br />
dal giorno successivo all’intervento.<br />
Il ginocchio viene tutelato in tutore per 30 giorni, con<br />
progressivo incremento dell’articolarità.<br />
Il carico viene concesso con tutore e bastoni canadesi già<br />
dai primi giorni.<br />
Vengono progressivamente introdotti esercizi a catena cinetica<br />
chiusa.<br />
Gli esercizi a catena cinetica aperta si iniziano dopo minimo<br />
2 mesi per gli estensori (leg-extension).<br />
La riabilitazione isocinetica viene riservata alle fasi <strong>di</strong> rifi -<br />
nitura prima del ritorno all’attività sportiva.<br />
Dalla terza settimana viene autorizzata la riabilitazione<br />
in acqua (esercizi specifi ci nel primo mese, poi nuoto,<br />
escluso lo stile a rana).<br />
Gli esercizi propriocettivi si iniziano dopo il primo<br />
mese, la corsa dopo 3-4 mesi e l’attività sportiva dopo<br />
6 mesi.