Vol.XXXVII, Suppl. 1 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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L’utiLiZZo <strong>di</strong> BioMatEriaLi nELLa chirurgia<br />
dEi tEn<strong>di</strong>ni fLEssori dELLa Mano s157<br />
taggi: consentono infatti una precoce mobilizzazione attiva<br />
e passiva, stimolano la formazione <strong>di</strong> una guaina <strong>di</strong><br />
scorrimento rivestita internamente da cellule pseudo-sinoviali,<br />
permettono <strong>di</strong> conservare l’ampiezza delle pulegge<br />
rimaste, favoriscono l’introduzione secondaria dell’innesto<br />
nella neoguaina e possono, in assenza <strong>di</strong> complicanze,<br />
rimanere in sede anche per lungo tempo 3 13 . Da alcuni<br />
anni utilizziamo, presso il nostro centro, la protesi ten<strong>di</strong>nea<br />
<strong>di</strong> Brunelli, sia come impianto temporaneo prima <strong>di</strong><br />
un innesto defi nitivo, sia come impianto permanente 14 .<br />
Questa è costituita da un’anima centrale a nastro in fi bre<br />
poliammi<strong>di</strong>che rivestita in Silastic; ha una sezione ellittica<br />
con estremo prossimale in fi bra nuda e fenestrata e quella<br />
<strong>di</strong>stale con placca <strong>di</strong> titanio forata per permettere la fi ssazione<br />
ossea e l’osteointegrazione a livello della terza<br />
falange (Fig. 3).<br />
fIG. 3. Protesi <strong>di</strong> Brunelli.<br />
Abbiamo voluto rivedere la nostra esperienza riguardante<br />
una casistica <strong>di</strong> 8 pazienti (6 uomini ed 2 donne) per<br />
un totale <strong>di</strong> 8 ten<strong>di</strong>ni fl essori (2 FLP, 6 FP delle <strong>di</strong>ta lunghe)<br />
trattati dal 2000 al 2004 con protesi ten<strong>di</strong>nea <strong>di</strong> Brunelli.<br />
L’età me<strong>di</strong>a dei pazienti era <strong>di</strong> 40 anni con un range da<br />
18 a 59, il follow-up me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 2,5 anni. Tutti i casi trattati<br />
presentavano lesioni pregresse ai ten<strong>di</strong>ni fl essori in<br />
zona II e, alla valutazione preoperatoria, secondo Boyes<br />
(Tab. I), appartenevano al gruppo con prognosi cattiva<br />
(grado 2-5 sec Boyes).<br />
taB. I. Boyes’ preoperative classification (Green).<br />
grade preoperative con<strong>di</strong>tion<br />
1 Good. Minimal scar with mobile joints and no trophic changes<br />
2 Cicatrix. Heavy skin scarring due to injury or prior surgery. Deep scarring due to failed<br />
primary repair or infection<br />
3 Joint damage. Injury to the joint with restricted range of motion<br />
4 Nerve damage. Injury to the <strong>di</strong>gital nerves resulting in trophic changes in the finger<br />
5 Multiple damage. Involvement of multiple fingers with a combination of the above<br />
problems.<br />
Quasi tutti gli impianti sono stati eseguiti su pazienti sottoposti<br />
ad almeno due interventi chirurgici e, in particolare,<br />
in 6 casi in seguito a tenorrafi a e tenolisi in zona II con<br />
insuccesso, in 3 <strong>di</strong> questi casi per nuovi blocchi, in 2 per<br />
rotture e in 1 caso per infezione. Inoltre, nei rimanenti 2<br />
pazienti, il <strong>di</strong>spositivo è stato utilizzato, in 1 caso in seguito<br />
a tenorrafi a ripetuta e successivo blocco articolare<br />
funzionale e in 1 caso per rottura inveterata con cattive<br />
con<strong>di</strong>zioni locali (Tab. II).<br />
taB. II.<br />
patients previous<br />
interventions<br />
8 Primary suture (7)<br />
Secondary suture (1)<br />
Flexor tenolysis (6)<br />
Al fi ne <strong>di</strong> valutare la funzionalità <strong>di</strong>gitale fi nale dopo intervento<br />
chirurgico abbiamo utilizzato la classifi cazione<br />
<strong>di</strong> Strickland.<br />
I risultati sono determinati dalla somma della fl essione attiva<br />
della IPP + IPD (normalmente 175°), sottraendo l’eventuale<br />
defi cit <strong>di</strong> estensione delle due articolazioni. Il valore<br />
così ottenuto corrisponde al Total Active Movement delle<br />
articolazioni interfalangee che viene espresso in percentuale<br />
<strong>di</strong>videndo per 175 e moltiplicando per 100.<br />
Active PIP + DIP fl exion - extension lag × 100 = 175<br />
I valori numerici così ottenuti possono essere quin<strong>di</strong> classifi<br />
cati in eccellenti se compresi tra 85 e 100%, buoni<br />
tra 70 e 84%, me<strong>di</strong> tra 50 e 69% e cattivi se inferiori a<br />
50%.<br />
Le protesi ten<strong>di</strong>nee <strong>di</strong> Brunelli sono state in genere ben<br />
tollerate; complicazioni si sono sviluppate in 2 casi con 1<br />
infezione profonda ed 1 ce<strong>di</strong>mento della sutura a livello<br />
prossimale. I risultati ottenuti sono stati classifi cati come<br />
ottimi in 1 casi, buoni in 1, suffi ciente in 2, cattivi nei<br />
rimanenti 4 4-14 .<br />
Tuttavia completando la valutazione con lo schema<br />
QuickDASH (Disabilities of the arm, shoulder, hand) si<br />
è visto che in realtà 2 dei 4 pazienti classifi cati in precedenza<br />
come con risultato “cattivo” erano invece sod<strong>di</strong>sfatti<br />
dell’intervento chirurgico eseguito (QD 18, QD 18,<br />
QD 23) senza <strong>di</strong>sabilità importanti nella funzione globale<br />
della mano.<br />
Riteniamo tuttavia che attualmente l’utilizzo <strong>di</strong> una protesi<br />
ten<strong>di</strong>nea debba essere riservato a casi particolari, al fi ne<br />
<strong>di</strong> mantenere l’architettura delle pulegge e ottenere una<br />
mobilizzazione precoce.<br />
taB. III. Strickland classification system.<br />
group pip + <strong>di</strong>p return<br />
(%)<br />
Excellent<br />
Good<br />
Fair<br />
Poor<br />
85-100<br />
70-84<br />
50-69<br />
< 50<br />
rehabilitation<br />
technique<br />
Passive mob<br />
Early active mob<br />
complications<br />
Mechanical rupture (1)<br />
Infection (1)<br />
pip + <strong>di</strong>p minus extensor<br />
loss (degree)<br />
150+<br />
125-149<br />
90-124<br />
< 90