Abstract 230 - IMPIEGO DEI GLICOPEPTIDI NELLA ... - SIMIT
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10° CONGRESSO NAZIONALE <strong>SIMIT</strong><br />
<strong>Abstract</strong> 304<br />
- LA SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI SESSUALMENTE TRASMESSE <strong>NELLA</strong><br />
POPOLAZIONE FEMMINILE IN ITALIA -<br />
Salfa M. C.* [1] , Regine V. [1] , Raimondo M. [1] , Camoni L. [1] , Suligoi B. [1] , Rete Naz C C Per Ist .. [2]<br />
- [1] Centro Operativo AIDS, Istituto Superiore di Sanità ~ Roma - [2] Aste N (Cagliari), Carnimeo L (Bari), Cusini M<br />
(Milano), D‟Antuono A (Bologna), Delmonte S (Torino), Palamara G (Roma), El-Hamad I (Brescia), Matteelli A (Brescia),<br />
Moise G (Gorizia), Priano L (Genova), Urbani F (Trento), Zuccati G (Firenze)<br />
INFEZIONI DA HIV<br />
Premessa: Le Infezioni sessualmente trasmesse (IST) rappresentano un vasto gruppo di<br />
malattie infettive molto diffuso tra le donne, che ha mostrato negli ultimi anni un aumento<br />
in vari Paesi europei. L‟obiettivo è di presentare i dati sulla diffusione delle IST nelle donne<br />
in Italia derivati da due reti sentinella e di valutare la necessità di pianificare interventi di<br />
sanità pubblica in questa popolazione.<br />
Obiettivo: I dati provengono da due sorveglianze sentinella delle IST esistenti in Italia:<br />
una basata su 12 centri clinici pubblici specializzati nella diagnosi e cura dei pazienti con<br />
IST (1991-2008) e una basata su 13 laboratori pubblici di microbiologia (2009-2011),<br />
distribuiti sul territorio nazionale e coordinati entrambi dall'Istituto Superiore di Sanità.<br />
Risultati: Dal 1991 al 2008, al sistema di sorveglianza basato su centri clinici sono stati<br />
segnalati 22.953 nuovi casi di IST tra le donne, con un‟età mediana di 30 anni (range<br />
interquartile 24-38 anni), pari al 31,5% di tutti i casi segnalati. Il numero delle<br />
segnalazioni di nuovi casi di IST nelle donne è rimasto stabile dal 1991. Le diagnosi più<br />
frequenti sono state le infezioni non gonococciche non clamidiali (NG_NC) (38,4%), i<br />
condilomi acuminati ano-genitali (CAA-G) (30,0%), la cervicite da Chlamydia trachomatis<br />
(Ct) (6,1%) e l‟Herpes genitale (6,1%).<br />
I casi di infezioni NG_NC sono rimasti stabili fino al 1999, per poi diminuire. Le diagnosi di<br />
CAA-G sono rimaste stabili fino al 2004, con un successivo incremento. I casi di cervicite<br />
da Ct, di sifilide primaria e secondaria e di gonorrea sono rimasti stabili fino al 2000, per<br />
poi aumentare e stabilizzarsi negli ultimi anni.<br />
Della popolazione in studio, il 64,7% è stato sottoposto al test anti-HIV e il 4,7% è risultato<br />
HIV positivo. Tra le donne con IST HIV positive, il 28,8% ha scoperto di essere<br />
sieropositiva al momento della diagnosi dell‟infezione.<br />
Dal 1 aprile 2009 al 31 marzo 2011 la sorveglianza basata sui laboratori ha segnalato<br />
35.739 campioni analizzati per una diagnosi di infezione da Ct, e/o Neisseria gonorrhoeae<br />
(Ng) e/o Trichomonas vaginalis (Tv) in donne, pari all‟88,6% di tutti i campioni. L‟età<br />
mediana delle donne era di 34 anni (range interquartile 29-39 anni).<br />
E‟ emersa una prevalenza del 2,4% per la Ct, dello 0,7% per il Tv e dello 0,1% per la Ng.<br />
La più alta prevalenza di Ct è stata osservata nelle donne che riferivano con due o più<br />
partner negli ultimi sei mesi rispetto a quelle che non lo riferivano (13,4% vs. 1,8%), nelle<br />
donne di età < 25 anni rispetto alle donne più grandi (6,8% vs. 1,6%) e nelle donne con<br />
sintomi genito-urinari al momento del prelievo del campione rispetto alle donne<br />
asintomatiche (2,9% vs. 1,8%). In particolare, tra le donne positive alla Ct circa il 40,0%<br />
era asintomatico. La più alta prevalenza di Tv è stata osservata nelle donne straniere<br />
rispetto alle italiane (1,6% vs. 0,5%).<br />
Conclusione: Questi dati hanno evidenziato un incremento negli ultimi anni di donne con<br />
IST batteriche e CAA-G, ed un‟ampia quota di inconsapevoli del proprio sierostato HIV,<br />
sottolineando la necessità di attivare campagne di informazione sulle IST e sui fattori di<br />
rischio associati, di educazione e sensibilizzazione alle corrette abitudini comportamentali