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Abstract 230 - IMPIEGO DEI GLICOPEPTIDI NELLA ... - SIMIT

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<strong>Abstract</strong> 170<br />

- MALATTIA DI LYME A BELLUNO: 20 ANNI DI ESPERIENZA -<br />

Granata C.* [1] , Guzzo F. [1] , Mondardini V. [1] , Francavilla E. [1]<br />

- [1] ~ Belluno<br />

ANTROPOZOONOSI<br />

31<br />

10° CONGRESSO NAZIONALE <strong>SIMIT</strong><br />

Premessa: La Malattia di Lyme è una zoonosi tuttora ampiamente presente nel Nord –<br />

Est d‟Italia, specialmente in quelle zone boschive le cui caratteristiche climatiche e<br />

faunistiche costituiscono un ambiente ideale per la diffusione di tale patologia.<br />

Obiettivo: E‟importante diffondere informazioni aggiornate circa l‟epidemiologia, le diverse<br />

forme cliniche con cui può manifestarsi, la terapia e la profilassi.<br />

Ciò anche in relazione alla notevole frequentazione turistica di tali aree di endemia e al<br />

rischio di incompleta o mancata risposta alla terapia delle forme tardive.<br />

Risultati: Presso l‟U.O. di Malattie infettive dell‟Ospedale di Belluno da gennaio 1992 a<br />

giugno 2011 sono stati osservati 1291 pazienti con malattia di Lyme. La manifestazione<br />

più frequente è stata l‟eritema migrante: 1169 (90,5%) di cui 1128 eritemi singoli e 41<br />

multipli; in 22 casi l‟eritema si associava ad altre manifestazioni locali (5 linfoadeniti<br />

satelliti, 1 paralisi del facciale, 1 linfocitoma cutaneo, 2 artriti) o sistemiche (13 casi). Sono<br />

stati diagnosticati anche 48 (3,7%) forme sistemiche non associate ad eritema, 20 (1,5%)<br />

neuroborreliosi, 17 (1,3%) forme paucisintomatiche, 15 (1,1%) casi di acrodermatite, 11<br />

(0,8%) artriti, 8 (0,6%) linfocitomi cutanei, 2 (0,15%) forme cardiologiche, 1 (0,07%)<br />

sospetta uveite. Nei casi in cui è stato possibile effettuare la tipizzazione del ceppo isolato,<br />

si è evidenziata una netta prevalenza di B. afzelii rispetto a B.garinii e B. burgdorferi sensu<br />

stricto.<br />

Conclusione: I dati degli ultimi anni hanno evidenziato una tendenza alla riduzione del<br />

numero dei casi giunti alla nostra osservazione, ciò in relazione ad una maggiore<br />

attenzione e competenza dei medici di Medicina generale con conseguente spostamento<br />

sul territorio dei casi di più semplice gestione.<br />

E‟ emersa anche una riduzione delle forme croniche determinata da un più frequente<br />

intervento terapeutico nelle fasi precoci della malattia.

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