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Abstract 230 - IMPIEGO DEI GLICOPEPTIDI NELLA ... - SIMIT

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253<br />

10° CONGRESSO NAZIONALE <strong>SIMIT</strong><br />

<strong>Abstract</strong> 202<br />

- TARDIVA RIATTIVAZIONE DI HBV IN UN PAZIENTE CON POSITIVITÀ ANTI-HBC<br />

ISOLATA SOTTOPOSTO A TMO PER MIELOFIBROSI: BASTA ANCORA IL WATCH-<br />

AND-TREAT? -<br />

Sozio F. [1] , Ursini T. [2] , Mazzotta E. [2] , Pieri A. [1] , Di Masi F. [1] , Agostinone A. [1] , Consorte A. [1] , Parruti G.* [1]<br />

- [1] Ospedale Civile di Pescara ~ Pescara - [2] Università di Chieti ~ Chieti<br />

INFEZIONI DA VIRUS EPATITICI<br />

Premessa: L‟esteso utilizzo di immunosoppressori e la migliorata sopravvivenza di<br />

pazienti trapiantati di organo solido o midollo osseo hanno determinato un aumento dei<br />

casi di riattivazione di infezioni virali latenti, le cui conseguenze sono spesso molto severe.<br />

Obiettivo: Per un 52enne con anti-HBc isolato, affetto da mielofibrosi e sottoposto a TMO<br />

da donatore aploidentico nell‟Aprile 2010, è stata adottata la sorveglianza attiva senza<br />

profilassi, con controllo mensile di ALT, HBV DNA ed HBsAg.<br />

Risultati: Il decorso post-TMO è stato regolare tranne che per noduli aspergillari<br />

polmonari sottoposti a resezione atipica; la crasi ematica è tornata precocemente nei limiti.<br />

A 13 mesi dal TMO e alla completa sospensione dell‟immunosoppressore si documentava<br />

rialzo delle transaminasi (Zenith ALT 1200U/L), iperbilirubinemia (Zenith 8,2 mg/dL), HBV<br />

DNA 57.100.000 UI/m e sieroreversione ad HBsAg, HBeAg ed IgM anti-HBc. Si<br />

concordava avvio di ETV e TDF in associazione. A 10 giorni si assisteva a drastica<br />

discesa di HBV DNA (866.000 UI/mL), confermata ad 1 mese (280.000 UI/mL). Per<br />

parziale risposta biochimica veniva ripristinato basso dosaggio di steroidi e ciclosporina.<br />

L‟evoluzione è stata favorevole.<br />

Conclusione: La presenza di HBV DNA su fegato con o senza viremia plasmatica si<br />

presenta tipicamente con isolata positività anti-HBc. La profonda immunodepressione ha<br />

indotto in questo caso una massiva riattivazione di HBV a livello epatico. Per converso, la<br />

stretta relazione temporale del flare epatitico con la sospensione dell‟immunosoppressore<br />

documenta la natura immunomediata della reazione citolitica. Il nostro caso è suggestivo<br />

dell‟inefficienza di un controllo senza profilassi della riattivazione di HBV, con strumenti<br />

tardivi rispetto alla fase epatocitaria. Sembra quindi opportuno riconsiderare la necessità<br />

della profilassi farmacologica anche per i pazienti con pattern anti-HBc che necessitino di<br />

immunosoppressione profonda, a rischio di riattivazione fatale di HBV per la stessa<br />

dinamica patogenetica del flare.

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