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Abstract 230 - IMPIEGO DEI GLICOPEPTIDI NELLA ... - SIMIT

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204<br />

10° CONGRESSO NAZIONALE <strong>SIMIT</strong><br />

<strong>Abstract</strong> 120<br />

- VIRURIA E DNAEMIA <strong>NELLA</strong> DIAGNOSI DI INFEZIONE DA BKVIRUS NEI PAZIENTI<br />

TRAPIANTATI -<br />

Collini L.* [1] , Bassetti D. [1] , Pedrotti C. [1] , Lanzafame P. [1] , Cristina A. [2] , Buccella N. [2] , Brunori G. [2]<br />

- [1] Microbiologia e Virologia ~ Trento - [2] Nefrologia ~ Trento<br />

INFEZIONI NEL SOGGETTO TRAPIANTATO<br />

Premessa: BKV è un virus con DNA a doppia elica che dopo l‟ infezione primaria può<br />

rimanere latente nel rene e nei leucociti periferici e riattivarsi negli stati di<br />

immunosoppressione. La nefropatia interstiziale associata alla infezione da BKV (PVAN)<br />

può interessare 1-10% dei pazienti trapiantati, più frequentemente entro il primo anno<br />

dopo il trapianto di rene, ed è causa importante di disfunzione renale con conseguente<br />

perdita dell‟organo trapiantato.<br />

Obiettivo: Scopo dello studio è stato analizzare il valore predittivo della BK viruria per lo<br />

sviluppo della viremia e considerarlo un affidabile marker di PVAN.<br />

Risultati: Sono stati studiati 62 pazienti trapiantati di rene seguiti presso l‟ambulatorio<br />

trapianti dell‟U.O. Nefrologia di Trento, con una età compresa tra i 21 e i 64 anni (media<br />

42 anni). La ricerca del BKV-DNA è stata effettuata con PCR real time sia su sangue che<br />

su urina. I valori soglia di positività sono stati: 10000000 copie/ml per la viruria e 10000<br />

copie/ml per la viremia.<br />

In base alla viruria sono stati divisi in due gruppi: viruria negativa 49, viruria positiva 13<br />

(21%). Tra i pazienti con viruria positiva è stata rilevata viremia in 7 pazienti (54%), 5 di<br />

loro hanno sviluppato PVAN. Nessuna infezione è stata rilevata nei pazienti con viruria<br />

negativa.<br />

Conclusione: La replicazione virale è un fattore comune a tutti i trapiantati renali che<br />

sviluppano PVAN. Lo screening virologico permette di anticipare l‟intervento terapeutico<br />

alle prime fasi della malattia. La viruria “persistente” (due o più esami consecutivi positivi)<br />

ha dimostrato una eccellente sensibilità (100%) e buona specificità (82%) per lo sviluppo<br />

di viremia e può predire una iniziale PVAN. L‟alto valore predittivo negativo consente di<br />

escludere la diagnosi di PVAN tuttavia il valore predittivo positivo è basso, a causa di<br />

replicazioni virali transitorie e diventa, in questi casi, necessaria la valutazione quantitativa<br />

della DNAemia che correla in modo significativo con la presenza di danno renale.

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