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Abstract 230 - IMPIEGO DEI GLICOPEPTIDI NELLA ... - SIMIT

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99<br />

10° CONGRESSO NAZIONALE <strong>SIMIT</strong><br />

<strong>Abstract</strong> 231<br />

- FOLLOW UP A LUNGO TERMINE DI UNA COORTE DI PAZIENTI HIV POSITIVI<br />

SOTTOPOSTI A RIVASCOLARIZZAZIONE CORONARICA CON INTERVENTO<br />

CORONARICO PERCUTANEO (PCI) E AD IMPIANTO DI STENT. -<br />

Ceccarelli G.* [2] , Gabriella D. [2] , Gabriella D. [2] , Gabriella D. [2]<br />

- [2] Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive, Università di Roma "Sapienza" ~ Roma<br />

INFEZIONI DA HIV<br />

Premessa: I paz HIV+ sono soggetti a fattori di rischio cardiovascolari tradizionali e non,<br />

che possono aumentare l‟incidenza di patologie coronariche in questa popolazione. Tali<br />

fattori possono contribuire a complicare anche la gestione dei soggetti sottoposti a<br />

rivascolarizzazione coronarica con PCI e ad impianto di stent.<br />

Obiettivo: Obiettivo dello studio è l‟analisi del follow-up a lungo termine di 27 paz HIV+<br />

dopo PCI e impianto di stent coronarico. Sono stati analizzati dati antropometrici, fattori di<br />

rischio cardiovascolare, parametri metabolici e immunovirologici, proteina C-reattiva<br />

(PCR), TARV, indicazioni per PCI, risultati angiografici e loro follow-up.<br />

Risultati: In questa coorte è stato raggiunto un tasso di successo procedurale del 100%,<br />

tuttavia nel follow-up a 56 mesi la percentuale di paz che presentava restenosi è stata del<br />

22%. I livelli mediani della PCR erano significativamente più alti nel sottogruppo di paz con<br />

restenosi rispetto agli altri paz (p=0,0001). Quando venivano distinti i soggetti sottoposti a<br />

PCI in emergenza (gruppo A), e paz sottoposti a PCI in condizioni cliniche stabili (gruppo<br />

B), la percentuale di paz che aveva restenosi era del 31% nel gruppo A e 0% nel gruppo<br />

B. Inoltre 83,3% delle restenosi nel gruppo A si erano verificate nei primi 16 mesi dopo la<br />

PCI. Il gruppo A tuttavia presentava un follow-up più lungo (67 vs 26 mesi) e lesioni<br />

coronariche più complesse.<br />

Conclusione: Poche informazioni sono disponibili riguardo ai risultati della<br />

rivascolarizzazione coronarica in paz HIV+. I dati provenienti dalle coorti di soggetti HIV-<br />

possono rappresentare una stima inesatta del rischio in paz HIV+, in cui anche fattori di<br />

rischio non tradizionali, come l‟immunoattivazione, possono contribuire ad aumentare il<br />

rischio di restenosi. Per tali ragioni nella popolazione HIV+, sebbene PCI e impianto di<br />

stent coronarici siano procedure sicure, è importante un alto grado di attenzione nel followup<br />

e una profilassi farmacologica aggressiva nella prevenzione della restenosi.

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