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Abstract 230 - IMPIEGO DEI GLICOPEPTIDI NELLA ... - SIMIT

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168<br />

10° CONGRESSO NAZIONALE <strong>SIMIT</strong><br />

<strong>Abstract</strong> 121<br />

- HIV E MIGRAZIONE NELL’ESPERIENZA DELL’INMP REGIONE LAZIO -<br />

Uccella I.* [1] , Pajno M. C. [1] , Nosotti L. [1] , Rosso A. [1] , D'arca T. [1] , D'arca T. [1] , D'arca T. [1] , Didero D. [1] , Pizzini<br />

E. [1]<br />

- [1] Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni Migranti ed il Contrasto delle Malattie della<br />

Povertà ~ roma<br />

INFEZIONI DA HIV<br />

Premessa: I dati nazionali sulla diffusione da HIV nei migranti mostrano negli ultimi anni<br />

un notevole incremento. L‟approccio diagnostico-terapeutico per le “popolazioni mobili “ è<br />

complesso perchè alla malattia si associano problematiche sociali e culturali che<br />

ostacolano l'accesso alle cure.<br />

Obiettivo: Individuazione precoce della malattia da HIV in popolazioni migranti. Si<br />

propone il test a persone senza dimora, richiedenti asilo/rifugiati, vittime di tortura/tratta,<br />

minoranze etniche, donne in gravidanza e con mutilazioni genitali femminili, persone con<br />

sintomi/segni di malattia infettiva. Si effettua counselling pre e post-test con il mediatore<br />

culturale.<br />

Risultati: Da aprile 2009 ad aprile 2011 sono stati eseguiti 1.333 test HIV in migranti,<br />

78% con permesso di soggiorno.<br />

28 test sono risultati positivi (2,1%). Età mediana 32 anni. 18/28 donne (64%). Principali<br />

nazionalità di provenienza: Nigeria (35%) e Camerun (10%). Nel 78% dei casi i<br />

sieropositivi sono persone temporamente presenti sul territorio italiano.Sei (21.2%)<br />

richiedenti asilo, 3 (10.7%) senza dimora .<br />

FR eterosessuale nel 96% dei casi (27/28), un caso ex TD. Un caso di AIDS<br />

(toxoplasmosi cerebrale). Co-diagnosi : anemia, mutilazioni genitali femminili, infezioni<br />

genito-urinarie .Tempo di permanenza in Italia superiore ai 6 mesi.<br />

Conclusione: Nuove diagnosi di infezione HIV in migranti sono state effettuate su<br />

stranieri non regolari , provenienti dal continente africano (87%) e soprattutto donne con<br />

riferito possibile contagio in Italia, in uno stadio asintomatico di malattia. L‟età alla diagnosi<br />

è inferiore rispetto ai dati nazionali.<br />

Da tali dati emerge l‟importanza di proporre il test HIV in fasce di popolazioni in<br />

condizione di marginalità, per le quali dal momento della diagnosi si rende necessario un<br />

percorso socio-assistenziale complesso che preveda la presa in carico di diverse figure<br />

(assistente sociale, psicologo,mediatore culturale, medico) per garantire la continuità<br />

terapeutica.

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