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Abstract 230 - IMPIEGO DEI GLICOPEPTIDI NELLA ... - SIMIT

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243<br />

10° CONGRESSO NAZIONALE <strong>SIMIT</strong><br />

<strong>Abstract</strong> 227<br />

- HBV E MIGRANTI: RISULTATI DI UNO STUDIO MULTICENTRICO <strong>SIMIT</strong> -<br />

Fasano M.* [1] , Saracino A. [2] , Carosi G. [3] , Marino N. [4] , Sagnelli E. [5] , Gaeta G. [6] , Angarano G. [1] , Verruchi<br />

G. [7] , Bellissima P. [9] , Santantonio T. [2]<br />

- [1] Università degli Studi di Bari ~ Bari - [2] Università degli Studi di Foggia ~ Foggia - [3] Malattie Infettive e Tropicali,<br />

Università di Brescia ~ Brescia - [4] Malattie Infettive Ospedale S.M. Annunziata, Firenze ~ Firenze - [5] Malattie Infettive,<br />

AORN Caserta ~ Caserta - [6] Malattie Infettive, II Università di Napoli ~ Napoli - [7] Malattie Infettive, Università di Bologna<br />

~ Bologna - [9] Malattie Infettive, AO “Gravina”, Caltagirone ~ Caltagirone<br />

INFEZIONI DA VIRUS EPATITICI<br />

Premessa: La continua migrazione di individui da aree geografiche ad alta/media<br />

endemia ha determinato l‟arrivo nel nostro Paese di un numero crescente di portatori<br />

cronici di HBV. L‟entità di tale fenomeno e le caratteristiche clinico-virologiche dei migranti<br />

HBsAg+ sono tuttavia non ben definite<br />

Obiettivo: Valutare la prevalenza di migranti nella coorte di soggetti HBsAg+ arruolati<br />

nello studio trasversale multicentrico <strong>SIMIT</strong> e confrontare le caratteristiche dell‟infezione<br />

cronica B nei migranti rispetto ai portatori cronici italiani.<br />

Metodi: Sono stati raccolti in forma anonima i dati di tutti i pazienti HBsAg+ di età =18 anni,<br />

valutati presso 74 Centri Infettivologici Italiani dal 1° febbraio al 31 luglio 2008.<br />

Risultati: Dei 3791 soggetti HBsAg+ inclusi nello studio, 955 (25%) erano immigrati, con<br />

prevalente distribuzione al Centro-Nord. Le aree di provenienza erano: Estremo Oriente<br />

(37.5%), Est-Europa (35.4%), Africa Sub-Sahariana (17.2%), Africa del Nord (5.3%) e altra<br />

provenienza nel 4.6%. Rispetto ai portatori italiani, i migranti erano significativamente più<br />

giovani (età mediana 34 vs 52), prevalentemente di sesso femminile (58% vs 31%), più<br />

spesso alla prima osservazione (casi incidenti 34.5% vs 13.4%) e presentavano una<br />

minore frequenza di coinfezione con HDV, HCV e HIV. I soggetti HBeAg+ erano più<br />

frequenti tra i migranti (28.2% vs 14.1%). Il genotipo D, riscontrato nell‟88% dei portatori<br />

italiani, era presente solo nel 42% dei migranti. Questi ultimi risultavano essere più<br />

frequentemente portatori inattivi di HBV con minore prevalenza di epatite cronica, cirrosi e<br />

HCC. Solo il 27% dei migranti riceveva un trattamento antivirale vs il 53% degli italiani.<br />

Conclusione: Un quarto di tutti i portatori di HBV afferenti ai Centri di Malattie Infettive in<br />

Italia è rappresentato da immigrati con caratteristiche demografiche, sierologiche e<br />

virologiche differenti da quelle dei portatori autoctoni ed una minore possibilità di accesso<br />

ai trattamenti

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